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«Mettimi giù.»
Niall non riusciva a staccare gli occhi dal viso, così vicino al suo, della ragazza: gli occhi color cioccolato, piccoli e leggermente allungati, in quel momento cerchiati di rosso sia dentro che fuori a causa del pianto; le ciocche disordinate di capelli scuri che erano sfuggiti dalla sua coda e le invadevano la fronte; il naso perfettamente dritto; la mascella affilata; le labbra rosee e carnose. Era proprio su quelle che lo sguardo di Niall si era soffermato. Dio, erano fantastiche. E lui voleva baciarle.
Niall aveva semplicemente scosso la testa, forse per evitare che gli sorgessero certi pensieri nella mente, ma risultò comunque perfetto per ribattere, visto che non aveva la minima intenzione di lasciarla andare.
Rebecca si era accorta di come lui si fosse imbambolato sulle sue labbra ed era arrossita senza poterne fare a meno. Niall ci aveva sperato... che quando lei si era sporta leggermente in avanti, volesse baciarlo. Ma ovviamente non lo fece. Rebecca affondò soltanto il viso nel collo di lui, nascondendolo di nuovo alla sua vista. Niall fece un piccolo sorriso divertito, ma al contempo amareggiato.
«Mi sei mancata.» si ritrovò a sussurrarle, poggiando poi le sue labbra sui capelli di lei e facendola rabbrividire.
«Mettimi giù...»
Niall a quel punto decise di accontentarla, anche se non voleva interrompere il contatto. E temeva che l'intenzione di Rebecca fosse proprio quella.
Quando la ragazza era tornata con i piedi per terra, effettivamente aveva fatto due passi indietro. Era un peccato che Niall avesse afferrato la sua mano e intrecciato le loro dita allora, giusto?
Rebecca abbassò lo sguardo sulle loro mani, poi emise un sospiro. «Niall, che ci fai qui?»
«Cosa credi che ci faccia, Rebs?»
«Tu non dovresti essere qui.»
«Io non dovrei essere da nessuna altra parte se non qui.»
Rebecca lo tirò verso il divano. «Siediti.»
Niall si accomodò, così come la ragazza, che si era seduta rivolta verso di lui in modo che potesse guardarlo direttamente. Le ginocchia strette al petto e il mento su di esse.
Niall, seduto invece normalmente, aveva allungato il braccio sullo schienale del divano, come per starle più vicino.
«Come sei arrivato?»
«In aereo?»
La ragazza sbuffò. «Ho capito che c'è lo zampino di Danilo. Ma come avete fatto a...?» lei smise di parlare, perché Niall si era sporto verso di lei. Gli occhi della ragazza seguirono la mano del cantante, che aveva afferrato una ciocca dei suoi capelli e gliel'aveva scostata dal viso.
«Adesso ti metti la giacca e Niall ti rapisce.»
«Cosa? Dove vuoi andare? È quasi ora di cena e domani ho scuola.»
«Prepara anche lo zaino allora.»
«Non mi riporti a casa stasera?»
«Ho detto che ti rapisco. Hai bisogno di una lunga seduta con Niall, che risolverà ogni tuo problema.»
Rebecca cercò di non mettersi a ridere per la convinzione con cui Niall aveva detto quella frase e non ebbe il coraggio di chiedergli che cosa intendesse.
Come poteva dirgli di no? Dal momento che lui era apparso davanti a lei, la sua vita sembrava essere diventata un tantino più leggera. Rebecca si sentiva già meglio. E non riusciva a pensare ad altro se non a Niall. Come se tutti i suoi problemi fossero momentaneamente svaniti.
Rebecca si era alzata per preparare una borsa e Niall l'aveva seguita fino in camera sua. La curiosità era troppo forte per restare lì ad aspettarla.
«Cosa devo portare?»
«Solo un cambio per andare a scuola domani e i libri.»
«E con cosa dormo?»
«Anche nuda va bene.»
«Niall!» Rebecca si era voltata verso di lui e si era resa conto che stava guardando l'angolo di muro in cui ci stavano i suoi poster. Era un miracolo che non li avesse ancora tolti, visto che erano prevalentemente di Niall. Ma quelli erano un po' come la felpa che aveva addosso e che il cantante aveva notato, ma non commentato. «Niall, non guardare lì!»
«Perché Zayn ha i baffi, il pizzetto e le corna qui?» lo aveva fatto con il pennarello.
E lei aveva riso nervosamente.
«Okay, guardo qui... uh, ma questa sei tu da piccola? Oh mio dio, che meraviglia.»
Rebecca si passò una mano sul viso.
Si affrettò a prendere il tutto e a fare uscire Niall dalla sua camera.
Aveva mandato un messaggio a sua madre per dirle che avrebbe dormito da suo padre, mentendo ovviamente, ed erano usciti di casa.
«Non hai freddo?» gli chiese la ragazza, guardando Niall con solo quel maglionicino leggero addosso. E lo zaino di lei sulle spalle, visto che non aveva voluto sentire ragioni per farglielo portare.
«E tu non hai caldo?» rispose con un'altra domanda. Lei aveva perfino il giubbotto.
Niall le passò un braccio intorno alle spalle e l'attirò a sé. Non riusciva a non toccarla.
Rebecca avvolse automaticamente il braccio intorno alla vita di lui.
Veniva ad entrambi fin troppo naturale stare incollati in quel modo dopo tutto quel tempo di snervante e opprimente attesa.
«Dove stiamo andando?»
«In hotel, che sta alla fine di questa via.»
«Ma sei venuto da solo?»
«C'è Basil che dorme in hotel.»
«Ma gli hai detto che uscivi?»
Niall ridacchiò. «No, ma tanto qui nessuno sembra conoscermi. Basil dormirà fino a domani. Il jet leg ci distrugge.»
«Sei stanco?»
«Un pochino. Quindi adesso ordineremo tanto cibo... ti piace il giapponese?»
«No.»
Niall si imbronciò, scrollando la testa. «Ordineremo del buon cibo e poi ci mettiamo a letto.»
E neanche mezz'ora dopo Rebecca si era ritrovata in una camera d'albergo matrimoniale, che la fece preoccupare visto che avrebbe dovuto dormire lì con lui... con una montagna di cibo italiano, che era palese avrebbero buttato.
Niall masticava e la scrutava attentamente, mentre lei giocava con il cibo.
Non aveva fame e stava riflettendo. Era come se tra loro non fosse successo nulla. Era come se la presenza di Niall lì avesse annullato momentaneamente ogni cosa. Ed era come se quella non fosse la prima volta che si vedessero, vista la loro relativa tranquillità e strana familiarità.
«Una volta mi hai detto che sei in grado di mangiare quanto me. Devo ricredermi?»
«Non ho fame.»
«Stai scomparendo, Rebs. Andiamo, non farmi preoccupare. Mangia.»
E Rebecca si sforzò di finire almeno quel piatto che aveva davanti.
Quando Niall fu finalmente sazio, si prepararono per poter dormire.
«E... e io dovrei... dovrei dormire con te?» non voleva balbettare, ma non era riuscita a controllarlo.
«Ti faccio schifo?»
Beh, ovviamente no. Ma solo il pensiero la agitava.
«E la tua fidanzata? Quella Lauren... Lyssa... Lo...» non poteva dirlo in modo più infastidito. Le era tornato a galla quel particolare e ora stava iniziando a tirarsi indietro in fretta.
«Sei gelosa.» Niall stava sorridendo divertito.
«Io? Se, certo...»
«È fantastico poterti guardare in faccia mentre parli e capire... sì, sei proprio gelosa.» aveva detto divertito, facendola arrossire. «Parli di Loris? L'ho lasciata almeno una settimana fa.»
Il viso di Rebecca si fece sorpreso.
«Non hai sentito? Lo dicevano tutti. Ho fatto il mio nuovo record prima di tornare single. Quella ragazza... diavolo, non faceva proprio per me. Non era per nulla come... come l'avrei voluta.» come te.
Rebecca si morse il labbro, restando in silenzio. Non aveva il coraggio neanche di dirgli "mi dispiace". Si sentiva così sollevata adesso. «Niall, davvero... con che cosa dormo? Mi hai fatto portare il minimo indispensabile.»
E lui era scoppiato a ridere. «Fruga nel mio borsone lì, ci sta tutto quello che vuoi. Magari la maglia verde e la tuta grigia. Dovrebbero andar bene.»
Rebecca era un po' titubante a infilare le mani nella borsa di Niall, ma lui stava seduto sul letto e non aveva la minima intenzione di alzarsi.
Cercò di ignorare i boxer piegati in un angolo del borsone e si sbrigò a trovare i vestiti che Niall le aveva indicato.
Poi sparì in bagno. Niall si chiese che cosa stesse facendo tutto quel tempo, ma quando la ragazza era uscita con soltanto la sua maglia addosso, il respiro gli mancò di colpo. Quella sua maglia le stava enorme e la copriva abbastanza, ma le gambe restavano comunque scoperte. Oh dio.
Non che lei sembrava essere meno sconvolta, visto che Niall stava in boxer sul letto. Stava cercando in tutti i modi di non guardare proprio quel preciso punto. Oh dio.
«Non riesco a dormire con il reggiseno. È scomodo.» ringraziava il fatto di non essere mai stata troppo pudica.
«Toglilo.» Niall non aveva esitato un attimo a darle quella risposta.
Rebecca si morse il labbro. «Tanto non c'è niente sotto, vero? Lo hai detto pure tu.» e gli lanciò i pantaloni della tuta che teneva in mano, colpendolo in faccia.
Niall grugnì per il fatto che lei gli stesse rinfacciando ancora quel particolare.
«E tu mettiti quei pantaloni. Non ho intenzione di dormire con te mezzo nudo.»
«Perché no? Sto scomodo.»
«Perché no. Vestiti.»
Niall sbuffò e si mise i pantaloni della tutta. «Contenta? Adesso vuoi venire qui?» chiese, infilandosi sotto le coperte e sollevandone un lembo per invitarla lì.
Rebecca si mosse titubante, ma alla fine lo raggiunse sotto le coperte accoglienti. Cercava in tutti i modi di non toccare il corpo di Niall, restando lontana il più possibile, ma quando lui le passò il braccio nudo intorno alla vita e l'attirò a sé con troppa facilità, beh, non aveva nulla da poter fare se non restare lì, a bearsi del suo calore e sentendosi, finalmente dopo tempo, davvero al sicuro.

Ride Together ●niallhoran●Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora