IO ... E JAFAR (Cap. 6)

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Torno velocemente a palazzo. Mi dimentico pure del cammello, uso solo i miei splendidi piedi.
Devo trovare il modo di poter andare oltre a questa brutta situazione. Non solo Aladdin è perso, e quindi non si può più entrare nella caverna, ma ho perso la lampada! Sicuramente mi avrebbe ammazzato.
Corro tra le strade di Agrabah e rientro a palazzo ansimando. Non ho mai corso così tanto ...
E poi devo riprendere fiato ed affrontare la problematica della situazione in cui mi sono ritrovata, per mia sfortuna.
Mi dirigo verso le stanze di Jafar.
Lui non c'è. Almeno non lo vedo. Non c'è nemmeno traccia di Iago. Strano. Forse in mia assenza erano andati dal Sultano ... Jafar deve pur sempre restare sotto copertura, almeno fin quando non sarà entrato in possesso della lampada che HO PERSO.
Ma non è tutto perduto. Ricordo che Aladdin sarebbe tornato, avrebbe osato varcare la soglia dell'entrata del palazzo nei panni di un principe per poter conquistare Jasmine. Ma non posso certo dirlo a Jafar ... non so se lui è un Guardian o no ... quindi avrei dovuto inventarmi qualcos'altro.
Stremata, stanca e affaticata, torno nelle mie stanze e mi butto sul morbido letto per poi addormentarmi.

Tutto è bianco acceso. Che succede? Davanti a me ci sono solo tre porte socchiuse. Per il resto domina il vuoto assoluto. Un momento ... ricordo di questo sogno! Ne avevo fatto uno simile quando ero in dubbio della mia scelta nella dimensione della Sirenetta. Ariel ed Eric erano troppo lenti a baciarsi ed ero in dubbio se intervenire o no. E questo sogno mi ha aiutato a capire. Quindi forse mi avrebbe aiutato anche sta volta ...
Apro la prima porta.
Siamo io e Jafar.
-Jafar, mi perdoni, ho perso la lampada ... -.
-Cosa? Come hai potuto?-.
-In realtà sarebbe dovuto andare lei... -.
-Piccola insolente! Ti pentirai del linguaggio che stai usando con me!-.
La scena è raccapricciante. Non voglio assolutamente descriverla nei dettagli, ma l'unica cosa certa è che dietro quella porta io sono morta. Quindi quella era la prima opzione. La cosa che ho capito è che non devo essere insolente ...
Vediamo se avrei imparato qualcos'altro vedendo cosa c'era oltre la seconda porta!
-Jafar, mi perdoni ... ho perso la lampada. -.
-Come hai potuto?-.
-Mi è stata rubata dalla scimmia del ragazzo ... che ora è sotterrato vivo. -.
-Dovrei punirti per questo ... ma preferisco schiavizzarti. Dovrai fare TUTTO quello che ti dirò. Ma vivrai. -.
Subito dopo non avete idea di quello che succede e chiudo la porta disgustata. Veramente avrei potuto fare una cosa del genere?
Dietro la terza porta ...
-La lampada ... non ce l'ho ... -.
-Come ... -.
-Per favore, mi perdoni, mi dia un'altra occasione! Io voglio aiutarla, e le prometto che non fallirò ancora ... -.
Alla fine vengo risparmiata.
Io spero tanto che vada bene, perché ho intenzione di implorargli pietà. Sarà una scena alquanto imbarazzante, ma è per la mia vita no? E poi se dovesse tendere a negare di darmi una seconda chance, credo proprio che dovrò sfruttare il piano B.

Mi sveglio di soprassalto. Ansimo. Che sogno strano ... sento delle voci fuori la mia stanza.
Apro la porta ...
-Olimpia! Allora, com'è andata? Hai la lampada? -.
O la va o la spacca.
-Jafar, mi perdoni, ma l'ho persa ... -.
Lui mi guarda e per un attimo mi è sembrato di vedere un bagliore giallo ocra tipico dei serpenti ..,
-Come hai potuto perdere la lampada?- dice cercando di non farsi sentire.
Io mi inginocchio davanti a lui: -La prego, mi perdoni, le giuro che se mi da una seconda chance io non fallirò ancora. - e, chissà perché, comincio a baciargli i piedi. Solo dopo avrei sputacchiato da una parte all'altra della mia stanza.
-Olimpia ... tranquilla, ti darò un'altra occasione. -.
Come? Ce l'ho fatta? Non sono morta? Non sono stata gettata nelle segrete? E non ho nemmeno usato il piano B? Forse è meglio così, perché non avevo proprio intenzione di usarlo ... sarebbe stato ancora più imbarazzante.
Lui se ne va senza lasciare parola mentre io mi chiudo di nuovo in camera per raccogliere le idee.
Allora, già il fatto che non sono morta e un bel inizio, inoltre sono ancora libera e non sono stata schiavizzata. Bene così. Dunque, devo assolutamente ricordarmi come va avanti la storia nel cartone animato.
Quello che mi ricordo è che Aladdin, rimasto chiuso nella caverna, avrebbe strofinato la lampada per farne uscire un genio. Gli avrebbe chiesto di uscire e di trasformarlo in un principe con tanto di corte e sarebbe arrivato a palazzo ...
Idea!
So come riprendere la lampada.
So come far vedere a Jafar che la sua scelta di risparmiarmi non è stata vana.
So come far vincere il Male.
So come uscire da questa situazione.
So come far concludere questa storia.
Aladdin sarebbe arrivato da un momento all'altro, e con il nome di Principe Alì Ababua ... almeno così ricordo, quindi devo assolutamente prepararmi.
Una volta vestita scendo subito verso l'ingresso. E corni e canti risuonano dentro e fuori il palazzo.
Alì Ababua è arrivato.

Ballerine e ballerini anche carini entrano nel castello e un elefante sfonda la porta dolzolando da una parte all'altra. Non ci credo ... Abu?
E su un tappeto magico volante ecco che il Principe Alì si inchina davanti al sultano che, compiaciuto, applaude.
-Io sono il Principe Alì Ababua. -.
-Non l'avevamo capito ... - borbotta Jafar.
Tutto il corteo viene mandato via, e nella sala del trono, ovvero l'ingresso, rimaniamo solamente io, Jafar, il sultano e Alì. Ma un momento ... sbaglio o manca Jasmine?
-Sono giunto da molto lontano per chiedere la mano della principessa Jasmine. -.
Ed eccola spuntare da dietro le tende, infuriata.
-Oh, ma certo ... - dice il sultano, che viene interrotto dall'improvvisa entrata in scena di Jasmine.
-E io dovrei sposare uno sconosciuto, che non ho mai sentito nominare, che prepotentemente viene da chissà dove per chiedermi la mano? Beh ... - e lo scaraventa giù dal tappeto magico che subito si posa a terra: -che se lo scordi il principino, che torni a casa sua. - e se ne va indispettita.
Anche io avrei reagito così. Insomma, lo posso scegliere io il mio futuro marito o no?
-Perdonatela ... - sospira il sultano.
Ma Alì oramai ha concentrato la sua attenzione su di me e su Jafar.
-E voi dovreste essere il Grande Visir ... con la sua serva immagino ... -.
Come mi ha definito scusa? Da quando il genio l'ha trasformato in un principe si da così tante arie ... ma io SERVA NON SONO!
Gli getto un'occhiataccia e lui, spaventato, se ne va accompagnato dal sultano.
-Quel principe Alì Bubu mi sta antipatico ... - brontola Jafar.
-E a me questa situazione puzza ... - mormoro.
E mentre me ne vado verso le stanze di Jasmine sento Jafar e Iago complottare e ridere malvagi.
Sicuramente Iago avrà proposto a Jafar di non pensare alla lampada perché può diventare sultano anche solo sposando Jasmine ...

Siao buellissimi!
Scusate il ritardo ma ecco un altro capitolo su Jafar.
Vi avviso che forse riesco a pubblicare anche un altro episodio della Scuola dei Cattivi. Quindi non mancate!
Grazie per i like che lasciate, siamo arrivati a 2k! E sono arrivata a questo livello solo grazie a voi!
Baci
Olimpy

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