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La ragazza non fece domande, stette zitta e sentì i suoi passi procurare eco per tutto quel primo grande salone.
Era quasi vuoto. Molto grande e alto, il pavimento era formato da mattonelle di colore alternato.
Nero e bianco.
Un classico.
La stanza era occupata anche da colonne di marmo bianco messe in ordine sparso ma con una logica.
E poi, stranamente, nella parete sinistra, ovvero quella più vicina ai due, c'era uno specchio.
Un grande specchio rettangolare con una cornice dorata.
La ragazza si chiese cosa ci facesse lì, ma quando si specchiò, notò una cosa che la rese felice e triste allo stesso momento.
Non era un sogno, Nightmare l'aveva incontrata per davvero, era davvero stata con lui.
Perché portava il vestito che aveva preso dall'armadio.
Ma se lei era stata con lui, lui adesso dov'era?
Perché lei era lì?
Perché non si ricordava nulla.
Cercò di sforzarsi, di pensare all'ultima cosa che ricordava di loro.
Si ricordava la litigata.
Si ricordava di essere stata giorni a piangere chiusa nella sua camera.
Aveva anche tolto la chiave, in fondo sperava che lui aprisse quella porta, e non voleva che si trovasse un impedimento in ciò, o che pensasse che non volesse vederlo.
Ricordava di osservarlo ogni notte dalla finestra mentre era in giardino.
Forse lui sapeva che lo stava facendo, ma non si è mai voluto girare a guardarla, e questo le faceva male.
Aveva sbagliato.
Poi...
Poi ricordò.
Ricordò di aver voluto far pace con lui, per finire quello strazio.
Stava più male di cuore che di mente.
Non le fregava nulla di mangiare, di curarsi, voleva solo che lui le stesse accanto.
E poi...buio.

«Signorina? Sta bene?» domandò il cameriere notandola soprappensiero.

«Si, si sto bene, mi scusi.» rispose evasiva.

«È agitata di conoscere il signore?» le domandò con un sorriso che la confortò moralmente.

«Un po', no so cosa aspettarmi, mi sono risvegliata dopo tre giorni senza sapere nulla di quello che è successo, e il principe vuole parlare con una semplice ragazza come me...» confessò pensierosa.

«Oh, lei non sa quello che è successo?» le domandò.

«Sembra che tutti lo sappiano tranne me!» esclamò la ragazza un po' delusa.

«Non si preoccupi, tra un po' arriveremo dal principe e le spiegherà tutto lui. Non si deve preoccupare, è un ragazzo molto giovane e saggio, di soli ventiquattro anni. Sebbene sia stato costretto a causa della mancanza dei suoi genitori e dell'erede, governa molto bene, tutti gli abitanti sono contenti di lui. Anche se, gli manca una regina...»

«Si, ho saputo...spero di non fare brutte figure.» arrossì la ragazza.

«È un ragazzo molto aperto, la metterà sicuramente a suo agio.»

La ragazza cercò di darsi forza con quelle parole, e sembrò essersi calmata, ma quando arrivarono davanti la porta, l'ansia tornò più forte che mai.
Ma doveva essere coraggiosa e determinata, lei non era una ragazza che ha paura.
Strinse i pugni e fece una faccia decisa.

«La lascio qui davanti, dietro questa porta troverà il principe. Per me è tempo di tornare alle mie faccende. Buona fortuna signorina.»

«È stato un piacere, grazie di tutto.» salutò cortesemente, e il maggiordomo se ne andò, lasciandola sola, di nuovo.

La ragazza fissò la porta, era più grande del normale, e questo un po' la inquietava.
Ma appoggiò una mano sulla maniglia.
Chiuse gli occhi e buttò un respiro, pensando a cose confortanti per auto-calmarsi.
E poi, decise di abbassare la maniglia, e aprì.

-Monster- [Nightmare x Reader]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora