10 - YURI - Offerte respinte ai mittenti

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Approfittando dello scompiglio, Yuri s'introdusse nell'abitacolo, piazzandosi in mezzo ai due balordi. Non diede loro tempo di reagire che li spintonò entrambi, espellendoli dall'abitacolo. Perfino gli sportelli si staccarono dalla vettura.
I malfattori rotolarono paurosamente sull'asfalto arroventato dal sole.

La macchina, lanciata a folle velocità, ormai ingovernabile, si schiantò contro il guardrail costeggiante uno strapiombo di diverse decine di metri d'altezza.

Il semidio, il tritone e la pecorella annidata nei ricci, finirono dritti dritti nel mare.


Umido, pietra liscia e limacciosa, il dolore della nuova ferita al braccio sinistro, due mani sconosciute che glielo fasciavano, e un forte odore di mare. Era tutto ciò che Yuri percepì quando rinvenne.

«Sire, si è ripreso!» esclamò il tritone sventagliando il volto di Yuri con l'estremità della coda.

Riavutosi, il cieco non seppe percepire nulla di quel luogo. La capacità di orientamento gli sembrò fuori uso.

Un senso di panico lo pervase. Con un gesto deciso scaraventò il tritone da un lato, si alzò e corse verso ciò che gli parve essere, forse, una via d'uscita.

Sentì quasi d'aver superato la soglia, quando una fredda superficie bagnata lo bloccò.
Arretrò. «Ma che cosa?». Posò una mano su quello schermo. «Acqua!». Alcune gocce gli bagnarono le labbra e le assaggiò di riflesso. «Salata! «Ma come è possibile!»

«Cosa ti spaventa, giovane eroe?», domandò una voce grande, maestosa, fiera, piena di un inimmaginabile potere. Yuri, almeno quel particolare, lo percepì a chiare note.

Si voltò verso la fonte di quel potere portentoso.

«Chi sei? E dove mi trovo?» domandò, cercando di ritrovare un minimo di dignità.

«Poseidone, e infondo al mare, dentro una grotta marina» rispose il re dei mari come fosse un test.

«Ma come...» incalzò il semidio.

«Come riesci a respirare? Mhm... ho bloccato una sufficiente quantità d'aria per consentirtelo», spiegò con poca pazienza il sovrano.

«Sire, vi prego, lasciate fare a me!», si intromise il tritone che, con tono affabile, addolcì per un attimo il sommo dio. Poi, strisciando verso Yuri, giacché le gambe non ce le aveva, prese a spiegare al giovane che, Poseidone voleva premiarlo.

«Hai salvato la vita di mio figlio, ti concedo tre doni!» sbottò burberamente la divinità.

«A chi ti riferisci? E comunque, a... a me basta poter andare via di qua... e siamo pari, grazie!» rispose di rimando Yuri.

«Il tritone qui presente, è uno dei miei tanti figli, è a lui che hai salvato la vita... e non hai ragione d'aver paura giovane eroe!» tornò a ripetere il dio degli abissi. «Nessuno ha intenzione di farti del male»

«Non dubito della vostra sincerità, piuttosto, sento... sento un dolore straziante... in mezzo al petto... è la sensazione più orribile che abbia mai provato!», spiegò con molta fatica il giovane, stringendosi il pettorale sinistro.

Poseidone, sedutosi su di un masso scoglioso come fosse un comunissimo mortale, dall'aspetto di un uomo di mezza età, scrutò brevemente il volto di Yuri.

«Ma sei cieco!» esclamò d'un tratto, come fosse una scoperta sensazionale.

«Si, l'ho superato!»

«Ma riesci a vedere più di quanto ti è stato concesso!», analizzò il dio. «E dimmi, sai chi è il tuo genitore divino?»

«Beh! Ecco... ho una vaga idea... ma qualcosa mi dice che è meglio non parlarne», rispose sinceramente Yuri.

I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di PerlaWhere stories live. Discover now