<Mamma, perché dobbiamo cambiare città?>
<P-Perché mamma ha trovato un altro lavoro> dice asciugandosi le lacrime mentre fa la valigia.
<E i miei amichetti?>
<Tesoro, te ne farai altri! Ora vai nella tua stanza e prepara la tua ora come ti ho insegnato>
<Ma mamma!>
<Railey, per l'amor del cielo vai!> mi urla addosso <Non capisci che ce ne dobbiamo andare il prima possibile da qui?>
<Ma perché?!>
<Railey, ti prego smettila di parlare e vai a fare i bagagli, tra un'ora parte il nostro aereo per Boston e lì inizieremo una nuova vita>
<Perché?> dico tra le lacrime.
<Perché ci hanno trovate!>
La testa mi fa malissimo, provo ad aprire gli occhi ma li sento troppo pesanti. Ho male hai polsi e mi viene anche da vomitare.
<Figli di puttana! Io vi ammazzo!> sento urlare.
Cerco di parlare ma dalla mia bocca escono soltanto mugolii di dolore.
<Railey? Piccola, stai bene?>
<C-credo di si> dico con voce flebile.
Provo ad alzarmi ma mi riesce impossibile dato che ho attorno ai polsi delle catene che a loro volta sono attaccate al muro rendendo impossibile qualsiasi movimento.
<Ti verrà la nausea e ti farai male se continui a tirare le catene>
<Troppo tardi> mormoro.
Prendo qualche secondo per respirare meglio e strizzo gli occhi per guardarmi attorno e capirci qualcosa. Grazie alla flebile luce di una lampadina riesco a vedere qualcosa. Siamo in una specie di cantina o vecchio scantinato puzzolente.
Luke é lontano da me, nella parete opposta alla mia.
<Luke, cosa succede?>
<Non lo so, ma ti giuro che usciremo insieme da questo posto>
<Come cazzo hanno fatto a rapirci in pieno giorno? E poi perché proprio noi due?> dice strattonando le catene.
<Li hai visti in faccia?>
<No ma di sicuro non sono amici miei> risponde scocciato.
Non strozzarlo.
Tutto questo è surreale!
<Scusami, è solo che tutta questa situazione non aiuta, aggiungiamo poi il fatto che non posso starti vicino a proteggerti!>
<Come ti hanno portato qui?>
<Non ne ho idea, so solo che qualcuno mi ha tirato un pugno nello stomaco e credo altre due persone mi hanno immobilizzato e spinto in un furgone>
<Quanto tempo fa?> domando cercando di capirci qualcosa.
<Dopo aver portato Emily da mia madre, quindi più o meno due o tre ore>
<Cosa?> dico stupita. <E-e io da quanto sono qui?>
<Non più di un'ora. Come ti hanno presa?>
<Quello che ricordo è che ero appena uscita dall'officina e stavo andando alla fermata del pulman ma qualcuno mi ha afferrata da dietro, bendata e qualcuno mi ha messo una mano sulla bocca. Poi mi hanno sollevata e messa in una macchina, ho incominciato a dimenarmi e a urlare e allora mi hanno dato una botta sulla testa e ho perso i sensi>
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Oltre il buio c'è la luce
ChickLitSEQUEL DI: "LA STRADA È IN SALITA MA LA VISTA É GRANDIOSA" Se la strada è in salita ma la vista è grandiosa alleggiava nel mistero questo continuo vivrà nella luce. Ci sono ancora innumerevoli cose che non quadrano tra i nostri personaggi ma ci sara...