Capitolo 13

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*Non c'è bisogno Kate* alzo gli occhi al cielo.

*Sono già tre giorni che manchi da scuola. Basta dirlo e io mollo tutto per venire da te*

*Sei impazzita?! Non mollerai tutto il tuo lavoro in Italia solo perché io ho un pó di febbre* ripeto per la decima volta.

Sono tre giorni che mia sorella mi chiama ogni due ore per sapere se mi è passata la febbre.

Eggiá, sono passati tre giorni da quel giorno nel vicolo e sono stati un inferno.

In realtà non ho nessuna febbre ma dovevo inventarmi qualcosa.

*Ti senti almeno meglio?* mi chiede.

*Un pó ma non me la sento di andare a scuola ancora*

*Certo che no! Non andare o potresti svenire o sentirti male. Vai solo quando ti sentirai piena di forze*

Menomale che mi ha creduto.

*Si* voglio tagliare corto perché mi ha svegliata alle otto e ho un sonno tremendo. *Lo sai che sei irritante?*

*Sono solo preoccupata* la sento sbuffare *Non mi piace per niente l'idea che tu sia in casa da sola malata e se ti sentissi male? E se ti succedesse qualcosa? E se mi bruci veramente la casa?*

Oh Kate, se solo sapessi cosa mi è successo.

*Questa volta te la brucio davvero la casa* rido *Non mi succederà niente* e sento un groppo in gola mentre lo dico.

*Va bene* sospira *Allora io vado, per qualsiasi cosa chiama*

*Va bene, tranquilla*

*Ti voglio bene, Riri*

*Anch'io futura mammina*

Chiudo la chiamata e subito mi ributto sul letto provando a riaddormentarmi ma ormai sono troppo sveglia.

Mi giro e rigiro nel letto nella vana speranza di ricadere tra le braccia di Morfeo ma le uniche braccia che riesco a vedere sono le mie, doloranti e piene di lividi. Per tre notti non ho dormito per il troppo dolore.

Ora va decisamente meglio, soprattutto grazie alla crema che mi ha spalmato su tutto il corpo. Praticamente mi ci ha fatto fare il bagno.

Chissà come stanno gli altri e cosa è successo in questi tre giorni.

Ronnie mi ha praticamente fatto da badante e credo che continuerà a farlo finché non tornerà Kate o Luke.
In pratica ha vissuto in casa mia.

Ieri mi ha anche chiesto quando avevo intenzione di parlarne con Luke.

'Presto' le dissi.

Ha semplicemente annuito anche se era titubante. Menomale che non ha detto niente a nessuno, compreso Luke, sennò si sarebbero fiondati qui.

Luke.

Non l'ho sento da ieri sera. Abbiamo parlato a telefono un pó, mi ha chiesto cosa avevo fatto e cose del genere. Mi aveva chiesto se era successo qualcosa di eccitante a scuola ma non gli ho risposto dato che sono corsa in bagno a vomitare.

Non mi è più successo ma quella notte mi è capitato tre volte, sopratutto dopo essermi guardata allo specchio.

Ho vomitato perché quei lividi mi ricordano ciò che è successo quel pomeriggio a Los Angeles, a quanto ero vicina alla morte.

Se avessi potuto avrei vomitato anche i ricordi ma purtroppo l'unica cosa che sentivo era un gran dolore allo stomaco.

Mi sposto leggermente per riuscire a prendere il telefono e subito noto un paio di messaggi.

Oltre il buio c'è la luceWhere stories live. Discover now