Proprio in quell'attimo, il cellulare di Mattia prese a squillare, spezzando l'alone d'intimità che si era creato tra loro.

«Rispondi...» gli consigliò Nadia, con la voce affannata e il petto che le andava su e giù.

«Non sono interessato a farlo.»

«Ma potrebbe essere importante.»

Lui sbuffò e si allungò con le braccia verso il comodino, per poi afferrare il telefono. Quando buttò gli occhi sullo schermo, impallidì: sua madre lo stava chiamando. Spostò lo sguardo per un momento su Nadia, che lo osservava interessata, poi scorse il dito sul display per accettare la chiamata.

«Che c'è'?» domandò, spazientito.

«Dove sei stato questa notte, Mattia? Io e tuo padre ci siamo preoccupati» sbottò la donna, dall'altra parte. Sembrava infuriata ed esagitata allo stesso tempo.

Lui alzò gli occhi al cielo. «Sono rimasto a dormire all'Ètoile. Con Nadia.»

Attimo di silenzio. «Sai che non approviamo la tua relazione con quella ragazza, Mattia.»

«E tu sai che non me ne frega niente di quello che pensate voi.»

«Avresti potuto avvertirci, in ogni caso.»

«Cos'è tutto questo improvviso interessamento, mamma? Quando stavo con Anita ero libero di fare quello che più mi piaceva», ribatté a bassa voce lui, voltando per un secondo le spalle a Nadia. Quella conversazione non lo convinceva affatto.

«Devi tornare a casa. È importante.» Cornelia mormorò quelle parole con calma, senza dare cenno di agitazione.

«Sto con Nadia. E ho in progetto di restare qui per almeno altre due ore. Perché dovrei tornare adesso?»

«Riguarda il tuo corso. Quello per cui smaniavi di partecipare.»

Mattia rimase in allerta. «Ho ancora diverse ore per effettuare il pagamento, mamma, e non mi tirerò più indietro. Passerò in banca in mattinata. Adesso, avrei di meglio da-»

«E come pensi di pagare, se hai lasciato il foglio d'iscrizione a casa? Ti ho chiamato per questo», lo rimproverò Cornelia. «Devi passare a prenderlo, prima che sia troppo tardi per farlo.»

Mattia rimase in silenzio e sbatté le palpebre, incredulo. «Cosa? Ma... pensavo di averlo preso. Ero sicuro di averlo poggiato in macchina, ieri. Ne ero... ne ero davvero sicuro.»

«Be', il foglio sta a casa, invece. Sul tavolo della sala. Faresti bene a stare più attento a queste cose. Non ci sarò sempre io a ricordartele.» Il tono di voce di Cornelia si fece più dolce e lui scommise che in quel momento stesse sorridendo. «Non fare idiozie e passa a casa al più presto.»

Mattia fece per rispondere, ma la madre riagganciò. Rimase con il telefono all'orecchio e la bocca spalancata.

«Che cosa è successo?» domandò subito Nadia, con lo sguardo teso. «Tua madre...»

«Mi ha solo avvisato che ho dimenticato il foglio d'iscrizione a casa. Senza di quello, non posso versare i soldi. E tra qualche ora scadrà il termine ultimo», la mise al corrente, preoccupato. «Dobbiamo andare.»

«Ma come hai fatto a scordarti di un documento così importante, Mattia?» lo rimproverò Nadia, alzandosi velocemente dal letto e raccattando le sue cose.

Lui la imitò e si vestì nel giro di qualche minuto. «Non lo so, okay? Credo... Credo semplicemente che mi sia sfuggito.»

«Vivi con la testa tra le nuvole, tu.»

«Non è tardi. Se ci muoviamo, facciamo ancora in tempo a fare tutto.» Mattia afferrò la card magnetica della stanza e spinse la ragazza di fuori, richiudendosi la porta alle spalle. «Ma tu verrai con me. Non ho tempo di lasciarti al Campus.»

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