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«E questo chi è?»
«I'm her bodyguard.»
Danilo fece scorrere lo sguardo dall'omone a Rebecca, spostandolo dall'uno all'altro senza sosta.
«Guardia del corpo?» Danilo aggrottò le sopracciglia.
Rebecca sospirò pesantemente. «Lascia perdere. Fa finta di niente. Strozzerò Niall più tardi.»
Rebecca si era svegliata quella mattina e non aveva la minima voglia di andare a scuola. Anzi, aveva proprio l'angoscia. Aveva cercato in tutti i modi di coprire il livido con il trucco, ma con scarsi risultati. E solo pensare di rivedere Mario a scuola... la faceva rabbrividire.
Ma aveva pensato a Niall, al fatto che lui avesse ragione - doveva risollevarsi! - e si era stampata in faccia un sorriso. Solo per apparenza, ma era già un enorme sforzo. Poi era uscita di casa e si era quasi scontrata con un omone di quasi due metri sia in lungo che in largo. E si era presentato come la sua guardia del corpo. L'avrebbe accompagnata ovunque, perché Mr. Horan lo pagava per questo.
La sua bocca si era aperta tanto da toccare terra. E non era manco riuscito a convincerlo che non ce n'era bisogno. E poi, Eddie - così si chiamava - parlava in inglese!
Avrebbe ucciso Niall, quello era sicuro.
Danilo continuava a lanciare occhiate ad Eddie e Rebecca gli tirò una gomitata. «Falla finita.»
«Mi sento a disagio anche a chiederti come stai davanti a lui!»
«Non capisce l'italiano, Dani!»
«Ah. Giusto... allora... stai bene, piccola?» le chiese, attirandola a sé e baciandole la tempia.
«Sto bene.»
Per fortuna, Eddie non la seguì dentro scuola e le disse che l'avrebbe aspettata lì fuori.
Rebecca entrò in classe con la testa bassa, decisamente peggio del solito. E quando era arrivata al suo posto, aveva tirato un sospiro di sollievo. Accanto a lei, non stava seduto Mario, ma Luca. Il primo era seduto in seconda fila, lontano da lei, con un naso rotto. Si meritava molto di più, ma doveva accontentarsi. Lui non le aveva neanche rivolto uno sguardo e lei si era un po' rilassata.
Luca non le era mai stato così antipatico, anche se loro due si ignoravano bellamente. Anzi, quel particolare a Rebecca piaceva in sacco.
Sei nei guai. In grossi guai.
Sono stanchissimo.
Niall, dormi. È un ordine. Hai sei ore di tempo. Appena esco da scuola... sei finito.
Se dormissi con me, ci riuscirei facilmente.
NIALL. TI PRENDO A SCHIAFFI SUL CULO. DORMI.
Mi ecciti.
Niall.
Okay. Okay. Dormo. O effettivamente mi verrà un collasso, se continuo a non farlo. Notte, mammina.
E pensando a quella conversazione, era riuscita ad affrontare la giornata come al solito.
Non era uscita nemmeno dal portone che Eddie l'aveva affiancata.
«Oh dio mio.»
E mentre andava nel luogo che ormai era d'incontro tra lei e Danilo, aveva afferrato il telefono e aveva chiamato Niall. Le doleva il cuore a pensare che magari lo avrebbe svegliato, ma aveva bisogno di parlargli. Lo aveva avvisato.
«Mia mamma mi svegliava con più garbo.» fu la prima cosa che Niall disse quando aveva preso il telefono dopo svariati squilli.
«Quanto pensi di essere deficiente da uno all'infinito?»
«Poco? Magari due o tre?»
«Niall! Mi hai inviato una fottuta guardia del corpo!»
«Ooh, hai conosciuto Eddie. È un uomo simpatico.»
«Niall!» stava praticamente urlando per strada.
Danilo, che l'aveva appena affiancata, la guardava allibito.
«È Niall?» le chiese e lei annuì.
«Cosa? Ma a chi lo hai detto? Quindi non sono più il tuo segreto!» evidentemente il cantante aveva sentito dal telefono.
La ragazza sbuffò.
«Ah, a proposito, i miei cugini vogliono conoscerti.»
«Allora hai parlato anche tu!»
«Mi è sfuggito!»
«Niall!»
«Ma perché sei così arrabbiata, amore?»
Tornarono alla questione principale. «Io ti ammazzo! Ma secondo te, è normale che io debba andare in giro con una persona di due metri accanto?»
«Basil viene con me ovunque. E anche quando mi annoio ho sempre con chi parlare.»
«Io non sono te! Ed è perfino inglese!»
«Scozzese, veramente... ma almeno ti eserciti con l'inglese...»
«Niall!»
«D'accordo, ho capito. Te lo recupero italiano!»
«Che cosa non capisci dalla frase: non voglio e non ho bisogno di una guardia del corpo?»
Danilo fissava la vena che le era spuntata sul collo, mentre si alterava con Niall.
«Ma io sto più tranquillo così...»
«No, fattelo rispedire indietro.»
«Non è un oggetto.»
«Te lo tiro in testa un oggetto. Da qui e ti piglio pure.»
«Non capisco perché te la stia prendendo tanto. Non ho fatto niente di male. E mi hai pure svegliato dal mio sogno, dopo che finalmente sono riuscito a dormire per cinque ore di fila, in cui mi stavo finalmente facendo te. Era bellissimo averti sotto di me, lo capisci? E urli come non so cosa, per non essere cattivo... e porca troia, lo faccio perché sono iperprotettivo e non voglio che nessuno ti tocchi più.»
Niall aveva parlato troppo velocemente, mangiandosi perfino le parole e sembrando uno sclerotico. E in tutto questo, Rebecca non aveva capito una parola.
«Non ho capito niente.»
«Meglio.»
«Sei un pezzo di merda.»
Danilo la guardò con le sopracciglia aggrottate. «Lo hai insultato in italiano.»
«Cosa mi hai detto?»
«Che sei un pezzo di merda.»
«Hai parlato di nuovo in italiano.» la informò Danilo, come se lei non lo sapesse.
Niall sospirò. «Va bene... okay... Eddie era la vecchia guardia del corpo di Louis. Potrebbe sempre tornarti utile, magari puoi chiedergli informazioni su di lui.»
«Niall!»
«Okay okay, ho capito. Gli dico di tornare a casa. Ma sappi che l'ho già pagato, quindi mi stai facendo buttare dei soldi.»
«Tanto ne hai a quantità da poter buttare.»
Niall ridacchiò. «Sei proprio un tipetto.»
«Ma mi adori.»
«Sfortunatamente.»
«Sto per mettermi a piangere.»
«Mi si spezzerebbe il cuore, non farlo. Mi dispiace, stavo scherzando.»
Rebecca ridacchiò. «Sei stupido.»
«Sì, lo so.»
«Menomale che lo sai... Niall, voglio vederti.»
«Anche io, piccola. Ma mancano solo due settimane, dobbiamo resistere un altro po'. E poi verrai a New York.»
«Da te.»
«Da me. Come stai, dolcezza?»
«Sto bene. E tu?»
«Sto crepando dal sonno. Posso tornare al mio sogno?»
«Adesso sì.»
«Grazie.»
«Buon riposo, amore.»
«Buon pranzo, tesoro mio.»
Quando la chiamata era finita, lei si era voltata verso Eddie. «Sei licenziato.» gli disse e Danilo era scoppiato a ridere, attirando l'attenzione della sua amica.
«Tu e Niall state insieme ufficialmente?»
«Cosa? No! Noi non stiamo insieme.»
«Ma vi comportate come una coppia, te ne rendi conto?»
«No...»
«E quello era il primo litigio di coppia, immagino! Che carini!»
«Danilo.»
«Come una vecchia coppia sposata.»
E Rebecca sospirò pesantemente. «Io oggi vi uccido tutti.»

Ride Together ●niallhoran●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora