Capitolo Trenta || Torniamo per un attimo dai nostri amici in fuga...

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Mentre Alice e Tarrant si lasciavano andare ad effusioni lungamente trattenute, la Regina Bianca, Nate e il resto della piccola comitiva se la viaggiava al gran galoppo verso una meta sconosciuta. Almeno così pensavano.

Una volta recuperata la libertà grazie all'intervento del Cappellaio, non avevano esitato a rubare i destrieri del Fante di Cuore e a dileguarsi sotto il consiglio di Tarrant.

A dispetto di ciò che credevano tutti, però, la Regina Bianca aveva un piano. Un piano ben preciso e mai come quella volta si sentiva determinata a portarlo a termine. Sarebbe stato difficile, lo sapeva, tuttavia la pace di Sottomondo dipendeva da ciò.

Mentre la sovrana era assorta da taluni pensieri, Nate si affiancò al suo destriero e la studiò a lungo prima di rivolgerle la parola. «Hai in mente qualcosa, non è così?»

Le si rivolse in maniera diretta, dimenticando appositamente i convenevoli che si dovevano ad una signora del suo rango. Poco importava, data la situazione in cui si trovavano.

La Regina Bianca sollevò impercettibilmente gli angoli della bocca e annuì chetamente, senza voltarsi a guardarlo. Nate non poté fare a meno di pensare che era particolarmente affascinante tutta spettinata com'era e con l'abito sgualcito. Forse la preferiva addirittura così, sembrava più realistica, più vera.

«Rivolgiti con garbo alla nostra sovrana!» lo rimbeccò irrimediabilmente il ghiro. Nate alzò gli occhi al cielo e sospirò, ignorandolo.

«Posso sapere cosa frulla nella tua testolina, mia regina?» aggiunse in tono leggermente irritato. Stavolta la regina appoggiò i suoi profondi occhi neri su di lui, senza smettere di sorridere.

«Va bene così, Nate. Mi piace essere trattata come tutti gli altri, che tu ci creda o no.»

Gli strizzò amichevolmente l'occhio. «Il mio nome è Mirana. Puoi usarlo, se ti fa piacere. Non mi offenderò.»

Nate rimase letteralmente a bocca aperta, sorpreso dalla confidenza che era riuscito ad accaparrarsi nel giro di pochi istanti. Non che gli dispiacesse, anzi. Non era mai stato bravo con le formalità e i giri di parole.

Notò che Mirana - com'era strano pensare a lei nei termini di una persona qualunque - a fissare un punto indistinto dinanzi a sé e la vide tirare un profondo respiro, tornando seria.

«Stiamo andando da Iracebeth.»

Esito, dopodiché aggiunse in un sussurro:«Mia sorella.»

Nate inarcò la fronte. «Vuoi dire...Dalla Regina Rossa?»

La sovrana annuì mestamente, quasi le pesasse fare quell'ammissione.

«Credevo che si trovasse nell'Aldilander.»

«Si trova nell'Aldilander.»

Gli scoccò un'occhiata eloquente. «É lì che stiamo andando.»

«Ma...Come faremo ad entrare?»

Mirana alzò gli occhi al cielo, come se la risposta fosse ovvia. Lo era, ma non per Nate che ancora non comprendeva tante cose del Paese delle Meraviglie.

«Ce l'ho relegata io, Nate. Posso entrare e uscire dall'Aldilander come e quando voglio.»

«Oh.»

Seguì un istante di silenzio che fece capire ad entrambi che l'intera comitiva li stava ascoltando. Poco male, facevano comunque parte del piano.

«Esattamente...Cosa andiamo a fare dalla Regina Rossa?» domandò poi Nate. Mirana si strinse nelle spalle e sputò fuori la sua idea:«Beh, lei contava sul Fante di Cuori per essere liberata dall'Aldilander e ovviamente avevano un piano. Piano che Ilosovic ha tradito per appropriarsi di Alice, di cui, chiaramente, si è invaghito la scorsa volta in cui lei è stata a Sottomondo. Sospetto che quest'ultimo voglia persino sbarazzarsi della mia cara sorellina per spadroneggiare liberamente su Sottomondo e fare di Alice una sua proprietà.»

Nate sollevò il sopracciglio, vagamente confuso. «Quindi?»

«Quindi voglio informare Iracebeth di ciò che il suo alleato sta tramando alle sue spalle per portarla dalla nostra parte e aiutarci a sconfiggerlo una volta per tutte.»

Dopo un silenzio carico di tensione, Nate scoppiò a ridere, guadagnandosi un'occhiataccia. «Oh andiamo, Mirana! Non guardarmi così! Ti aspettavi forse che applaudissi della tua fantastica trovata?»

La Regina Bianca strinse le labbra, ma non pose obiezioni, limitandosi ad osservarlo in silenzio. Leggermente in soggezione, Nate continuò:«Ok, ascolta...Alice mi ha accennato qualcosa su tua sorella e non ne è uscito esattamente un bel ritratto: la Regina Rossa è matta da legare, forse anche più del Cappellaio! Come puoi pensare di convincerla ad aiutarci, dopo tutte i soprusi che ha commesso in passato? Soprusi a causa dei quali, ti ricordo, tu stessa l'hai imprigionata nell'Aldilander.»

«Sono perfettamente consapevole dei crimini commessi da mia sorella. Ciononostante, sono convinta che rivelandole il reale intento di Ilosovic, Iracebath accetterà di collaborare alla nostra causa.»

«Ma come...»

La Regina Bianca lo zittì con un'occhiata tagliente. «Non intendo giustificare mia sorella, ma la sua cattiveria è dettata dall'indifferenza ha sempre percepito intorno a sé. Ilosovic è moralmente corrotto senza un motivo apparente, il che lo rende assai più pericoloso di Iracebath.»

Sospirò affranta. «Mia sorella è bisognosa di amore e di attenzione, Nate. Crede di potersi fidare del Fante, ma quando scoprirà che non è così vorrà sfogare la propria frustrazione su di lui. È sempre stata così, la conosco bene. Non dico che sia giusto, ma...»

«Capito.»

Mirana sollevò lo sguardo, sorpresa, e incrociò quello sorridente di Nate.

«Forza, l'Aldilander ci aspetta. Alice e Tarrant hanno bisogno di noi.»

La Regina Bianca annuì e fece aumentare l'andatura del proprio destriero.

Nate l'affiancò e le disse in modo che solo lei lo udisse:«Volere così tanto bene ad una sorella fedifraga ti fa onore, mia cara. Non avevo la minima idea che l'amore potesse spingersi oltre certi limiti imposti dalla ragione. Nonostante tutto, credi ancora che ci sia del buono in lei.»

Ciò detto, le rivolse un sorriso intenerito e la superò, lasciandola a meditare sulle sue parole gentili.

Buon viaggio a vederci - Ritorno a SottomondoWhere stories live. Discover now