I Semidei Di Asteria - Il Ragazzo Dagli Occhi Di Perla

1 - YURI DAGLI OCCHI DI PERLA

   Provate a chiudere gli occhi in un momento qualsiasi della giornata, e a svolgere le vostre faccende così, in un mondo privo di luce. Avreste delle difficoltà, certo. Tuttavia, vi basterà semplicemente sollevare le palpebre per poter tornare alla normalità.

  Non era così per Yuri, cieco sin dalla nascita.
Tuttavia, questo semplice ragazzo non trascorreva le sue giornate prigioniero del buio, tutt'altro. Infatti, sin dai primi anni di vita, acquisì prodigiosamente un alto livello di autosufficienza, non necessitando dell'aiuto di nessuno per badare a sé stesso e al suo gregge di pecore.

Condivise per ben sedici anni lo spazio angusto di una capanna, composta per metà in pietra e metà in legno, con il vecchio Timothy, dal quale apprese il placido lavoro del pastore.

Imparò anche a produrre il formaggio, a riconoscere le erbe mediche e a ricavarne i vari medicamenti.

   Yuri, crescendo, sviluppò da sé uno spiccato senso dell'orientamento nell'ambiente circostante, e rivelò essere più che formidabile. Si districava tra i sentieri alberati della vasta campagna, dove viveva, percependo in maniera naturale ogni ostacolo. Nemmeno lui sapeva bene come, però era così, se trovava un albero di fronte lo aggirava, se c'era un fossato lo saltava, un tronco d'albero caduto lo scavalcava, e tutto pascolando il suo gregge.

   Il vecchio e saggio Timothy custodiva, assieme a quel ragazzo, tutti i segreti che lo riguardavano. Segreti che faticava a tener nascosti. Forse per questo non mostrava essere il più amorevole dei padri putativi, tant'è che lo puniva spesso: se tardava il rientro a casa, se usciva fuori dal confine della proprietà, e soprattutto se poneva domande circa il mondo fuori, nei riguardi della sua nascita o l'identità dei suoi genitori.

Ma era inevitabile che certi interrogativi s'affacciassero nella mente di Yuri. Sentiva di non poter passare l'intera esistenza a pascolare pecore, produrre formaggi e preparare rimedi con le erbe officinali.

  Oltre il confine della loro campagna si estendeva un'intera città moderna e caotica, luogo vietato a Yuri, e in quanto tale, attraente.
Ignorava che quella città in realtà era  Atene, ma era consapevole che ci fosse un qualcosa di immateriale che la separava dal luogo dove viveva.
Ciononostante, riusciva a oltrepassare facilmente quel punto di confine, sorprendendo puntualmente il suo tutore.

   Ogni volta che decideva di fare un giretto in città, era sempre un'esperienza unica e rumorosa. Percepiva la fretta della gente, sentiva i rombi delle auto, oggetti a lui sconosciuti, tanta vita, e... urla, molte urla: perché tutte le volte che Yuri evadeva, cieco com'era, non conosceva la decenza di indossare vestiti in pubblico. Ignaro delle buone maniere, non capiva il perché di tutte quelle urla rivoltegli.

Non capiva neanche come faceva Timothy a recuperarlo puntualmente nel giro di due minuti dalla fuga.

   Chissà cosa pensava la gente nel vedere un ragazzo nudo, preso per un orecchio da un vecchietto che sbraitava infuriato.

Il perché Yuri non indossava abiti era semplice: detestava il senso di oppressione che essi trasmettono.  Era  l'unico insegnamento fallimentare di Timothy.

   Con il tempo, gli episodi di ribellione si ripeterono più frequentemente e Timothy, dopo l'ennesimo recupero, si adirò al punto che strattonò Yuri fino alla capanna, colpendolo sulla schiena con sberle e pugni.
Yuri non era fatto di cristallo, tutt'altro. Era alto nella media, e la sua pelle, integralmente abbronzata, rivestiva muscoli armoniosi e solidi. Per lui le sberle del vecchio erano come colpi dati con una piuma.
Quel giorno però, dalle imprecazioni del suo tutore, il ragazzo percepì una sorta di tristezza e malinconia.

Giunti in malo modo nella parca abitazione, ordinò al giovane di sedersi.

«Non posso proteggerti ancora per molto, Yuri!» esordì il vecchio dopo una lunga pausa, cercando di riprendere fiato dopo lo sforzo.