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(T/n) quella mattina si svegliò grazie alla luce che filtrava dalla finestra.
Le picchiettava sugli occhi, le dava fastidio.
Le ricordava quando la madre, ogni giorno per buttarla giù dal letto, spalancava le tende.
Si ricordava anche di quanto lei si lamentasse di ciò, si girava a pancia in giù sopra il materasso e tuffava la sua faccia sul cuscino.
Ma quel giorno non successe, decise solo di alzarsi.
Si allarmò ricordandosi del giorno prima.
Era stata informata da Nightmare che la luce gli faceva male, così scattò in piedi e prese entrambe le tende tirandole l'una verso l'altra, così da unirle e far tornare il buio.
Prese una candela e l'accese.
Essa illuminò poco, ma abbastanza per farle notare la rosa bianca.
La ragazza incuriosita la prese e la guardo intensamente.
Era bella e semplice, pura.
Sorrise, sapeva chi era stato.
Poi la posò delicatamente, quasi per paura di romperla, sembrava di porcellana.
Si avviò verso il suo armadio e aprì entrambe le ante, concentrandosi su cosa mettere quel giorno.
Fu interrotta però, da un bussare.

«Entra pure.» disse gentilmente (t/n).

Nightmare entrò.

«Buongiorno bellezza.» disse lui avvicinandosi a lei.

Poi le cinse un fianco con il braccio, facendola diventare rossa dall'imbarazzo.
Doveva ancora capirlo, (t/n).
Lui aveva i suoi momenti, era lunatico.
Probabilmente era tutto a causa della maledizione, era tanto se gli aveva fatto provare qualche emozione positiva.

«Stavo scegliendo cosa mettere, sono tutti così belli questi abiti.» gli confidò pensierosa la giovane senza staccare lo sguardo dall'armadio.

«Sai...» disse Nightmare avvicinandosi al suo orecchio, per poi sussurrare sensualmente.

«Per me sei più bella senza niente.»

(T/n) spalancò gli occhi avvampando terribilmente.
Si staccò bruscamente, facendo ridere il mostro.

«Esci dalla mia camera. Mi vestirò eccome. Pervertito.» parlò leggermente tremante la ragazza senza guardarlo in faccia.

Lui ridacchiò e si avvicinò di nuovo a lei.

«E se non volessi?» insistette.

La ragazza sorrise maleficamente.

«Ti farò uscire io allora, con la forza.»

Convinta e sicura di se stessa mise le mani sul petto di Nightmare e cercò di spingerlo via, con risultati poco efficaci se non inutili.

Dopo un po', il mostro si stancò e le prede i polsi, sbattendola a muro.

«No piccola, non si fa.» disse divertito e in pochi secondi la baciò, facendo entrare la lingua senza lasciare scelta a (t/n).

La ragazza si dimenò, tentò di liberarsi ma era tutto inutile, e si abbandonò e ricambiò il bacio di suo malgrado.
Lui le accarezzò i fianchi e poi li strinse leggermente, avvicinandola a lui.
Ma ciò non durò molto, infatti le sue mani scesero lentamente, e con un colpo strinsero il suo sedere.
(T/n) gemette, e cercò di staccare le sue braccia da quella zona, ma la stretta era potente.
Finalmente si staccò dal bacio, e la giovane poté finalmente di nuovo respirare.
Ansimava, aveva il fiato corto.

«Levati da me, subito.» gli ordinò seria e arrabbiata.

«Nah, hai un bel fondoschiena piccola.» ghignò continuando a palparlo.

Poi il suo sguardo scese.

«E abbondi anche di balcone a quanto vedo...»

Dopo quella frase la ragazza uscì di senno, e non si controllò.
Alzò un braccio e diede un potente schiaffo in piena faccia al mostro.
Silenzio per alcuni secondi.
La parte colpita, ovvero la sua guancia, era arrossata.
(T/n) non sapeva cosa dire, sentiva le lacrime scendere, e si coprì la bocca con le mani.
Da una parte le dispiaceva, non voleva, ma Nightmare aveva esagerato.
Il mostro sconvolto si toccò il punto dolorante, sfiorandoselo con la mano.

«S-Scusami.» disse la ragazza, che, non capendo perché, continuava a piangere.

Corse via.
Uscì dalla camera.
Aveva fatto un casino.
Lei non voleva, aveva sbagliato.
Ma Nightmare non era in sé.
Continuò a correre senza sapere dove fosse, ad occhi chiusi, e finì dopo un po', per sbattere la testa contro qualcosa.

-Monster- [Nightmare x Reader]Where stories live. Discover now