4. "Non è successo nulla"

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Bianca's Pov

Studiare con Iris mi ha completamente salvata. La professoressa oggi ci ha consegnato i compiti e, sebbene io non sia una genia in questa materia, Iris mi ha spiegato alcune cose e sono riuscita a prendere la sufficienza. Sempre meglio di un voto che non supera la sufficienza, no? Il rumore assordante della campanella si fa spazio nelle nostre orecchie segnando la fine dell'ultima ora, quella di storia. Iris, come sempre, si avvicina al mio banco con la sua tracolla bianca, con un sorriso sulle labbra rendendo i suoi tratti morbidi.
«Come mai questo sorriso?» Le domando mentre chiudo la mia borsa.
«Hai presente quando c'è un periodo in cui va tutto male e poi arriva il cielo sereno?» Usciamo dalla classe per poi scendere le scale del secondo piano.
«Uhm, si, ma non girarci intorno, dai!» Rido.
«Mia madre mi ha detto che papà per i miei diciotto anni sta progettando di prendersi qualche mese di ferie per passarlo insieme alla famiglia!» Per poco non cadeva dalle scale per la troppa enfasi con cui mi annunciava ciò.
«Ma è fantastico!» Sono felice. Mio zio passa veramente poco tempo qui e farà piacere a tutti rivederlo.
«Vieni da me a pranzo?» Mi propone.
Una gocciolina bagnata cade sulla mia mano, alzo lo sguardo in aria e noto le numerose nuvole grigie che si stanno preparando per un bell'acquazzone.
«Scusa Iris, ma devo tornare a casa mia, ho promesso a mia madre che l'avrei aiutata con l'albero» Le dico stringendomi nel mio cappotto.
«Vedo che facciamo progressi!» Ridacchia sapendo già la situazione.
«Ci sentiamo dopo, ciao Bì!» Mi saluta per poi affrettarsi a tornare a casa sua, cosa che dovrei fare anch'io visto il tempo. Cammino velocemente per strada sebbene ci sia il traffico per le stradine della mia città. Ogni volta la stessa storia quando piove. Il rumore della pioggia che colpisce il suolo è poco udibile, ma anche quel poco mi fa rabbrividire. Le goccioline, a poco a poco, aumentano sempre di più e il rumore dei tuoni mi fa compagnia verso il ritorno a casa. I clacson delle auto si fanno sempre più insistenti e la mia voglia di compiere  diciotto anni per prendere la patente, in questo momento è alle stelle.
«Vuoi un passaggio?» Un auto grigia mi affianca scoprendo dal finestrino due occhi chiari. È il ragazzo che ho visto l'altro giorno in chiesa il proprietario dell'auto. Mi volto e continuo a camminare dicendo un flebile "no, grazie". Man mano che le auto si muovono, lui è al mio fianco con l'auto e ciò mi provoca soltanto imbarazzo.
«Sei zuppa d'acqua, sali dai!» Mi continua a parlare.
«Ti bagnerei solo l'auto, e poi non ti conosco!» Esclamo voltandomi al mio fianco.
«Si, vero, ma comunque un uomo di chiesa non può vedere il prossimo soffrire, sopratutto al freddo e sotto alla pioggia. Ti porto solo a casa!» Esclama anche lui.
Alzo gli occhi al cielo e decido di salire in auto. Lo ammetto, l'ho fatto principalmente perché di questo passo sarei arrivata tardi a casa e soprattutto, avrei preso una polmonite. Salgo in macchina ed accende il riscaldamento dell'auto. Butto quasi un sospiro di piacere quando l'aria calda mi avvolge completamente.
«Scusa se ti sto inzuppando la macchina» Mi scuso, un po' imbarazzata.
«Oh, non importa» Mi guarda per un secondo con un sorriso in faccia, ma subito dopo si concentra sulla strada davanti a sé.
«Eppure stamattina c'era il sole» Nota.
«Il Michigan è così» Mi limito a dire.
«Mh» Mugugna pensieroso.
«In effetti so poco del Michigan, sono nuovo.» Mi rivela.
«Ah si?» Tento di nascondere la mia aria non sorpresa.
«Mh mh, i miei genitori, io e mia sorella siamo venuti qui da due mesi all'incirca.» Mi racconta.
«Come mai?» Chiedo guardandolo. Lui si volta verso di me per qualche secondo e poi guarda ancora la strada.
«Scusa, non volevo impicciarmi» Mi scuso quasi balbettando per l'imbarazzo. Il mio comportamento lo fa ridere ma a me provoca soltanto i peggiori insulti da riservarmi e il maledirmi mentalmente.
«Tranquilla, mio padre cercava lavoro e dalla Grecia siamo venuti qui dopo che ha trovato un lavoro stabile» Fa spallucce.
«Capisco» Mi zittisco per evitare altre figuracce.
«Il traffico si sta sbloccando, dove abiti?» Domanda.
«Prendi questa scorciatoia, poi ti indico io dove andare» Punto il mio indice verso una piccola scorciatoia che prendo abitualmente, salvo i momenti in cui voglio godermi i miei momenti da sola. Gli do qualche dritta sulle strade da prendere per arrivare a casa mia ed una volta arrivata davanti al vialetto di casa mia, spegne il riscaldamento.
«Uhm, grazie per... per il passaggio» Lo ringrazio frettolosamente per poi precipitarmi ad aprire la portiera dell'auto.
«Ci vediamo domenica in chiesa, piccola atea» Sento dire subito dopo essere scesa. Sbatto la portiera come se non avessi sentito quel "piccola atea" e subito dopo la vedo andare via. Mi affretto ad entrare in casa mia e quando la porta di casa si apre, il calore casalingo mi da il benvenuto.
«Come piove! Vai a cambiarti amore, sei tutta bagnata!» Mia madre mi guarda e avanza verso di me prendendo il mio cappotto ormai tutto bagnato e lo mette sui termosifoni che usiamo per scaldare casa. Salgo su in camera e mi cambio frettolosamente. Odio sentire gli abiti bagnati appiccicati alla pelle. Metto la mia tuta preferita e prendo gli ugg inserendoli ai piedi. Vado in bagno con l'intenzione di prendere un asciugamano per asciugarmi i capelli.
Passo più volte l'asciugamano fra i capelli cercando di renderli meno umidi, ma l'episodio che è appena successo non se ne va dalla mente.
Appoggio le mani ai bordi del lavandino e mi guardo allo specchio sospirando. I suoi occhi che mi fissavano per qualche secondo non li riesco a cancellare dalla mia mente, il suo modo di prendermi "in giro" mentre mi vedeva imbarazzata quando sono passata per l'impicciona della situazione, e poi quelle parole. Non riesco a capire se l'abbia detto perché prova disgusto dal fatto che io sia atea o l'abbia detto così, senza un motivo.
«Ahh! Smettila di pensare troppo!» Mi dico a me stessa.
«Non è successo nulla, mi sto facendo soltanto troppi film mentali.» Sospiro.
«Non è successo nulla.» Mi ripeto per poi posare l'asciugamano ed uscire dal bagno.

Angolo Autrice

Voi dormite ed io scrivo, che bello😂❤ fatemi sapere cosa ne pensate❤

Scusate eventuali errori

Revisionato il 30/07/18

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