Capitolo 17

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Quella notte fu una delle più dure per me. Rimasi sveglia a pensare. Quanto avrei voluto che mia madre quella sera fosse stata lì con noi a gioire di quella bella notizia, ancor di più avrei voluto che fosse lì a dirmi cosa era meglio fare. Fare delle scelte per me non era mai stato facile. Sin dai miei 7 anni non avevo nessuno con cui confrontarmi, solo mio fratello che da quel momento diventò la ragione per cui ero ancora lì. Erano circa le 4 quando sentii la finestra alle mie spalle aprirsi e ad uscir fuori fu Gonzalo. «Ehi, cosa ci fai qui?» chiese ancora pieno di sonno. «Torna a letto, sto solo prendendo un po' d'aria.» risposi fingendo un sorriso. «Ma fa un freddo boia qui fuori.» affermò. Rientrò dentro e dopo un attimo uscì con una sua felpa. Me la mise sulle spalle per poi sedersi per terra di fianco a me. «Sicura che è tutto okay?» chiese guardandomi. Annuii. «Guardami negli occhi.» disse serio. Mi voltai verso di lui perdendomi nei suoi occhi. «Solo un po' di malinconia, non devi preoccuparti.» dissi cercando di essere convincente. Lui fece un sorriso amaro. «So che ci sono diverse cose che hai scelto di non dirmi e va bene così, capisco. Però se ti fanno stare così voglio saperle, voglio aiutarti.» continuò. Forse era ora che iniziasse a sapere qualcosa del mio passato non molto positivo. Sorrisi e gli diedi un dolce bacio, poi alzai lo sguardo al cielo ed iniziai a parlare. «Non so se ti sei mai chiesto perché vivo con mio fratello e mia cognata e non con i miei genitori.» dissi. «Si ma sinceramente credevo che abitassero giù al sud.» rispose. «Ecco non è proprio così... mio padre credo che si, abiti ancora lì. Mia madre è morta quando io avevo 7 anni.» dissi chiudendo gli occhi, cercavo di mantenere le lacrime. Lui rimase in silenzio, ero sicura che non si aspettasse una cosa del genere. «Non ricordo molto di lei, quei pochi ricordi che ho sono abbastanza confusi. Ricordo i suoi biondi capelli lunghi, i suoi occhi azzurri e il suo sorriso. Il modo in cui mi chiamava, come mi stringeva tra le sue braccia. Quello che ricordo meglio è il giorno dell'incidente.» dissi, feci una pausa per riprendere fiato e calmarmi. «Se non te la senti...» cercò di dire Gonzalo. «Ce la faccio.» risposi sicura. «Eravamo appena uscite dal centro commerciale, mia madre stava sistemando le buste nel cofano ed io, come sempre, gli mettevo fretta. Salimmo in auto ed io mi sedetti a giocare con la mia nuova bambola. La ricordo come se fosse ieri, era con dei lunghissimi capelli neri ed un vestito rosa. Ero fiera di quel nuovo acquisto. Volevo solo mostrargliela, lei si girò a guardarla e mi sorrise. Fu un attimo.» continuai con voce roca. «Quell'attimo gli è costato la vita.» dissi lasciando che il mio sguardo si perdesse nel vuoto. «Siamo andate dritte contro un muro. Lei mi ha subito messo una mano al petto per tenermi, per farlo però si sbilanciò in avanti finendo dritta nel vetro davanti dell'auto. Ci portarono entrambe il ospedale, io a parte qualche lesione ed un braccio rotto non avevo niente, mia madre morì. Per me fu un duro colpo. Avevo solo sette anni ed una vita da affrontare davanti, farlo senza mia madre mi sembrava impossibile.» spiegai asciugando alcune lacrime che erano scese. Gonzalo mi strinse a se dandomi un bacio sulla fronte. Avevo bisogno di lui, iniziavo a non poterne fare a meno. «Io... non lo sapevo. Mi dispiace tantissimo.» sussurrò stringendomi ancora più forte. «E tuo padre?» chiese poi. Feci un sorriso amaro. «Mio padre dopo la morte di mia madre iniziò a dire che aveva bisogno di un po' di tempo per se stesso e che non si poteva occupare di me e di mio fratello. È andato via il giorno dopo il funerale di mia madre, da quel giorno non l'ho visto per ben otto anni.» spiegai. Gonzalo era letteralmente senza parole. «Dopo pochi mesi dalla scomparsa di mamma io e mio fratello, insieme ai miei nonni, ci siamo trasferiti qui a Torino. Compiuti 18 anni io e mio fratello siamo andati a vivere insieme, non volevamo essere di peso per i miei nonni.» continuai. «Ali... non immaginavo una situazione del genere.» disse Gonzalo, era praticamente scosso. «Non oso immaginare quanto dolore tu abbia provato, ma dopo quello che mi hai raccontato credo che tu sia una delle persone più forti che io conosca.» continuò sicuro. Sorrisi. «La forza l'ho trovata perché non c'era alternativa e questo non è niente...» dissi malinconica. «C'è dell'altro?» chiese poi. Rimasi immobile, forse quello era il momento giusto. Forse. Poi però decisi che forse era meglio aspettare. «Niente di rilevante.» risposi fingendo un sorriso. «E tuo padre ora?» chiese curioso. «Oh beh, lui mi chiama spesso, mi manda messaggi quando vede le mie partite in TV. Io non rispondo, non voglio parlare con lui, non mi interessa. Mio fratello invece è riuscito a ricostruirci un rapporto.» spiegai più tranquilla. «Forse dovresti farlo anche tu...» mi consigliò. «Non mi interessa farlo.» risposi acida. Gonzalo annuì. Poi si alzò e mi porse una mano, mi alzai anch'io e tornammo a letto. Mi strinse forte a se dandomi un bacio sulla tempia. «Sappi che non sarai mai più sola, c'è un cretino qui con te.» sussurrò. Risi. Era ormai l'alba quando mi addormentai tra le sue braccia. Poche ore dopo mi svegliai sola nel letto. Strapiena di sonno scesi in cucina dove, con grande stupore, trovai Mario e Paulo. «Buongiorno miss Higuain.» disse Paulo ridendo. «Guarda che faccia ha, avranno fatto le ore piccole ieri sera.» disse Mario dando una gomitata al compagno. «Si può sapere cosa ci fate qui alle 9 di mattina?» chiesi strofinandomi gli occhi. «Beh, partendo dal presupposto che non sapevamo che ci fossi tu, volevamo solo uscire con quel mongolo.» spiegò Paulo. «Ma non avete una casa, una ragazza o altro?» chiesi ridendo, in quel momento Gonzalo fece capolino in cucina salutandomi con un dolce bacio. «Uuuh la cosa diventa sempre più ufficiale.» esclamò Mario riferendosi alla relazione tra me e Gonzalo. «Ragazzi mi raccomando, non ne fate parola con nessuno.» li avvertì Gonzalo. «Muti come due pesci.» rispose Paulo.

Buonasera ragazze, un primo tassello sul passato di Alice è stato svelato. Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, in tal caso fatemelo sapere 😍

Il mio vizio. || Gonzalo HiguainDove le storie prendono vita. Scoprilo ora