Capitolo 20

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"E queste da dove arrivano?" chiese il tenente ai suoi mentre scorreva alcune foto piccanti che ritraevano Federica Cherubini ma non solo.
"Dallo smartphone della vittima" rispose uno di loro.
"Interessanti... alla vittima piaceva fotografarsi e fotografare... e conservare tutto a quanto pare" commentò l'ufficiale.
"Già, ma a quanto pare era in buona compagnia" aggiunse un altro del team impegnato a setacciare, byte dopo byte, la vita privata delle persone coinvolte in quella vicenda.
"Queste, ad esempio, le aveva sul telefono e salvate in cloud il marito della vittima, Marco Fratini..." disse il primo, "...mentre queste altre le abbiamo rintracciate da chat con altre persone, amici e conoscenti, probabilmente compagni di ore trascorse in qualche club".
"Ferma un attimo!" lo interruppe quasi il tenente, "no, non questa, la precedente".
"Cosa c'è tenente?" chiese un terzo militare, un sottufficiale a capo del pool di esperti della sezione informatica e telecomunicazioni.
"Ingrandisci" comandò l'ufficiale.
La foto mostrava particolari ginecologici ma si notava l'avambraccio dell'uomo con un evidente tatuaggio dedicato ai Metallica, la celebre band heavy metal.
"E' Marco Fratini tenente, abbiamo già verificato" precisò il sottufficiale.
"mmmh..." mormorò perplesso il tenente, "...non è quello... aspetta" e impadronitosi del mouse puntò dritto sull'inguine della donna di cui si vedeva il sesso violato dal membro di Marco e poco altro.
"Cosa c'è tenente, ha notato un pelo sfuggito alla ceretta?" domando ridendo un militare, provocando l'ilarità generale. Ma il tenente non sorrise e chiuse gli occhi ad una fessura nel tipico atteggiamento di chi sta cercando di mettere a fuoco un particolare.
"Bingo..." disse.
Gli altri si avvicinarono per capire cosa aveva trovato il capo.
"Guardate qui... osservate bene questi pixel... questa foto è stata trattata con un software per nascondere qualcosa, probabilmente un piccolo tatuaggio o un altro segno particolare.
"Cazzo! E' vero..." esclamò il sottufficiale.
"Non so, se le andiamo ad analizzare tutte così queste foto è molto probabile che troviamo altri particolari rimossi, in fondo si tratta spesso di persone che non desiderano essere riconosciute... oggi le immagini vanno e vengono con Internet e i social network" commentò il tenente, "quindi non è detto si tratti di un particolare rilevante... ma annotiamolo e continuate ad analizzare tutte le immagini... e dei testi che mi dite?" concluse rivolgendosi ad un'altro.
"Marco Fratini e la vittima vivevano una relazione molto particolare ed esplosiva... erano assidui frequentatori dei Club della città e dei dintorni, si incontravano con altre coppie e singoli, sia uomini che donne... ma a lei sembrava la cosa non andasse molto a genio e i due erano ai ferri corti" spiegò il giovane carabiniere.
"E di Stefano Molinari che mi dite?".
"C'è poco da dire, lui aveva poco a che fare con questo ambiente... abbiamo gli scambi di messaggi con la vittima ed è abbastanza chiaro che è stato provocato dalla donna".
"Al punto da reagire scopandosela e poi tentando di ucciderla una volta resosi conto che aveva registrato tutto e che lo teneva per le palle?" insistette l'ufficiale.
"Probabile... ma dai tempi sembrerebbe non compatibile... se a farlo incazzare è stato l'ultimo messaggio ricevuto non avrebbe avuto tempo di tornare da lei, massacrarla e rientrare a casa in pochi minuti" puntualizzò il sottufficiale.
"Continuate a mettere insieme i pezzi... tutto sembra inchiodare l'indiziato ma qualcosa mi dice che c'è altro... qualche particolare non torna e voglio essere sicuro di non tralasciare nulla".

Nell'appartamento di Alessia, nel frattempo, Stefano fu svegliato dal suono del campanello.
Si guardò attorno. Era solo nella stanza nel grande letto matrimoniale.
"Alessia" chiamò a gran voce. L'orologio sul comodino dall'altra parte segnava le 7 del mattino. Nessuno rispose e il campanello trillò di nuovo.
Si alzò indolenzito e intorpidito, si attorcigliò il lenzuolo in vita e uscì dalla camera dirigendosi verso l'uscio. Guardò nello spioncino mentre gli giunse una voce ferma dall'altra parte.
"Signorina Cognini, apra la porta per favore".
Socchiuse la porta blindata e si ritrovo di fronte a due poliziotti in divisa.
"Si? Che c'è? La signorina sembra non essere in casa..." bofonchiò Stefano.
"Non si preoccupi signor Molinari, volevamo accertarci che fosse qui e avevamo delle carte da far firmare a lei e alla signorina".
"Entrate pure e scusate l'abbigliamento ma stavo riposando" disse spalancando l'uscio e facendogli cenno di entrare in modo un po' teatrale.

Federica (#Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora