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«Mi dispiace che tu abbia dovuto vivere delle disgrazie del genere...» commentò Dream e la ragazza lo guardò con un sorriso, come per ringraziarlo delle sue preoccupazioni per lei.

«Sto bene, sono una ragazza forte, e non mi voglio lasciare imprigionare.» disse decisa, e stavolta fu il giovane a sorridere, affascinato dal suo carattere.

«Mi sono ritrovata, ormai stanca dal viaggio, in questo paese. Ho dormito una notte qui, per rifocillarmi, e la mattina dopo ero già in cammino per un altro luogo, probabilmente dai miei nonni materni, che vedo raramente, ma che mi vogliono bene come fossi loro figlia. Ma mi sono persa, la mappa era andata, e mi sono ritrovata in un castello. Ho scoperto dopo che in realtà ci abitava Night. A volte era perverso, a volte invece scontroso, ma sapeva anche essere dolce e gentile con me. Poi, abbiamo litigato e mi sono chiusa in camera a piangere per giorni...senza mangiare, bere o altro...e mi sono sentita male. A quanto pare però, lui è uscito dopo anni...per me...per salvarmi...e si è fatto imprigionare. Ma una domanda che mi pongo è...perché mi ha mentito? Mi ha detto di chiamarsi Nightmare.»

Dream non rispose, stava riflettendo.

«Non saprei, se vuoi, puoi chiederlo direttamente a lui.» disse infine.

Gli occhi della ragazza si illuminarono di gioia all'udire di quelle parole.

«Davvero? Posso...posso vederlo?»

«Mia cara, se ciò ti sta a cuore, sarò felice di far avverare questo desiderio, pur di vederti felice.» disse il principe prendendole il mento con due dita, la ragazza lo stava guardando negli occhi, leggermente rossa.

Poi si alzò dalla sedia, e Dream fece lo stesso.
(T/n) si avvicinò a quest'ultimo e gli stampò un bacio nella guancia, facendo imbarazzare il ragazzo.

«Grazie mille.» sussurrò.

I due si diressero verso le celle, che si trovavano nei piani più bassi, sotto il suolo.
Scesero molte scale, con una lanterna ad olio che illuminava la via.
Più scendevano, più c'era buio, e puzza di vecchio e muffa.
Alla fine, quando arrivarono, davanti a loro si presentava un lungo corridoio.
I muri, il pavimento, il soffitto, ogni cosa era in pietra, grigio.

«Ci siamo.» affermò serio il giovane, ed estrasse delle chiavi color ruggine dalla tasca.

Camminarono ed andarono più avanti.
Nel mentre, (t/n) osservava un po' inquietata l'interno delle celle, con dovuta distanza.
Era buio, in alcune sembrava non esserci nessuno.
In altre, il carcerato era ben visibile.
In altre ancora, si notavano solo degli occhi spuntare nell'oscurità, che fissavano i due ragazzi con odio.
Istintivamente, la ragazza si aggrappò al braccio del principe.
Il ragazzo rimase un po' sorpreso da quel gesto, ma sorrise e la strinse a sé, per farla sentire al sicuro.

«Ecco, questa è la cella. Sembra che mio fratello stia dormendo.» la informò Dream.

«Bene, grazie.»

«(T/n), non voglio lasciarti da sola, non perché non mi fidi di te...ho solo paura che ti succeda qualcosa...»

Le mani del principe erano sui fianchi di (t/n), come per abbracciarla.
La ragazza sorrise ancora a quella dolcezza.

«Tranquillo, starò bene, ma ho bisogno di parlare con lui in privato. Ti prego, cerca di capire, lo uccideranno, vorrei vederlo, un'ultima volta...» abbassò lo sguardo la giovane.

Ci fu un iniziale silenzio.

«E sia.» sospirò.

Le diede le chiavi.

«Ma per qualunque cosa, non esitare a chiamarmi.» la rassicurò, più preoccupato lui che lei.

La ragazza annuì, e il principe si allontanò.
Dopo alcuni secondi, dopo essersi accertata che se ne fosse completamente andato, aprì la cella.
Entrò, e la richiuse dietro di sé.
Poi, prese il carillon, che aveva nascosto, e lo accese, caricando con la chiave.
Girò più volte, e poi lo lasciò andare.
La musica si diramò per tutta la cella, e questo confermò la certezza della ragazza: quel carillon era lo stesso di quello che aveva trovato in quel castello,
(T/n) sollevò leggermente la gonna e si mise in ginocchio per terra, con le braccia e la testa appoggiate al letto di Nightmare, mentre lui dormiva.
Poi, mentre lo osservava, si mise a cantare parole con quella melodia, come una canzone che sapeva a memoria, ma non ricordava come, o dove l'avesse imparata.

Welcome to my world that's painted with sadness,
There's no light of sun , there you can't hear any sound at all...
Here i'm waiting silently for you, father...
Why you was so cruel to left poor Mary alone?

Cantava e piangeva mentre lo guardava dormire.
Voleva svegliarlo e passare gli ultimi attimi con lui, ma non ne aveva la forza.
Ma lui lo fece da solo.
Mugolò qualcosa, e si mise a sedere con gli occhi ancora chiusi, mentre si portava una mano alla testa.

«Cos'è questa musica...?» si chiese, e si girò verso dove proveniva il suono.

La ragazza aveva il cuore a mille dalla felicità, che non smise di piangere, la voce era spezzata.
Il mostro la guardò stupito, e ci mise poco a realizzare chi fosse.

«(T-T/n)...s-sei davvero tu...?»

-Monster- [Nightmare x Reader]On viuen les histories. Descobreix ara