Capitolo 4 "Incontro"

453 65 31
                                    

Una delle due macchine è capovolta, mentre l'altra è andata letteralmente a sbattere contro un albero che potrebbe caderle addosso da un momento all'altro.

Molte macchine sono ferme a poca distanza le une dalle altre.
È arrivata anche la polizia che sta cercando di dirigere il traffico e allo stesso tempo sta tentando di calmare i conducenti che non fanno altro che urlare tra di loro.

Capisco che molti abbiano fretta di andare al lavoro ma almeno in situazioni come queste dovrebbero cercare di mantenere la calma e collaborare piuttosto che azzannarsi a vicenda.

<<Jannah, io e Marco andiamo a vedere il conducente della macchina capovolta, tu intanto vai a controllare l'altro guidatore>> Veronica prende la situazione in mano ed io obbedisco ai suoi ordini.

Corro a recuperare dall'ambulanza la borsa del pronto soccorso e mi dirigo verso la macchina che è stata circondata dai vigili del fuoco, che staranno probabilmente pensando al da farsi.

Riesco a cogliere solo l'ultima frase del discorso che uno di loro sta facendo <<...ora andate e fate molta attenzione>> ma sfortunatamente non riesco a vedere il suo volto.

Prendo dalla borsa un paio di guanti monouso e non appena un gruppo di loro si dirige verso l'altra macchina lui si gira nella mia direzione ed io mi pietrifico all'istante.

Non so cosa mi sia successo. È come se qualcuno mi avesse appiccicato alla strada con della colla super attaccante e ora non riesco più a muovermi.

Lui mi sta squadrando dalla testa ai piedi e inizio a sentire la pressione del suo sguardo su di me. È una sensazione che non avevo mai provato prima d'ora e devo ammettere che non è brutta...è più che altro strana...si, strana.

Tutto intorno a me è improvvisamente scomparso e riesco a vedere solo noi due, a pochi passi l'uno dall'altra.

È molto più alto di me, ha una leggera barba, degli occhi azzurri quasi celesti e Dio, sono così profondi. Per non parlare di quei pochi capelli marroni che riesco a intravedere dall'elmetto nero e che sono scossi dalla leggera brezza di vento e inoltre sembra essere abbastanza robusto a giudicare da come la divisa gli fascia il corpo.

Ho sempre avuto un debole per gli uomini in divisa e lui non è certo da meno.

Questo non è il primo intervento che faccio con i pompieri, ma lui non lo avevo mai visto prima.
Questo è più che normale considerando che sul nostro territorio ci sono molte caserme dei vigili del fuoco.

Un brivido comincia a percorrere tutto il mio corpo e comincio a pensare che forse sto sognando... fatto sta che vengo risvegliata dalla voce di un bambino che sta piangendo. Mi guardo intorno e ogni cosa sembra essere come l'avevo lasciata poco fa e anche se a me sembra siano passate delle ore, in realtà si sarà trattato di qualche minuto.

Lo sconosciuto è lì che mi osserva ancora e non appena mi muovo sembra ritornare in se.

Mi avvicino alla macchina e ci metto davvero poco a capire che il pianto proviene da lì dentro, quindi deve esserci sicuramente un bambino. Purtroppo però non riesco a vederlo perché i vetri sono oscurati.

<<Vuoi che vada a prendere la mototroncatrice?>> domanda un pompiere sulla cinquantina, rivolgendosi a "Occhi profondi".

Aspettate un attimo, volete davvero dirmi che lui è il suo capo?!. Non può essere, sembra avere pochi anni più di me. Al massimo il signore sulla cinquantina ha più l'aspetto di un leader.

"Occhi profondi" gli fa cenno di si e intanto io mi reco a vedere come sta la conducente. La donna è incosciente, ha qualche graffio sul volto ma fortunatamente è ancora viva.

Our Challenge (In Revisione)Where stories live. Discover now