Capitolo 20 "Ahmed"

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<<Avrei voluto fare di più ma ho saputo di tua nonna e di conseguenza ho immaginato che non saresti stata in forma e che avresti apprezzato qualcosa di semplice>> Si vede lontano un miglio che è nervoso.

<<Non ti preoccupare. Va benissimo>> dico giocherellando con il braccialetto che ho al polso.

Ci incamminiamo fino ad arrivare davanti ad una vetrina e a giudicare dalle torte presenti dietro il vetro sembra trattarsi di una pasticceria.

<<Qui fanno i migliori frullati che io abbia mai assaggiato. Mi danno sempre la giusta carica per affrontare ogni cosa...e poi ce lo assicura anche lui>>dice riferendosi al poster appicicato sulla porta d'ingresso in cui é raffigurato un orso con in mano un frullato al cioccolato e nell'altra un cartello che dice: "Un frullato al giorno toglie la tristezza di torno"

Quindi, in sostanza questo dovrebbe farmi sorridere?

E poi non era: "Una mela al giorno toglie il medico di torno?"

Per gentilezza accenno un sorriso con l'intento di spezzare l'imbarazzo che si è creato.

Mentre lui ordina per tutti e tre io e Mahmoud prendiamo a sedere in uno dei tavoli vicino all'uscita, così in caso di necessità riusciremo ad andarcene in fretta.

<<Come mai hai scelto di fare proprio il pilota?>> gli domando quando si siede.

<<So che starai pensando che ho un'enorme responsabilità e hai perfettamente ragione. Il mio lavoro mi piace perché vedo posti sempre nuovi e poi é un po' come una metafora>>

Non finisce la frase che veniamo interrotti dalla cameriera che ci ha portato i frullati.

Inizio ad assaggiare quello allo zucchero filato e dire che é squisito significa dire davvero poco

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Inizio ad assaggiare quello allo zucchero filato e dire che é squisito significa dire davvero poco.

Come fa ad essere così buono? Un'altra ragazza al mio posto avrebbe arricciato il naso e si sarebbe rifiutata di mangiare una bomba calorica simile ma io sono dell'idea che si vive una volta sola.

<<In che senso?>>

<<Quando sono tra le nuvole mi sento libero. É come se mi svuotassi completamente dai miei problemi e solo una volta con i piedi per terra ritorno ad essere il solito Ahmed. Questo é per dirti che abbiamo sempre bisogno di prenderci una pausa da tutto, scappare via ma é importante ricordare che non possiamo nasconderci per sempre visto che poi dovremmo tornare ad affrontare la realtà >>

<<Sono d'accordo>> Mi piace come ragiona.

<<Raccontami qualche particolare episodio che ti é capitato>>continua lui.

Fino ad adesso quello più emozionante è stato quando a causa mia Liam si è ferito ma, è meglio evitare di raccontargli certi dettagli.

Alla fine gli ho parlato del bambino trovato nel cassonetto.

L'appuntamento procede bene. Ho scoperto molte cose sul suo conto, tra cui il fatto che é un fan sfegatato di Cristiano Ronaldo e che grazie al suo lavoro é perfino riuscito ad avere un suo autografo, che ha due sorelle più piccole e che nel tempo libero suona la chitarra.

Devo ammettere che non mi sto per nulla annoiando e a quanto pare conosce anche tante barzellette divertenti.

Il tintinnio della porta del locale attira la mia attenzione. Alzo la testa per vedere chi é e per poco non mi strozzo con il frappé.

Vedo entrare lui...Liam in compagnia di Franco.

Possibile che io sia sfigata a tal punto da incontrarlo proprio qui? Nel mio giorno libero?

Adesso cosa faccio? Se mi dovessero vedere con Ahmed sarebbe la fine!

Aspetta un attimo...perché mi sto preoccupando così tanto della loro reazione? In fondo non sto facendo nulla di male! E allora perché mi tremano le mani?

Ma poi tra tutti i locali presenti sulla faccia della terra dovevano venire proprio in questo e a quest'ora?

Aiuto! Liam si é appena girato nella mia direzione.

D'istinto mi abbasso sotto al tavolo. Speriamo non mi abbia visto.

<<Cosa stai facendo?>> mi domanda incuriosito Ahmed.

Aspetto che i due vadano verso il bancone, afferro la borsa e mi dileguo di corsa verso il bagno.

<<I-Il mio orecchino...torno subito>> dico a bassa voce cercando di non farmi sentire.

Che scusa é mai questa? Non ci avrà sicuramente creduto visto che non indosso nessun paio di orecchini.

Sono brava a sparare cavolate, lo so. Dovrebbero darmi il premio Nobel per le mie improvvisazioni.
Sarei la migliore candidata.

Una volta arrivata in bagno mi guardo allo specchio.

Sono rossissima. Le guance ormai mi stanno andando a fuoco.

Mi sembra di essere al posto della protagonista di un film egiziano in cui lei era andata a pranzo con uno dei due ragazzi che le piacevano e poi poco dopo si è presentato anche il secondo.

Essendo nel panico più totale é corsa via lasciando i due da soli, i quali in realtà si conoscevano bene e che avevano addirittura fatto una scommessa su chi tra di loro sarebbe riuscito a sposarla.

Lei però non era a conoscenza di nulla...E io non credo che il signor pompiere e il pilota si siano già incontrati prima d'ora, perciò quella orribile in tutta questa situazione sono io.

Devo trovare un modo per andarmene senza destare troppi sospetti.

A chi posso chiedere aiuto? A Veronica? Noo nemmeno lei sa nulla di questa storia.

Bene, ho deciso che rimarrò rinchiusa cui dentro per sempre.

*Spazio Autrice*
Liam é sempre dappertutto! Adesso cosa credete che farà Jannah per uscire da questa brutta situazione?

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