52 - YURI paga vitto e alloggio

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Yuri balzò in alto, roteò lungo le pareti rocciose schivando a rotta di collo coltelli volanti, palle chiodate, fruste e santo Zeus sa cos'altro. L'ennesimo pugno luminoso polverizzò anche il terzo mostro.

«Miserabile!» grido la scrofa dell'Ade inseguendo Yuri con insospettabile agilità, data la mole da pachiderma. Gli tenne testa. Lo bersagliò con tutto l'arsenale bellico in suo possesso.
Yuri non contò più tutte le volte che stava per perdere la testa dal collo.

"Così non va, proviamo cosà!"
Yuri prese a correre a velocità ultraterrena lungo le pareti rocciose. L'effetto della forza centripeta lo fece ruotare in ogni verso nell'ambiente semisferico. Faia imprecò con maggiore rabbia. Lo maledisse.

Alla Scrofa infernale sembrò di vedere il semidio moltiplicarsi per effetto della velocità. Si sentì persa e disorientata.
Mentre annegava nella propria perplessità, dalle "migliaia di Yuri" sparsi ovunque nella camera rotonda provennero infiniti fasci luminosi che la inondarono ad ogni angolazione. Incassò una spropositata quantità di colpi per un tempo indefinito. Infine non si dissolse, bensì esplose fragorosamente.

Yuri cadde sul tappeto d'ossa. Non avrebbe potuto replicare il prodigio del quale, del resto, non se ne era neanche reso conto.

«Sono stanco morto!» mormorò ad alta voce. In quell'istante entrò Steno che udì la parola "morto" e, sciroccata come spesso s'era dimostrata, travisò il senso della frase credendo che il "bel mostro" avesse finalmente pagato la tassa giornaliera e così se lo portò con sé chissà dove.

Yuri era troppo esausto per declinare l'invito, per ciò seguì la spilungona dalla chioma di serpenti ovunque ella volle.

Se Yuri avesse potuto vedere le ombre proiettate mentre camminava accanto a Steno, avrebbe avuto l'impressione di vedere un rametto di legno che seguiva una palma.

«Ormai non ci speravo più!» sospirò Steno. «Ma hai visto quanto è semplice? Non hai avuto paura, vero caro?»

«Di cosa avrei dovuto aver paura?» ansimò il semidio affannato dalle lotte appena affrontate.

«Beh! Sei nuovo tu, e di certo ti sarai preoccupato quando sei stato risucchiato dal Pozzo Divoratore di Anime, quando i brandelli delle tue carni si sono rigenerate... ma tranquillo, per oggi almeno è tutto passato», sorrise Steno scortando il nuovo mostro prediletto nelle sue camere private.

Yuri trovò quella descrizione alquanto disgustosa e raccapricciante.
Ma ricordò che non doveva far trasparire alcuna sensazione o la sua copertura sarebbe saltata.

Entrò dopo Steno in una sala dalle dimensioni improponibili. Avvertì l'enorme spazio circondarlo. Non poté immaginare che quel luogo avrebbe fatto invidia ai migliori collezionisti di mobili e suppellettili più rari al mondo. Ogni angolo, ogni elemento era accuratamente ben arredato e curato. Ma c'era di più: la sala pullulava di anime di antichi semidei che fluttuavano ovunque, tutti intenti a rassettare e spolverare le magnifiche cose in essa presenti.

Yuri percepì la massa spiritica presente, come anche percepì le catene nere fatte di ombra saldamente legate a ogni spirito. "Sono anime prigioniere!" esclamò in sé. "Devo fare qualcosa! Nessuno di questi spiriti dovrebbe stare qui!"

Steno volteggiò con tutti i suoi tulle e trine svolazzanti, eccitata come un'adolescente alla prima cotta. Raccontò tutto, o quasi, di sé all'ospite d'onore che, detta in tutta sincerità, non mostrò alcun interesse di chi fosse e cosa le piacesse fare.

«Qui, tutto sommato, non è male. Siamo al sicuro da quelle orrende bestie».

Il semidio si incuriosì.
«A chi ti riferisci?»

I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di PerlaWhere stories live. Discover now