2. "Al cospetto di Dio"

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Bianca's Pov

Le giornate fredde e interminabili, qui nel Michigan, non vogliono terminare e, con l'avvicinarsi del Natale, mia madre ha deciso di portarmi con lei e comperare nuovi addobbi per la casa in occasione delle festività. Dice che la nascita di Gesù è un momento molto importante per la religione. «Quest'anno verranno anche i tuoi nonni paterni» Mi avverte la donna al mio fianco mentre continua a tenere sott'occhio la strada.
«Davvero?» Chiedo incredula ricevendo un suo gesto col capo.
I miei nonni paterni non vengono quasi mai quí. Al massimo due volte ogni due-tre anni.
«Che ne dici se quest'anno i colori dell'albero li cambiamo?» Mi chiede sviando da un argomento all'altro.
«Mh, e quali colori avevi pensato?» Chiedo annoiata.
«Blu e oro» Mi guarda per una manciata di secondi.
«E se ti dicessi che questi colori a me portano il vomito?» Le dico con un sorriso palesemente finto stampato sul viso. 
«Sempre la solita» Alza gli occhi al cielo.
«Beh, sono uscita da te» La conversazione si conclude lì e mentre lei accende la radio con le solite canzoni dei suoi tempi, io porto la mia attenzione sul cielo cupo. Segno che un forte acquazzone sta arrivando.
«Eccoci arrivate!» Esclama mettendosi le chiavi dell'auto nella sua borsa firmata Gucci. Mi tolgo la cintura di sicurezza e, aprendo la porta dell'auto, sussurro a me stessa ogni tipo di imprecazione. «Ancora non capisco perché ti ostini a portare quella borsa a tracolla nera uguale a quelle delle scolare» Sbuffa e mentre lei si lamenta, io incrocio le braccia nel vano tentativo di scaldarmi.
«Si chiamano gusti.» Rispondo in modo freddo. Sento mia madre mugugnare qualcosa a me incomprensibile e, cercando di non darci tanta importanza, entriamo nel negozio.
«Buon pomeriggio» Diciamo all' unisono io e mia madre.
«Salve dolce donzelle!» Ci saluta Noah, l'aiutante del negozio.
«Lo conosci?» Mi chiede mia madre all'orecchio.
«Chi? Noah? Si, ci siamo conosciuti grazie ad Iris» Le racconto brevemente. Iris e lui frequentavano lo stesso liceo prima che lei venisse nel mio. Mia madre si avvia verso il reparto dedicato agli addobbi casalinghi, mentre io gironzolo un po' per il negozio.
«Ah però!« Rido alla vista di un gigantesco peluche rosa con al centro un cuore rosso. Passo oltre inserendo le mani nelle tasche del mio cappotto. Il mio occhio cade su una cesta piena zeppa di giocattoli usati e la lampadina nel mio cervello si illumina.
«Noah!» Lo chiamo vedendolo da lontano.
«A cosa serve questa cesta?» Chiedo indicandola.
«È la cesta per i bambini bisognosi. Ogni anno la mettiamo così che i bambini possano donare ai più poveri dei giochi che poi porterà il Babbo Natale della nostra comunità» Mi spiega "sparando" i prezzi su alcuni giochi con la sua "pistola" spara prezzi. Mi accovaccio a terra portando tutto il peso del corpo sui talloni. Prendo alcuni giocattoli e mi ritrovo a pensare a cosa possano volere i bambini a cui verranno dati questi regali. Poso tutto nuovamente nella cesta e mi alzo in piedi andando a cercare mia madre fra le diverse corsie. Prendo il mio cellulare con l'intento di chiamare mia madre ma appena quest'ultimo viene afferrato dalle mie dita, una scritta a caratteri cubitali regna sullo schermo del mio cellulare: mamma.
«Si può sapere dove sei?» Mi domanda alterata appena accetto la chiamata.
«Piuttosto dimmi tu dove sei, almeno ti raggiungo» Sbuffo guardandomi attorno.
«Sono vicino alla cassa numero quattro.» Mi risponde.
«Hai già comprato tutto?» Le chiedo sorpresa.
«Si, tu sei andata in giro!» Esclama.
«Ops» Tento di non ridacchiare. Stacco la chiamata e raggiungo la cassa numero quattro.
«Noah, mi ha fatto piacere rivederti» Gli lascio un bacio sulla guancia.
«Anche a me!» Esclama ormai già lontano da me visto che sto praticamente correndo.
«Ma dov'eri, signorina?!» Mi chiede mia madre tentando di mantenere un sorriso sulle labbra ma si vede che è molto tesa e arrabbiata.
«Lì.» Indico una corsia. Mi volto davanti e controllo un po' i diversi messaggi del gruppo scolastico. Leggo i diversi avvisi dei professori e, come mio solito, rispondo cordialmente sebbene dentro di me io stia imprecando. Proprio domani il compito di latino? Spengo il cellulare e tento di ripassare in modo veloce ciò che mi ricordo di latino, ma dentro di me c'è solo il vuoto più totale. Passiamo avanti posando sul nastro trasportatore quello che mia madre ha scelto.
«Davvero?» Rido guardando dei piccoli cigni bianchi con diverse piume argento da posare sui mobili, suppongo.
«Cosa c'è?» Mi chiede acida prendendo la carta di credito dal suo portafoglio. Rido scuotendo la testa e intanto mi ritrovo ad imbustare tutto da sola.
«Grazie, arrivederci!» Esclamo prendendo le due buste.
«Adesso andiamo a casa?» Domando prendendo meglio i manici delle buste.
«No.» Dice.
«Andiamo un attimo in chiesa per prendere i moduli per il coro, voglio che le tue sorelle cantino» Mi dice aprendo il cofano dell'auto. Strabuzzo gli occhi e immagino Giuly che fa i capricci lottando contro la volontà di mia madre. Purtroppo sono a conoscenza del fatto che quando mamma si mette qualcosa in testa non c'è nessun altro modo di fargliela cambiare. Salgo in auto e scrivo un po' ad Iris. Alla fine, mi propone di andare a casa sua a ripetere latino.
«Mamma, dopo posso andare da Iris a ripetere latino?» Chiedo il permesso sapendo già che mi darà il consenso. Se è per la scuola, posso fare tutto.
Annuisce con la testa e digito "sí" sulla tastiera per poi gironzolare sui social.
«Cosa vuoi per Natale?» Mi chiede di punto in bianco. La guardo portando l'attenzione alla domanda che mi ha appena fatto.
«Uhm, non lo so, quello che vuoi basta che non sia pacchiano e troppo sfarzoso e appariscente» Faccio spallucce.
«Mh, chiederò a tuo padre allora» Estrae le chiavi dell'auto dall'apposita serratura e si slaccia la cintura di sicurezza. Scendiamo ancora una volta dall'auto e un ondata di vento freddo batte il calore che avevo accumulato grazie al riscaldamento dell'auto. Ancora una volta mi trovo davanti al portone della chiesa che stranamente brullica di fedeli e bambini.
«Ma se Jocelyn e Giuly non sono quí, come faranno a fare l'audizione?»
Chiedo sottovoce a mia madre guardando quei bambini che provano un pezzo di canzone.
«Te l'ho detto, noi prendiamo solo il modulo. Jocelyn e Giuly già sono state ammesse, il signore che suona è un mio caro amico e gli feci vedere un video delle piccole che cantavano.» Mi spiega con un sorriso di sfida alle madri. Alzo le sopracciglia e un espressione sorpresa si fa spazio sul mio volto. Saliamo le scalinate della chiesa e il ticchettio delle scarpe di mia madre suonano nelle mie orecchie. Il calore della chiesa mi avvolge e butto un sospiro di sollievo. Stavo congelando lì fuori!
«Padre Sam!» Richiama un signore girato di spalle.
«Signora Reed, che piacere averla qui!» Il signore avvolge le mani di mia madre con tutte e due le mani ed io rimango a fissare i due.
«Sono qui per prendere i moduli per le mie due figlie, Giuly e Jocelyn» Sorride ancora una volta falsamente.
«Ma certo!» Esclama allargando di poco le braccia.
«Solo che purtroppo non sono ancora arrivati visto che molti devono fare i provini, appena ci saremo accertati di averli quí in chiesa glieli faremo mandare a casa vostra» Sorride il signore passando lo sguardo da me a mia madre. Mi guardo intorno mentre loro continuano la loro conversazione. Una bambina accarezza dolcemente la bibbia e mi affretto subito ad andarla a prenderla per evitare di far cadere qualcosa.
«No no, lasciami!» Esclama agitando le gambe.
«Shh» Tento di zittirla dolcemente.
«E tu cosa ci fai qui?!» Il signore che prima era cordiale ora sembra molto arrabbiato e pronto a fare una scenata alla bambina.
«Si calmi, infondo è solo una bambina» Sbuffo mentre la piccola si aggrappa alla mia borsa.
«L'altare è una cosa sacra, figuriamoci la bibbia!» Mi esclama contro.
«Peccato che io non creda a nulla di ciò che dice, quindi...» Lascio lì la frase e faccio nascere sul mio viso un sorriso di sfida.
«Sta succedendo qualcosa?» Si intromette una voce alle mie spalle.
«Ares!» Esclama la bambina con un tono di voce molto allegro per poi scappare da me e rifugiarsi tra le braccia del ragazzo che vidi domenica scorsa.
«Angioletto, ehi!» Lui è altrettanto felice di vederla e la tiene fra le sue braccia.
«Padre, mi prendo tutte le responsabilità.» Dice al signore mentre la bambina lo abbraccia.
«Ares, sei un ragazzo in gamba che si vuole mettere al cospetto di Dio, devi stare più attento a tua sorella!» Lo rimprovera. Strabuzzo gli occhi ed intervengo.
«Ma è una bambina!» Inizio.
«Se non scopre il mondo a questa età, quando potrà farlo?!» Esclamo un po' alterata.
«Tu non hai il diritto di parlare! Una non credente cosa ci fa in questa chiesa? Dio, perdonala!» Alza gli occhi al cielo.
«Perdonala un bel niente!» Esclamo scendendo dall'altare e incamminandomi verso l'uscita.
«Bianca!» Sento mia madre chiamarmi da dietro.
«Perché mi fai fare le figuracce?!»La sento urlare cercando di rincorrermi, ma con quei tacchi la vedo dura.
«Io qui non ci tornerò mai più!» Esclamo voltandomi e sinceramente non mi interessa se sto dando spettacolo fuori la chiesa.
«Bianca!» Mi rimprovera mia madre.
«Bianca un bel niente!» Urlo ricevendo uno schiaffo. Chiudo gli occhi tentando di non piangere come una bambina di due anni, anche se il mio orgoglio è molto più ferito di quello che voglio dare a vedere.
«Torniamo ora a casa, subito!» Mi esclama contro andando verso la portiera. Vedo da lontano il ragazzo con la bambina in braccio e quest'ultima mi saluta con la mano. Sorrido lievemente seppure il bruciore alla guancia me lo impedisca. Il rumore del clacson dell'auto mi distoglie da quel momento e, chiudendo nuovamente gli occhi, sbuffo e mi affretto ad entrare nell'auto.
«Ti lascio già da Iris.» Mugugna freddamente, anche se a me poco importa. Quella bambina non meritava di essere trattata così, e sono più che felice di averla aiutata. Quel ragazzo, quegli occhi chiari, quel ragazzo che si vuole mettere al cospetto di Dio, mi è rimasto impresso nella mente ed ho paura di lasciarlo andare via come neve che si scioglie al suolo.

Angolo Autrice
Ciao!♥ Come state? Spero bene😘 questo capitolo mi piace davvero tanto e soprattutto mi trovo d'accordo col fatto che Bianca ha difeso la piccola, anch'io lo avrei fatto. Ci tengo a precisare che io sono credente, ma solo su certe cose e quindi tutto ciò che scrivo su Bianca è puro frutto della mia fantasia misto a dei comportamenti di alcune persone che conosco che non sono credenti al 100%. Spero di aver dato una piccola spiegazione ma molto importante per me♥

{Revisionato il 16/07/18}

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