Capitolo 31

497 21 2
                                    

<Sei un ciccione! Hai mangiato tutto il mio pranzo>

<Ma non è vero> si difende Jay dalle accuse di Lucy.

<Si invece, IPPOPOTAMO!>

Brutto idiota!

<Okay, forse ho mangiato la tua mela ma non tutto il pranzo>

Come cazzo ha potuto non dirmelo!

<Sei peggio di Railey quando ha davanti i pop corn!>

Ho dovuto sapere dalla madre che era ancora vivo...dalla madre, capite?!

<Vogliamo parlare di te con davanti del cioccolato?>

E ha pure il coraggio di tirarmi piccoli calci da sotto il tavolo!

<Railey, ti ricordi di quando abbiamo fatto quella torta a casa mia e poi è finita tutta sul muro?>

Poteva morire!

Che fine avrebbe fatto Emily? Non sarei riuscita ad andare avanti se gli fosse successo davvero qualcosa...

<Railey>

Ma non ha pensato prima di buttarsi?

<Terra chiama Uragano Tag>

Il mio cuore si è quasi fermato quando ho visto la macchina cadere subito dopo di lui.

<Railey!>

<Eh?>

<In quale mondo sei finita questa volta?> mi domanda Derek facendo ridere tutti. Tutti tranne Luke.

Nei miei incubi...

Senza rispondere alla sua domanda prendo lo zaino e mi dirigo verso la prossima lezione.

Matematica.

Non ho proprio voglia di fare tutti quei calcoli, già il mio cervello oggi è tutto da un'altra parte figuriamoci se ho spazio per risolvere quelle cose.

<Ehi, aspetta>

Non ti fermare..

<Ma che ti prende?> dice afferrando il mio braccio facendomi fermare.

Non ho fatto altro che ignorare i suoi sguardi e le sue continue frecciatine per tutta la mattinata, ma ora che è difronte a me sento la rabbia ribollirmi dentro.

<Non mi prende assolutamente niente> dico cercando di restare calma.

Non dare spettacolo.

<Si come no. Se tu non hai niente io sono Channing Tatum> sbuffa mentre io distolgo lo sguardo.

Quando vede che non ho nessuna intenzione di rispondergli mi prende a mo di sacco di patate e mi porta nella prima aula libera.

<Ma perché devi fare sempre così?!> urlo appena mi mette giù.

<Parla>

<Non ho niente da dirti> incrocio le braccia al petto.

<Avanti, so che tu sai> si passa una mano tra i capelli. <È il mio lavoro, piccola>

<Non ti azzardare a chiamarmi così!>

<Cosa dovevo fare secondo te? Se non mi fossi lasciato andare a quest'ora quell'uomo sarebbe stato infondo all'oceano o avvolto dalle fiamme, lo capisci?>

<Ma ti è mai venuto in mente che hai una figlia che dipende solo ed esclusivamente da te? Volevi per caso che Emily crescesse senza un padre?>

Oltre il buio c'è la luceDove le storie prendono vita. Scoprilo ora