9*Chiarimenti

Começar do início
                                    

«Io guido così».

Rilasso le spalle, abbasso le difese, dal momento che ha deciso di concedermi una tregua.

La frenata mi ha risvegliato da un bel sogno, che io non voglio permettermi di coltivare. Ora, che io e Logan siamo faccia a faccia, non posso ignorare il mio senso di inadeguatezza e la timidezza che stringe la bocca dello stomaco. Se lasciassi entrare anche solo uno spiraglio di qualcosa di diverso, non porterebbe altro che sofferenza e delusione.

Quelli come Logan hanno tante carte da giocare, io non posso scoprirmi troppo, al contrario.

Allunga una mano verso di me, ma io mi sposto, per evitare che mi sfiori.

Nuovamente, la sua espressione cambia e si indurisce. «Non ho tutto il giorno, non starò qui a pregarti. Vieni, che ti porto a casa e la chiudiamo».

Gira sui suoi passi e torna verso lo scooter che ha messo sul marciapiede, a qualche centinaia di metri. Slaccio il casco, lo poggio a terra e proseguo per la mia direzione, intenzionata a non dargliela vinta. Evidentemente, si accorge che non lo sto seguendo, perché lo sento imprecare, ma questa volta non prova a seguirmi.

Tiro un sospiro di sollievo, mentre gioco con le punte dei miei capelli. Per evitare che Logan mi segua, mi mischio alla gente e imbocco una strada alternativa per andare a casa di Ludo. Le mando un messaggio, e la informaro che tarderò un po', poi mi perdo tra le notifiche di Instagram.

Non mi accorgo del tempo che passa, nemmeno della strada che percorro, fino a quando non mi ritrovo in una zona poco famigliare, senza punti di riferimento che mi aiutino a orientarmi.

Impreco mentalmente per la mia cocciutaggine e mi obbligo a non pensare a quando avrei dovuto rimontare con Logan, senza troppe storie. Cerco l'applicazione delle mappe, ma mi accorgo di aver finito i Giga.

Una miscela di emozioni, rotola dal mio stomaco fino alla mia bocca, uscendo con un mugugno strozzato, una via di mezzo tra un singhiozzo e un grido.

Metto le mani tra i capelli e mi siedo sul bordo del marciapiede di questa strada deserta. È una zona residenziale, dove le case sono tutte della stessa fattura, con i mattoncini amaranto e le finestrelle bianche. Un parco giochi nuovo di zecca, si trova al fulcro della piazzetta centrale, perfettamente pavimentata con pietre artificiali dai toni del grigio e del rosa.

Il mio cuore sobbalza, non appena sento il rumore di un motorino in avvicinamento. Contro ogni buon proposito, spero che sia Logan. Voglio che sia lui.

Sbircio da sotto i capelli e sorrido appena: è lui senza ombra di dubbio.

Il suo viso dai lineamenti perfetti è corrucciato, gli occhi grandi sono preoccupati.

Mi alzo perché possa notarmi, mordendo un sorriso di conforto.

Non mi vede subito, procede a passo d'uomo, la velocità minima che gli consenta di tenere in equilibrio lo scooter. Scruta i marciapiedi, attentamente, fino a quando il suo sguardo non si posa su di me. Alza gli occhi al cielo, ma accelera e mi viene incontro, chiaramente sollevato quanto me.

Non ho il coraggio di aprire bocca, lo guardo sperando che sia lui a farlo per primo.

«Sei fuori di testa?» grida all'improvviso, abbandonando l'espressione rilassata e facendomi prendere un bello spavento. «Non solo ti inventi cazzate per non salire con me, ma molli tutto e te ne vai per i fatti tuoi, perdendoti per strade sconosciute!»

Mi riscuoto un secondo, e decido di tenergli testa. «So esattamente dove sono. Ho cercato di evitarti, se non ti fosse ancora chiaro».

Stupisco anche me stessa per il tono di sfida che uso, ma mi fa sentire meglio.

Io senza TeOnde histórias criam vida. Descubra agora