Capitolo 6

577 25 0
                                    

<Io non ho ancora capito perché tu abbia una casa ma non ci vivi>

<Te lo già spiegato: a volte ci stanno i miei per alcuni motivi che non ti sto a spiegare oggi> mi dice. <Ora smonti dalla moto?> continua ridendo.

<Prima non volevi salirci e ora non vuoi scendere> ride di me <Guarda che ti prendo di peso eh>

<Scendo scendo> sbuffo.

Luke apre il cancelletto della villa ed entriamo dentro. Solo il giardino e la piscina mi lasciano senza fiato, figuriamoci se guardo l'interno.

Come cavolo fa a permettersi tutto questo?

Apre la porta e lo seguo dentro. É meravigliosa.

All'ingresso mi si para davanti un enorme salone circondato da vetrate che danno sul mare. Al centro un enorme divano in pelle nera e, contro una parete anch'essa nera, mobili bianchi. Tutta la stanza è piana di candele alla vaniglia.

Wow. Ho visto un sola stanza e il giardino e sono già senza parole, non oso immaginare il resto della casa.

<Che ne dici di farti un giro di esplorazione mentre io preparo qualcosa da mangiare?> mi chiede lui lasciando la mia mano e dirigendosi verso quella che credo sia la cucina.

Pareti bianche, pavimento bianco, cucina bordeaux e nera, isola al centro con sgabelli neri: la cucina che ogni donna vorrebbe.

<Ma io non ho fame>

<Ma tu mangerai perché non hai cenato, piccola>

Se mi chiama così farò quello che vuole.

<Va bene> sorrido. Mi piace quando vuole prendersi cura di me. <Lo sai vero che cucinare e riscaldare qualcosa di precotto sono due cose diverse?> butto lì con l'intenzione di prenderlo in giro. Non penso sappia cucinare.

<Mi sono scelto proprio una ragazza con uno spiccato senso dell'umorismo! Le faccio notare che davanti ai suoi bellissimi occhi ha un cuoco con le contropalle. Ora vada a visitare il resto della mia dimora. Su, si muova donna di poca fede> ridendo esco dalla cucina e vado in perlustrazione della casa.

Entro in una stanza enorme arredata solo con cuscini e puf colorati gettati a terra e un televisore incastrato nella parete nera. In un'altra trovo il bagno che é anch'esso grande con due lavandini, vasca e doccia. Una stanza adibita a palestra dove contiene tutto: pesi, sacco da boxe, cyclette, panca addominali, tappeti e perfino un piccolo televisore appeso in un angolo.

Le camere da letto matrimoniali sono tre. La mia preferita è quella che ho ora davanti agli occhi: ha la parete a mattoncini, moquette grigia, letto bianco, cuscini neri, armadio bianco. Stupenda nella sua semplicità.

Apro un'altra porta e mi trovo una stanza con pareti e pavimento bianco, mensole rosse, un lettino da una piazza, una scrivania e un tavolino rotondo al centro.

Sorrido. Questa casa può ospitare anche un bambino.

Infine l'ultima porta che apro è quella che mi lascia senza fiato. Sicuramente la mia preferita. Vasca idromassaggio al centro, sauna difronte e bagno incorporato. Una meraviglia.

Richiudo la porta e torno in cucina. In mezzo a tutto quel fumo riesco a malapena a vedere Lucky.

Come faccio a non ridere?
Non resisto! È più forte di me!

<Ehi cuoco con le contropalle, abbiamo per caso bruciato qualcosa qui?> rido a crepapelle oramai, mi escono pure le lacrime.

Mi tira addosso uno strofinaccio. <Smettila mocciosetta! Non ti è mai capitato di bruciare qualcosa?>

Oltre il buio c'è la luceWhere stories live. Discover now