Capitolo 20 "Ahmed"

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Jannah's Pov

Inizialmente Liam non riusciva a tenere il bambino in braccio perché temeva che lo avrebbe fatto cadere ma, grazie a qualche consiglio da parte di Marco si é fatto coraggio e ha imparato come fare.

Proprio quando ci stavamo abituando alla sua presenza, l'assistente sociale é venuta a prenderlo. Inutile dire che mi sono commossa nel vederlo uscire dalla caserma e senza accorgermene ho iniziato a pensare a come sarebbe stato avere in casa un piccolo Liam che corre ad accogliermi, con un dolce sorriso sulle labbra, dopo una stancante giornata al lavoro.
Probabilmente spazzerebbe via tutta la mia fatica e darebbe inizio ad una serata divertente.

Ve lo immaginate Liam che fa il papà? Secondo me sarebbe proprio tenero e allo stesso tempo  impacciato. Come del tutto lo sono inizialmente i genitori alle prime armi.

Perché mi sto facendo dei film mentali su di lui se nemmeno abbiamo un rapporto al di fuori del lavoro?

A proposito di rapporti...su richiesta di mia madre ho deciso che uscirò con Ahmed, giusto per vedere che tipo è e per farmi un' idea di quello a cui sto andando incontro. In fondo non posso continuare a scappare da lui senza nemmeno averlo conosciuto.

Domenica è il mio giorno libero e al posto di poltrire nel letto, come sono solita fare, mi sono alzata presto per prepararmi.

Di solito quando noi mussulmani perdiamo un nostro caro indossiamo per tanto tempo degli abiti scuri, preferibilmente di colore nero e perciò di conseguenza evitiamo quelli decorativi e appariscenti. 

Fosse stato per me, sarei andata all'appuntamento con un aspetto molto sobrio ma Nabila mi ha obbligata a mettermi un filo di trucco, una camicia in pizzo color blu notte e dei jeans bianchi.

Per fortuna non saremo soli, infatti con noi ci sarà mio fratello Mahmoud. É importante che i due fidanzati non rimangano mai soli perché potrebbero facilmente cadere nel peccato e quindi fare delle cose haram, proibite da Allah.

Ahmed é appena arrivato e ora sta parlando con mio zio, che fa le veci di mio padre.

Sicuramente gli starà dicendo che deve trattarmi bene, come fa un vero uomo, che deve prendersi cura di me e bla bla bla.

<<Asalamo Alaikum>> mi saluta gentilmente quando mi vede.

Si porta i capelli indietro e mi sorride. Indossa un pullover grigio che risalta i suoi muscoli, dei jeans blu scuro e al polso porta un orologio che sembra essere costoso.

Devo ammettere che esternamente non è affatto male.

Ma non é lui...

<<Wa alaykum salam wa rahmatullahi wa barakatuhu>>

<<Arrivederci e buona giornata>> continua lui salutando mia madre.

Ci porta davanti alla sua macchina e dopo averci aperto la portiera ci fa salire a bordo.

Si é creato un silenzio tombale e non so se questo é da ritenersi una cosa normale oppure no. Fortunatamente il viaggio non dura molto e dopo poco ci fermiamo all'inizio di una lunga via piena di negozi.

Prima di scendere decide però di rompere il silenzio.

<<Lo so che non è la cosa più romantica di questo mondo...>> dice indicando un locale poco lontano da noi.

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