Capitolo 21

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Pian piano le settimane passarono e, senza nemmeno accorgermene, era arrivato il Natale. Da quando non c'era più mia madre però, per me non era la stessa cosa, era come se il vuoto che avevo dentro diventasse ancora più profondo. Quel giorno infatti, proprio in vista del Natale, ci sarebbe stata la festa con le due squadre e la società. Avevo deciso di andarci da sola, Alessandro però insistette tanto per accompagnarmi e non me la sentii di dirgli di no. Il pomeriggio, poche ore prima della cena, uscimmo insieme per comprare un bel vestito. Riuscivo sempre ad arrivare impreparata a queste occasioni. Dopo aver girato per circa due ore optai per un vestito lungo. Era nero, con uno scollo a cuore davanti, la schiena quasi completamente scoperta ed uno spacco abbastanza alto che lasciava scoperta una gamba. Sapevo benissimo che con quel vestito Gonzalo sarebbe impazzito. Anche Alessandro rimase abbastanza colpito quando mi vide arrivare verso la sua macchina. Avevo scelto delle scarpe alte a punta e avevo lasciato i capelli sciolti in quanto erano cresciuti molto e avevo cambiato colore in un rosso molto più intenso. Entrai in macchina di Alessandro che era senza parole. In poco tempo arrivammo alla location scelta per la cena, era davvero molto elegante e tutti i ragazzi erano messi in tiro per l'occasione. Io e Alessandro entrammo mano nella mano e mi toccò presentarlo a tutti. Volevo evitare proprio quello e non volevo che Gonzalo pensasse che lo avessi fatto apposta. Poco dopo però notai che lui problemi non se n'era fatti affatto ed infatti lo vidi entrare con Martina, come se niente fosse. Mi voltai a guardarli, lasciando che i nostri sguardi si incrociassero. Era passato ormai un mese da quando ci eravamo lasciati e, giorno dopo giorno, non facevo che sentire sempre di più la sua mancanza. Cercai di distogliermi da quei pensieri ed iniziai a presentare Ale ad i vari ragazzi. Anche se lui era milanista sapevo che gli avrebbe fatto piacere conoscerli. «Ali!» esclamò Leo abbracciandomi. «Leo! Lascia che ti presenti Alessandro.» risposi indicandoglielo. I due si strinsero la mano ed io mi avvicinai a Martina, sua moglie, per salutarla. «Beh tu devi essere il nuovo ragazzo di Alice, piacere io sono Paulo.» esordì Paulo avvicinandosi a lui. «Piacere Alessandro.» rispose Ale sorridendogli. Io osservavo la scena da un po' più lontano. D'un tratto Gonzalo si avvicinò a loro mettendo una mano sulla spalla a Paulo. «Puoi venire un attimo con me?» gli chiese. «Gonza! Hai già conosciuto il nuovo ragazzo di Alice?» chiese Leo. Gonzalo guardò prima Leo e poi Alessandro. «Piacere.» si limitò a dirgli porgendogli la mano. Alessandro gliela strinse e basta. Lui poi si allontanò con Paulo. Mi riavvicinai ad Alessandro e gli feci cenno per andarci a sedere. Senza nemmeno volevo però capitammo proprio difronte a Gonzalo e Martina. Quando mi sedetti, infatti, mi guardai di fronte e trovai proprio Gonzalo. Ci guardammo per un attimo e poi entrambi ci voltammo a parlare con chi avevamo affianco. Quella situazione era più pesante che mai, non riuscivo a rilassarmi con lui difronte. Grazie a Dio la cena passò abbastanza velocemente e tutti iniziarono ad alzarsi e a girare tra i vari tavoli. Lasciai Alessandro a parlare con Leo e mi avvicinai al bancone insieme a Claudia. Ordinammo entrambe un cocktail. «Come pensi che andrà il sorteggio di Champions?» chiese poi lei sorseggiandolo. Feci un sorriso amaro. «Spero bene, se siamo arrivate fin qui qualsiasi squadra va bene.» risposi sicura. Claudia aprì la bocca per rispondere e poi la richiuse subito guardando alle mie spalle. Mi voltai e vidi che Gonzalo era dietro di me e mi stava guardando. «Ragazzi io vado.» disse Claudia accennando una risata. «Che vuoi?» chiesi a Gonzalo. Si limitò a guardarmi, poi sorrise. «Sei bellissima.» si limitò a rispondermi. «Non fare il cretino.» dissi acida. Sorrise di nuovo. «Hai cambiato colore ai capelli.» notò poi. «E così sembra.» risposi mantenendo sempre la mia acidità. «Erano molto più scuri quando stavi con me.» aggiunse. Annuii. «Sei bella comunque.» esclamò con sincerità. «Grazie.» risposi abbassando lo sguardo. Iniziava a disarmarmi. «Comunque non dovresti dirmelo, sono la tua ex.» continuai marcando sulla parola "ex". «Posso dirlo, ti ho amato veramente.» rispose sicuro. «Mi hai amato solo perché sono bella?» chiesi sconcertata. «Non solo per quello. Ci sono molti altri motivi! Ti ho amato perché... in realtà non lo so.» rispose pensandoci. «Come non lo sai?» chiesi accennando una risata. «Ma perché tu eri... tu. Basta.» sbottò indicandomi. Seguì qualche secondo di silenzio. «Anch'io ti ho amato. Non te l'ho mai detto ma ti ho amato.» esclamai poi a cuore aperto. «Perché non me l'hai mai detto?» chiese. Scossi la testa. «Mi hai detto che sono un cretino, che sono scarso e altre mille offese ma non che mi amavi...» continuò serio, poi però sorrise. «Ma dai, sai che non le pensavo quelle cose!» mi difesi. «E cosa pensavi? Sentiamo!» chiese avvicinandosi ancora di più. «Che eri uno stronzo ma allo stesso tempo mi facevi impazzire. Con quel tuo modo di fare, con quel tuo tenermi testa. Eri adorabile quando mi offendevi e poi un attimo dopo mi abbracciavi e baciavi per farti perdonare. Oppure quando dopo una delle mie partite correvi da me ad abbracciarmi e a dirmi che ero la tua piccola campionessa.» dissi con sincerità, le lacrime infatti riempirono i miei occhi. La voce iniziò a tremarmi. «Oppure poi quando mi vedevi giù di morale e mi abbracciavi, poi mi baciavi e mi dicevi di stare tranquilla, che sarebbe andato tutto bene.» continuai con il viso ormai bagnato. Gonzalo guardò prima me, poi si guardò intorno, si avvicinò a me, mi prese per mano e mi portò fuori, mi abbracciò e mi baciò intensamente. «Asciugati le lacrime, andrà tutto bene.» mi sussurrò all'orecchio. Lo feci subito. «Gonzalo, sono la tua ex.» esclamai allontanandolo. Però quanto avrei voluto mantenerlo vicino a me. «Ti ho mai detto perché ti ho amato, anche se in così poco tempo?» chiese poi guardandomi negli occhi. Scossi la testa in un "no". «Perché eri una forza della natura. Perché sin dalla prima notte che abbiamo passato insieme mi sono perso in quei tuoi dannati occhi verdi. Così come mi perdo in loro, mi ritrovo. Io facevo lo stronzo, ho provato ad odiarti. Anche tu facevi lo stesso, l'hai anche ammesso. Dicevi di odiarmi solo che i tuoi occhi ti hanno sempre tradita, perché mi guardavano con un amore immenso.» mi spiegò guardandomi intensamente. «Mi dispiace che sia finita così Gonzalo. Ma devi credermi, non è colpa mia.» sussurrai tra le lacrime. «Di chi è la colpa?» chiese curioso. «Di una terza persona, non posso dirti chi.» risposi ferma. «Quindi se non fosse stato per questa terza persona io e te staremmo ancora insieme?» chiese Gonzalo. «Si, ma tanto tu sei con lei stasera.» dissi acida. «E tu con lui.» rispose a tono. «Però siamo insieme ora.» continuò avvicinandosi. «Lo so, ma siamo andati entrambi oltre.» dissi poggiandogli una mano sul petto in modo da non lasciarlo avvicinare. «Molto oltre non credo, siamo ancora qui.» esclamò. «Si, ma sono cambiate diverse cose.» dissi guardandolo. Lui ci pensò un attimo. «Mh forse hai ragione.» disse guardandomi. «Hai cambiato colore ai capelli e forse sei diventata anche un po' più alta.» continuò. Scoppiai a ridere. Il solito cretino. «La tuo sorriso è sempre lo stesso però.» disse sorridendomi. «Anche il tuo non è cambiato affatto.» risposi sincera. «Sai una cosa?» chiese poi. «Anche il mio amore verso di te non è cambiato.» continuò avvicinandosi. «Guardami negli occhi.» dissi facendolo avvicinare a me. «Perché anche loro ti guardano ancora con tutto l'amore ho.» continuai. Poi lo baciai. Mi era mancato troppo.

Pupe ecco a voi un nuovo capitolo. Fatemi sapere cosa ne pensate❣️

Il mio vizio. || Gonzalo HiguainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora