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Rebecca sollevò gli occhi al cielo, nello stesso momento in cui un Danilo trafelato la raggiungeva con un saltello in modo scomposto. Aveva almeno dieci centimetri in più della ragazza e si muoveva in modo quasi goffo.
«Vai di qua? Anche io vado di qua. Dove abiti?»
«Giù, in Via Alcide De Gasperi. Ho un bel pezzo a piedi da fare.»
«Uh strano, perché ho capito dov'è! Io abito un po' prima. Alla fine di Viale Strasburgo. Posso farti compagnia?»
«Se stai zitto, okay.»
Danilo rise e Rebecca aggrottò le sopracciglia, abbozzando un sorriso. Quella risata, alla fine, era contagiosa.
«Mi piace tutto questo tuo essere grrr.» e mise le mani come a formare degli artigli. «Devo dire che sei l'unica persona simpatica che ho conosciuto oggi. Come ti è andato il primo giorno?»
Rebecca si fermò di colpo e lo guardò. Dio, quel ragazzo era fin troppo bello per i suoi gusti. E quell'aria gli ricordava qualcuno.
«No, Danilo. Dicevo davvero. Sta zitto.»
Il ragazzo si morse il labbro inferiore. Ecco qualcosa che lo rendeva diverso da chi gli ricordava. Le labbra del biondino italiano erano decisamente più carnose.
Danilo annuì e abbassò lo sguardo. Era divertito, ma cercava di non darlo a vedere. Almeno, Rebecca aveva ottenuto il silenzio che voleva.
Solo quando erano arrivati alla fine della via, il ragazzo aveva parlato di nuovo: «Io sono arrivato.»
«Ciao Danilo.»
Il ragazzo biondo ridacchiò. «Mi piace come dici il mio nome, con il tuo accento palermitano.»
«Buon per te.»
«E dai, non mi chiedi neanche da dove vengo io?»
«Lo sento da dove vieni, proprio da come parli. Sei emiliano. Ciao Danilo.»
Il ragazzo sorrise ampiamente. «Ciao Rebecca.» e poi sparì dentro una viuzza. O meglio, la ragazza proseguì e non lo vide più.
Rebecca, a quel punto, tirò di nuovo fuori il telefono. Era strano vedere una notifica di WhatsApp piuttosto che Instagram. Si morse il labbro quando aprì la conversazione con quel numero che non aveva ancora salvato.
Adoro la tua foto profilo.
Era una foto che la ritraeva seduta scompostamente sulla bicicletta gettata per terra. Con le mani si copriva gli occhi, ma si vedeva perfettamente il sorriso che stava facendo. Era a fine di una gara dove era arrivata prima con fin troppa fatica.
Guardò subito quella di Niall. Banale e prevedibile. Era lui di spalle dopo un lancio con la mazza da golf.
La tua è orribile. Mi aspettavo un Niall a petto nudo davanti allo specchio.
Mentre aspettava una risposta, salvò il cantante in rubrica, semplicemente con il suo nome e un cuore accanto ad esso.
Mi conosci e sai che non lo farei. E io so che stai scherzando.
Rebecca sorrise dolcemente. Aveva adorato sentirsi dire da Niall che lo conosceva.
Magari non ti conosco. Potresti non essere del tutto quello che mostri.
Potrei. Ma ti sto dando la possibilità di conoscermi davvero.
Perché?
Adesso ti faccio un audio in cui sbuffo.
Rebecca si mise a ridere. Niall sarebbe stato davvero capace di farlo.
Si morse il labbro, prima di rispondere.
Ne sono onorata.
Dolce.
Hai fame?
...
Rebecca salì finalmente a casa e lanciò lo zaino all'ingresso, per poi andare direttamente in cucina per prepararsi il pranzo.
Haha scusa. Che ora è da te? Ma dove sei adesso?
Sono ancora in Australia. Ho notato che mi chiedi sempre dove sono... i miei spostamenti ti mettono ansia? O sono solo manie possessive? Comunque qui sono le dieci di sera. Ho cenato già da un bel po' e... in realtà, sì. Ho fame.
Rebecca ignorò la prima parte del discorso. Effettivamente sapere dove fosse Niall la rassicurava, dandole un  certo senso di tranquillità.
E quando mai?
Guarda che non mangio sempre come credete... non ho sempre fame.
Ah no?
No.
Ma subito dopo le era arrivato un secondo messaggio. Niall era davvero veloce a scrivere.
Okay, sì. È vero! Ma voi mi raffigurate sempre come un animale rabbioso quando vede il cibo.
Io ti ho sempre paragonato ad animali adorabili.
Grazie, piccola. Mi consola.
Rebecca sorrise.
Io sono appena tornata da scuola e sto cucinando della pasta per pranzo. Ne vuoi un po'?
Oddio, sai cucinare? Bene?
Me la cavo abbastanza bene. E poi stiamo parlando di cibo italiano... sarebbe più buono del tuo in ogni caso.
Sentila!
Eheh.
A malincuore devo darti ragione... e tu sei da sposare.
Rebecca perse un battito. O forse anche due. E si bruciò con la pentola. Cazzo.
«Dio! Che male, cazzo! Brucia!»
Mise la mano sotto l'acqua fredda dopo aver spento il fornello, cercando di far calmare il dolore.
Rispose a Niall solo quando riuscì a risolvere il disastro e aveva messo il suo pranzo a tavola.
C'erano altri tre messaggi.
Rebs? Mi hai abbandonato?
Heeey, sei svenuta per caso?
Ho detto qualcosa che non dovevo dire, vero? Scusa, ma rispondimi.
Era strano vedere Niall così assillante. Con lei poi, che non era nessuno...
Mi sono bruciata mentre cucinavo.
Evitò di dire che era colpa sua.
Oddio, piccola. Stai bene? Mettici sopra il dentifricio. È grave? Di che grado? Forse dovresti andare in ospedale.
Gli occhi di Rebecca si spalancarono.
Prendi un aereo e portamici direttamente tu.
Se mi stai deridendo, significa che stai bene. Guarda che mi hai spaventato!
Esagerato... che poi immagino che tu ti stia annoiando a morte. Sei praticamente fisso nella mia chat.
Ogni volta che lei mandava un messaggio, la due stanghette del visualizzato diventavano subito blu e Niall era perennemente online.
Nessuno mi disturba stasera... ma solo perché l'ho chiesto io. Aspetta, facciamo un passo indietro.
Stai bene?
Non capiva perché Niall avesse chiesto di non essere disturbato, ma continuava a messaggiare con lei.
Certo! Allora, hai detto che vai ancora a scuola... ma quanti anni hai?
18
Sei maggiorenne. Fantastico! Anche se sei comunque un piccolo cucciolo.
Che sarebbe cambiato se non lo fosse stata?
Sì, di foca.
Le foche sono carine. Ma avrei detto di più cucciolo di leonessa.
Rebecca sorrise.
Non dovresti dormire tu?
Mi stai cacciando? Non vuoi più parlare con me? Cattiva. E poi sono solo le dieci e mezza! Anche se domani devo partire per il Giappone e il jet leg mi distrugge, ma dettagli.
Rebecca pensò che non gli aveva neanche detto nulla riguardo ai suoi concerti.
Sei stato fantastico sul palco, Niall.
Lo pensi davvero? Grazie, Rebs.
Certo che lo penso. Adoro la tua voce e su un palco spacchi. Sono orgogliosa di te.
Rebecca, a quel punto, non ottenne risposta per minuti buoni. Niall era online, ma non si decideva a rispondere, fino a quando non era perfino uscito da WhatsApp.
Rebecca finì il suo pranzo con tranquillità e quasi saltò quando era arrivata la notifica.
Forse dovrei mettermi a dormire. La stanchezza mi ha colpito tutto insieme.
Sarà la vecchiaia.
Oddio. Non ricordarmi che tra tre giorni è il mio compleanno.
Hai paura di crescere, Niall?
Un pochino...
Va a dormire, Peter Pan.
D'accordo.
Quella faccina disperata e piangente in aggiunta faceva ridacchiare Rebecca.
Buonanotte, Niall.
Grazie. Buona giornata, Rebs.

Ride Together ●niallhoran●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora