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«Ma questa cosa è enorme. Chi la mangia? E poi tutto questo cioccolato bianco...»
«Se lo lasci, mangio pure il tuo. E poi ti avevo detto che potevi prenderla alla Nutella e facevamo a metà per uno di entrambe, ma non mi ascolti mai.» Rebecca parlava senza guardare Niall. Il piatto davanti era più interessante. Andava matta per il cioccolato bianco.
Niall ridacchiò, comunque contento del fatto che lei finalmente stesse mangiando. «Dopo il dolce mi porti a mangiare salato?»
Rebecca si era portata alla bocca un pezzo di waffel e aveva emesso un gemito di goduria, che aveva mandato in tilt il cervello di Niall. Era proprio per quel motivo che si era bloccato a fissarla mentre mangiava.
«Niall, la tua è ancora intatta!»
«Sto aspettando che si raffreddi.» disse come scusa.
«Ma non è calda!»
«Sei tutta sporca di cioccolato.»
Rebecca non aveva fatto in tempo a raggiungere i tovaglioli, che Niall aveva allungato la mano e le aveva passato il pollice sul labbro inferiore, per poi portarselo alla sua bocca e leccarlo.
Rebecca era diventata paonazza e Niall non poteva fare a meno di sorridere divertito.
«Uh, casa libera sia oggi che domani!» disse alla fine Rebecca, dopo aver letto un messaggio di sua madre che l'avvisava della sua assenza a causa di qualche convegno. E così, si erano trasferiti davvero a casa della ragazza, invadendo il divano e guardando dei film a caso. Erano rimasti d'accordo che il primo sarebbe stato in inglese con i sottotitoli in italiano e il secondo in italiano con i sottotitoli in inglese.
Intimità. Tra loro si stava creando fin troppa intimità. Se all'inizio lei si era distesa adagiando le sue gambe su quelle di Niall e lui le aveva iniziato a massaggiare i piedi nonostante le proteste, dopo lei lo aveva fatto distendere con la testa sulle sue gambe e gli aveva accarezzato tutto il tempo i capelli. Dire che si erano guardati più reciprocamente piuttosto che il film, era un eufemismo.
Il tempo scorreva forse un po' troppo velocemente. Quella notte, avevano deciso di dormire insieme nel letto di Rebecca.
«È troppo piccolo per tutti e due.» borbottò la ragazza, cercando di fare spazio a Niall.
«Secondo me va benissimo.» aveva detto, incollandosi al suo corpo.
«Sto già sudando.»
«Per me puoi anche spogliarti completamente.»
«Per me ti stai prendendo troppe libertà, signorino.»
«Ah sì?» chiese per tutta risposta, facendole passare le braccia intorno e facendola distendere quasi del tutto su di lui. Beh, il letto a una piazza era piccolo, no?
Rebecca si rilassò e chiuse gli occhi. Passò le dita di una mano tra i capelli di Niall e iniziò a giocarci, mentre il ragazzo iniziò a lasciarle dei piccoli baci sul collo. No, certo... nessuna libertà.
«Non ho mai fatto entrare nessuno nel mio letto.» disse con voce già assonnata.
«Non sai quanto mi faccia piacere.»
Il respiro della ragazza si era regolarizzato. «Vorrei che fossi mio.» aveva detto lei in un sussurro, masticando le parole. Era già un successo che lo avesse detto in inglese.
«Io lo sono, Rebs.» ma la ragazza stava ormai dormendo e lui non ricevette risposta.
Niall stava passando due giorni incredibili e avrebbe voluto non finissero mai. Ad emozioni, si trovava in una situazione anche più accentuata di quelle che provava sul palco. Era come se il suo cuore avesse continui sbalzi e cambiasse velocità ogni attimo. Era come se il suo cuore esplodesse tra gioia, soddisfazione e amore.
Ma c'era comunque qualcosa che non andava. E quella era proprio Rebecca. Perché Niall, passando con lei tutto quel tempo, si stava rendendo conto di come stesse davvero. E non andava per niente bene.
Quella notte la ragazza aveva iniziato ad agitarsi ed essendo ristretto lo spazio, Niall si era svegliato subito. Rebecca stava piangendo nel sonno. Rebecca stava affrontando gli incubi.
«Amore mio, hey... è solo un sogno. Va tutto bene, svegliati.»
«No... no.»
«Rebs?»
«Non farmi male.» Rebecca parlava in italiano, ma stranamente Niall era riuscito a comprendere quella frase.
«Non voglio farti male, piccola. Non te ne farà nessuno. Svegliati.»
Rebecca non si era nemmeno svegliata, ma era riuscita a calmarsi. Niall le aveva baciato la fronte, decisamente preoccupato e anche lui era tornato a dormire.
Rebecca non era abituata ad aprire gli occhi la mattina e trovare qualcuno che la fissava.
«Uhm, buongiorno.»
«Buongiorno, piccola.»
«Da quanto tempo mi stai guardando?»
«Non abbastanza.» Niall aveva sorriso per averla lasciata senza parole. «Devo farti una domanda.»
«Ti ascolto.»
«Cosa vedi in quegl'incubi?»
Rebecca sembrava stupita in un primo momento, poi aveva sospirato e gli aveva dato le spalle. «Niente. Non ho incubi.»
«Non tirarla per le lunghe. Dimmelo e basta. Voglio e devo saperlo.»
Rebecca aveva sospirato. «Che importanza ha?»
«Importa a me.»
«La sera della festa.»
E con quella risposta, la giornata non era iniziata poi nel migliore dei modi.
Per Rebecca, quella fu la domenica più bella, ma anche triste che avesse mai vissuto. Perché aveva Niall... che doveva però andarsene la mattina dopo. Tutte le cose più belle prima o poi devono finire, giusto?
«Ti faccio un regalo.» se ne era uscito Niall quella sera, tirando fuori il cellulare. Aveva scritto un messaggio minatorio a qualcuno e dopo neanche dieci minuti aveva ricevuto una chiamata su FaceTime. Quando il viso di Harry era apparso sullo schermo, le unghia della ragazza si erano conficcate nel braccio di Niall, che aveva mugolato di dolore.
«E tu sei la ragazza di Niall!»
Che bella presentazione.
«Harry.»
«Non sono la ragazza di Niall.»
«Allora sei l'amica che lui vorrebbe come ragazza.»
Rebecca si era voltata a guardare Niall per qualche secondo.
«Harry, smettila. È tua fan. Parla con lei e non rompere.»
Rebecca non sapeva neanche come avesse fatto a finire seduta in braccio a Niall mentre parlava con Harry.
Il telefono fu abbandonato e Niall stava cercando in tutti i modi di non eccitarsi, visto che il suo amico era troppo vicino a parti di Rebecca che continuava a sognare...
«Grazie, grazie, grazie.» gli aveva passato le braccia intorno al collo e stampato un bacio sulla guancia. Se lei era felice, lo era decisamente anche Niall.
Quella notte erano riusciti a stare ancora più incollati del solito nel letto di quella camera d'albergo. E loro che pensavano fosse impossibile.
«Non voglio che vai via domani.» quello sarebbe stato il loro saluto, visto che il giorno dopo lei sarebbe andata a scuola, lasciando Niall dormiente, che un'ora e mezza dopo sarebbe andato in aeroporto.
«Neanche io voglio, tesoro. Ma devo. Di sicuro, non ho intenzione di lasciarti più...»
«Ni, posso farti una domanda?»
«Tutte quelle che vuoi.»
«Cosa...» si morse il labbro. «Cosa siamo io e te adesso?»
Niall aveva fatto un piccolo sorriso.
«Ne riparliamo la prossima volta che ci vediamo, va bene?»
«Presto?»
«Presto.»
«Sì, ma presto per davvero, Niall.»
E lui aveva ridacchiato. «Presto per davvero.» aveva ripetuto. «Anche perché non credo che riuscirò a stare lontano da te a lungo.» e poi si erano addormentati l'uno tra le braccia dell'altro.
La mattina dopo, Rebecca si sentiva triste e frustrata. Si era detta che non avrebbe svegliato Niall e così non lo fece. Ma di sicuro, fece una cosa che nessuno di noi, perfino lei, non si sarebbe aspettato.
Aveva gettato lo zaino per terra ed era tornata sul letto, facendo ballare un po' il materasso involontariamente. Niall era stranamente disteso sulla schiena con il viso leggermente piegato verso di lei.
Non voleva toccarlo o con alte probabilità lui avrebbe aperto gli occhi. Continuava a fissare le sue labbra e a ripetersi: "Perché no?".
Lei ne aveva bisogno. Era stufa di non aver mai baciato nessuno e aveva sempre sognato di avere il primo bacio con Niall. Poteva farlo valere come tale...
Si era sporta in avanti e aveva avvicinato pericolosamente il viso a quello del ragazzo. Non aveva neanche chiuso gli occhi. Aveva semplicemente poggiato le labbra su quelle sottili di Niall e una forte e piacevole sensazione che le partiva dallo stomaco la pervase. Uno. Due. Tre. E il contatto era già finito. Rebecca aveva appena baciato a stampo Niall, che sembrava dormire ancora, incosapevole di tutto. O almeno, così credeva Rebecca...
La porta della camera si era chiusa dietro la ragazza e nello stesso momento Niall aveva aperto gli occhi, fissando così intensamente la porta da temere che potesse darle fuoco.
L'unica cosa che Niall riuscì a fare in quel momento fu portarsi i polpastrelli alle labbra. Cazzo.

Ride Together ●niallhoran●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora