Capitolo Diciassette || Maledetta ragazzina!

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La Regina Bianca e il resto della comitiva rimasero basiti dinanzi all'improvvisa rabbia manifestata da Alice, di solito così dolce e incline alla pacatezza. Il loro stupore accrebbe nel vederla trascinare via con sé il Cappellaio quasi fosse un bambolotto anziché un essere umano dotato di vita propria.

Quest'ultimo non pose la benché minima obiezione o resistenza mentre la fanciulla lo strattonava con una certa forza, probabilmente per il timore di scatenarle un ulteriore ondata d'ira. Mai provocare una bionda infervorata!

«Ci siamo persi qualcosa?» domandò con un filo di voce Pincopanco.

«Qualcosa persi ci siamo?» gli fece eco Pancopinco.

Bayard corrugò la fronte canina e si scambiò una rapida occhiata con la Regina Bianca. Tossicchiò e borbottò una parvenza di risposta:«Diciamo che da quando Alice è tornata a Sottomondo, lei e Tarrant hanno avuto qualche problemino di...Comunicazione.»

«Comunicazione?» squittì il Ghiro Mallymkun, sfoderando la sua piccola spadina, cui era particolarmente legato. Alle loro spalle, uno sbuffo di scherno li fece ammutolire.

«Sii onesto, mastino: il tuo padrone ha qualche rotella fuori posto e il suo brutto caratteraccio sta rasentando il bipolarismo perché gli scoccia vedere Alice con me.» cantilenò Nate in tono provocatorio. Non si poteva dire che non fosse sincero o che non avesse l'occhio lungo.

Tuttavia, la sua arroganza non piacque affatto a Bayard, che si voltò verso di lui emettendo un ringhio sommesso. Rizzò il pelo e gli mostrò i denti, cosa che faceva solo quando si sentiva particolarmente offeso.

«Tarrant non è il mio padrone: da quando Alice ha sconfitto la Regina Rossa posso affermare di essere un cane libero. Tarrant è l'amico più caro che abbia ed è cosa nota che gli manchi qualche rotella.» asserì fermamente. Affilò lo sguardo, facendo rabbrividire Nate, e continuò:«Sempre meglio un pazzo onesto che un corrotto presuntuoso come te, comunque.»

«Via, plachiamo gli animi, miei cari amici. Ci pensano già Alice e Tarrant a mantenere alta la tensione.» s'interpose fra loro la Regina Bianca, sfiorando la nuca di Bayard con una dolce carezza. Il mastino s'acquietò all'istante e lei sorrise, scoccando un rapido sguardo in direzione di Nate. «D'altronde il nostro giovane ospite dice in parte il vero su Tarrant.» disse, strizzandogli l'occhio. Suo malgrado, Nate si sentì tremendamente in imbarazzo, il che non gli accadeva praticamente mai.

«Certo, mia regina. Sappiamo tutti che il Cappellaio è il più matto dei matti, ma questo non gli dà il diritto di...» ringhiò Bayard.

«Non mi riferivo al fatto che Tarrant sia matto.» lo interruppe la Regina Bianca con un mormorio appena percettibile. Nate comprese su cosa gli desse ragione e trattenne a stento una risata.

La Regina si voltò verso il gruppetto appena giunto al suo castello e batté le mani, richiamandone l'attenzione. «Su su, venite dentro a rifocillarvi! Avete intrapreso un lungo viaggio e meritate un adeguato riposo.»

Tutti obbedirono prontamente, tranne Nate che rimase immobile per qualche istante a fissare il punto in cui Alice e Tarrant erano spariti. Avvertì una sensazione estremamente sgradevole alla bocca dello stomaco, una sensazione che aveva imparato a riconoscere distintamente da quando Alice era rientrata della sua vita: la gelosia.

***


Alice trascinò di peso il Cappellaio fino a raggiungere un corridoio isolato abbastanza da non essere uditi da orecchie indiscrete. Perché avrebbero urlato, Alice lo sapeva; o almeno, lei avrebbe urlato, poco ma sicuro. Era talmente frustrata, talmente arrabbiata con Tarrant...Non ne poteva più del suo atteggiamento, la stava portando all'esasperazione. Visto che non era mai stata il tipo da girare intorno alle cose, aveva deciso di affrontarlo a muso duro, che gli andasse o meno. A giudicare dalla sua espressione corrucciata, Tarrant non era dello stesso avviso, ma non le importava. Avrebbero parlato, fine della storia.

Buon viaggio a vederci - Ritorno a SottomondoWhere stories live. Discover now