Capitolo 8 "È...musulmana?!"

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<<hmm, vediamo>> dice assaggiandone un pezzo <<sono...squisiti! Dico davvero!>> esclama dirigendosi verso la macchinetta <<Caffè?>> domanda guardandomi.

<<Non mi piace>> dico togliendomi la giacca.

<<Stai dicendo sul serio?>> domanda sorpreso.

<<Non mi piace il suo odore>> affermo aprendo la credenza e prendendo un pacco di cracker.

<<E io che pensavo fosse una scusa!>> solo dopo sembra accorgersi di averlo pensato a voce alta. Accenna un sorriso e si porta una mano tra i capelli andandoli a scompigliare leggermente. Che ragazzo strano!

<<Io vado a cambiarmi>>  dico uscendo dalla cucina.
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Giusto il tempo di indossare la divisa e scendere le scale, vedo un gruppo di persone radunate intorno al tavolo che c'è nel salotto. Incuriosita vado a vedere cosa sta succedendo.

Rimango sbigottita nel vedere che tutti stanno mangiando dei biscotti...fermi tutti! Quelli...sono i miei biscotti! Come se non bastasse noto che la scatola è completamente vuota. Sono rimaste solamente delle misere briciole.

Con gli occhi inizio a cercare Liam. Noto che è fermo a parlare con Franco e indovinare cosa sta tenendo nella sua mano? Appena mi vede tenta di nascondere il biscotto ma non mi frega.

Mi fermo davanti a lui e inizio a fissarlo con uno sguardo infuriato, alche con tutta semplicità lui mi chiede se va tutto bene.

<<I biscotti!>>dico digrignando i denti.

<<Lo so, lo so. A mia difesa posso dire che erano così buoni che non ci siamo accorti di averli finiti>> dice sorridendo come se niente fosse. Ho una voglia matta di picchiarlo!

Ci ho messo tanto tempo e amore per prepararli e quella sottospecie di ragazzo non è nemmeno venuto a chiedermi il permesso di poterli mangiare.

Lo stavo per riempire di insulti quando l'altoparlante ci comunica che dobbiamo andare a vedere come sta un uomo che è svenuto per strada.

Lui continua a guardarmi in attesa di una risposta <<Io...tu sei...Ah, lascia stare!>> esclamo esausta dirigendomi verso il garage.

<<Jannah, andiamo! Sali a bordo>> mi urla Veronica che nel frattempo mi sta tenendo la porta aperta. Salgo sull'ambulanza e mi siedo sul sedile davanti alla barella.

<<Io lo ammazzo...>>continuavo a ripetermi.
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Quando siamo arrivati il signore si era già ripreso e i suoi valori vitali erano nella norma, però per sicurezza lo abbiamo portato in ospedale per fare un controllo.

Una volta tornata in caserma avevo meno di un'ora a disposizione prima di andare alla casa di riposo, così ho deciso di fare una torta...almeno nessuno potrà prenderne una fetta senza passare inosservato.

Sono andata dritta in cucina e ho iniziato a rovistare dappertutto alla ricerca dello stampo, ma non riuscivo a trovarlo.

<<Veronicaaa>> urlo io.

<<Che c'è?>> domanda rimanendo impalata davanti alla tv.

<<dov'è lo stampo per la torta?>>

<<Nei cassetti?>>

<<Non non c'è!>> dico continuando a cercare.

<<Allora sarà in una delle credenze in alto>> E ora come cavolo ci arrivo fino a là?

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