Arrivò stanca, e si buttò sul suo letto.
Il buio continuava a regnare in quel posto, e lei, per motivi che neanche sapeva, non voleva aprire le tende.
Forse per rispettare quel posto, il suo posto.
Dopo essere stata qualche minuto a riflettere distesa sul materasso, girò la testa, e con sua sorpresa trovò la sua collana, che aveva smesso di essere nera, ma brillava, anzi, emanava una strana luce innaturale.
(T/n) scattò a sedere, non sapeva che fare, non sapeva se ciò era una buona o brutta cosa, ma era un po' spaventata.
Avvicinò la mano alla collana e appena la sfiorò, la luce invase tutta la stanza, e lei, accecata, non riuscì più a vedere nulla.
Chiuse gli occhi e aspetto qualche secondo, poi provò ad aprirne uno, e si accorse di essere in un posto che non conosceva, se si poteva definire "posto" una distesa di sola luce e brillantezza.
Si alzò da terra e si mise in piedi.
Davanti a lei trovò una figura molto poco chiara, e a passi lenti ci andò incontro.
Ma più camminava, più la figura si faceva chiara e...alta.
La cosa lasciò interdetta la ragazza che non stava capendo nulla.
Poi un altro passo e si fermò, paralizzata.«(T/n).» disse dolcemente.
«P-Papà? Sei...sei davvero tu?» la sua voce era cambiata, era quella di una bambina.
Si accorse in quel momento che i suoi vestiti erano cambiati, che stava piangendo e che stringeva tra le braccia un peluche.
Era davvero tornata una bambina.«Piccola mia, quanto tempo è passato?» disse inginocchiandosi e aprendogli le braccia.
La bambina non rispose, corse verso di lui e lo abbracciò, piangendo sulla sua spalla.
Ma non di dolore, aveva una stretta al cuore.
Non lo vedeva da tanto, troppo, si era dimenticata quasi il suo volto, anzi, era confuso e vago, soffocato nella sua mente.
Non lo avrebbe voluto abbandonare, non voleva lasciarlo.«Sono qui...sono qui.» le accarezzò la schiena l'uomo.
Era proprio come lo aveva lasciato, e con questo intendeva che era la stessa scena in cui lui se ne sarebbe andato in guerra, e lei non lo avrebbe visto più tornare.
Quell'ultimo "ci vedremo presto", quell'ultimo sguardo, quell'ultimo sorriso, per poi girarsi e uscire.
Con la inconsapevolezza che quella sarebbe stata l'ultima volta in cui avrebbe visto il suo volto, faceva venire il brivido a (t/n).
Non voleva pensarci, voleva godersi quel momento.«Perché mi hai lasciata, papà? Perché mi hai lasciato anche tu?» disse tra i singhiozzi, l'uomo non rispose.
«Sono sola...papà...» continuava a parlare con frasi non collegate la bambina, ma l'uomo sorrise, aveva capito bene.
Era un sorriso nostalgico, sapeva di averla fatta soffrire, e gli dispiaceva.
«Tu non sei mai stata sola. La mia anima è sempre stata dentro il tuo ciondolo. Sono solo un fantasma, ma non ti ho abbandonata. Mai. Era una promessa. Ma adesso tu devi farne una a me.» disse staccandola da lui e guardandola negli occhi.
La piccola annuii con la testa.
«Promettimi che ti impegnerai al massimo per difendere ciò che ami, per i tuoi valori. Tu sei speciale, tu sei gentile, perseverante, giusta, paziente, coraggiosa e determinata. Sono tutte le qualità. E tu le possiedi. Sei in grado di fare più di quanto pensi, devi solo avere più fiducia in te stessa e non arrenderti. Sappi che, nel momento di estremo bisogno, io ci sarò. Devi solo chiamarmi, devi solo volerlo.» gli sorrise scaldandole il cuore, e si rimise a piangere.
«Ora devo andare, porta sempre con te la collana che ti ho regalato, è il nostro ricordo.»
«No aspetta papà!» cercò di fermarla la ragazza, e di colpo cominciò ad allontanarsi dalla figura, sebbene gli corresse in contro, lei diventava più alta e la figura sempre meno chiara e distante.
«Ti voglio bene, piccola mia.» sentì un ultimo sussurro, e tutto tornò ad essere buio.
La collana giaceva lì, come se nessuno l'avesse mai toccata.
Lei era distesa sul letto.
Era stato un sogno...?
Era troppo realistico, e ne aveva passate troppe per chiedere che certe cose potessero essere state solo la sua immaginazione.«Non lasciarmi...non lasciarmi di nuovo...» parlò da sola la giovane.
Prese la collana e la indossò, lasciandosela penzolare sul petto.
«Questo siamo noi, papà. Ti porterò sempre nel mio cuore.»
"Every tears i had was shade for the man
that gave me a better sense
of life and meaning to motivate
there's no short cuts to success
i'll wait for his guiding hands.
My guardian angel until the very end."
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-Monster- [Nightmare x Reader]
ספרות חובבים«Tienilo tu. Ascoltalo qualche volta, e ricordati di me.» sorrise la ragazza, porgendoglielo. Il mostro ridacchiò. «Non ho bisogno di un oggetto per ricordarmi di te, ma grazie comunque, lo custodirò come fosse la cosa più preziosa al mondo.» ______...