Mi butto praticamente a peso morto su di lei provando a camminare il più possibile.
La vedo che si sta sforzando nel portarmi data la sua corporatura minuta ma non riesco davvero a farcela da sola.
Usciamo dal vicolo e spero con tutta me stessa che non passi nessuno perché sarebbe un bel casino.
Se qualcuno scopre cos'è successo la vendetta sarà dura. È stato chiaro e sono più che sicura che parlasse seriamente. Ho sentito la rabbia e il rancore nel suo tono e se avessi potuto vedere i suoi occhi sono sicura che sarebbero stati impregnati di astio.
<C-ci siamo quasi> continua a trascinarmi.
Sta continuando a piangere e vorrei poterlo fare anch'io. C'è solo un luccichio nei miei occhi. Ma devo essere forte, per me e per lei.
<Mi servono le chiavi del cancello e quelle del portone> mi chiede con voce tremante.
Le indico la tasca posteriore e subito apre il piccolo cancello. Il suo respiro è affannato mentre il mio non riesco nemmeno a sentirlo.
<Fermati. Prenditi una pausa> faccio per sedermi nel giardino ma subito aumenta la presa.
<Non sono io quella che è stata menata, okay?> la sua domanda è più un impeto di rabbia.
Le emozioni la stanno sopraffando e ogni volta che guarda il mio viso aumenta la presa.
Devo essere davvero orribile in questo momento.
Mi adagia subito sul divano e si inginocchia davanti a me mordendosi il labbro per fermare le lacrime.
Mi sposta una ciocca di capelli e socchiude gli occhi stringendomi il ginocchio.
<S-sono così orribile?> le chiedo piano.
<No Railey> le lacrime contornano il suo viso come una cascata <S-sei fantastica>
<Non mentirmi Ronnie> provo a fare una risata ma ne esce solo una grande tosse.
<Io..io vado a prendere qualcosa per pulirti. Perché...cioè...tu sei e io n-non..>
<Ronnie> le tocco un braccio <Calmati>
Piano piano riesco a riacquistare la mia voce, anche se roca e bassa, mentre il mio respiro si regolarizza.
Si alza e si siede vicino a me guardandomi attentamente e poi scoppia in un fragoroso pianto coprendosi gli occhi con le mani.
<Sono così debole> piange forte <Io dovrei consolare te ma sono così debole. Lo sono sempre stata, sono sempre stati gli altri ad aiutarmi e ancora una volta sono stata salvata da qualcun altro. Non riesco m-mai a salvare qualcuno>
<Smettila>
Vorrei tanto consolarla ma mi è difficile riuscire a tenere un discorso ora e le mie capacità motorie non sono da meno.
<No, non ho fatto niente prima!>
<Ronnie ci hai provato. Ti ho vista> prendo un grande respiro <Nessuna di noi due poteva far niente>
<Ma tu lo hai fatto. Mi hai protetta>
Continua con il suo pianto isterico e poi si appoggia sulla mia spalla ma subito mugolo di dolore e si sposta.
<Scusa scusa scusa> si affretta a dire <Dobbiamo andare in ospedale. Hai sbattuto la testa tante volte e...> ma la interrompo subito.
<No Ronnie, sto bene> provo ad alzare il busto.
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Oltre il buio c'è la luce
ChickLitSEQUEL DI: "LA STRADA È IN SALITA MA LA VISTA É GRANDIOSA" Se la strada è in salita ma la vista è grandiosa alleggiava nel mistero questo continuo vivrà nella luce. Ci sono ancora innumerevoli cose che non quadrano tra i nostri personaggi ma ci sara...