Capitolo 12

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Claudia dormiva

"Papi... mi fa tanto male la testa".

Stefano aprì gli occhi ritrovandosi faccia a faccia con la piccola Chiara.

"Amore..." le disse stringendola a sé mentre gli occhi gli si facevano lucidi e il senso di colpa lo scuoteva.

L'accarezzò e la fece distendere accanto a lui facendo attenzione a non svegliare la moglie.

"Piano... così tesoro, non svegliamo la mamma..."

La bimba sussurrò. "Ma tu piangi?"

"No tesoro, è il sonno... papà è molto stanco e non riesce a dormire bene".

Gli occhioni della piccola, per un attimo sgranati in un'espressione di stupore e di allarme, tornarono a chiudersi in un visino assonnato e rasserenato.

Stefano non riuscì più a chiudere occhio. E quando la stanchezza pareva sopraffarlo, subito fosche e inquietanti visioni facevano capolino e lo inducevano a riaprire gli occhi nel buio della sua camera da letto.

Accanto a lui la moglie e la piccola erano il segno visibile di una serenità che Stefano sentiva ormai a repentaglio a causa di un'uscita di testa che non si perdonava.

Quando lentamente l'oscurità si andava tingendo di porpora era seduto al tavolo di cucina rigirando tra le mani una calda tazza di tè.

Tra un sorso e l'altro rifletteva sul da farsi, determinato a trovare una soluzione che potesse tirarlo fuori dalla trappola che Fede gli aveva teso e in cui lui si era andato scioccamente ad infilare come un babbeo.

Amava Claudia e amava sopra ogni cosa la sua famiglia, le sue due cucciole.

Certo, con Claudia c'erano alti e bassi ma in fondo era del tutto normale in una coppia che condivide la quotidianità e i mille impegni, i mille problemi, le tensioni e lo stress della vita di tutti i giorni.

Con gli anni il rapporto era mutato, come è normale, e in questa metamorfosi proprio la nascita di Beatrice, e ancor più quella di Chiara, avevano segnato un momento fondamentale. Claudia si era concentrata sulla maternità in modo forse eccessivo, o forse assolutamente naturale per una donna. Sta di fatto che, complice la ripresa lavorativa dopo cinque mesi dal parto, e con la Bea ancora troppo piccola per non reclamare la sua razione di coccole e premure, Claudia aveva iniziato ad essere nervosa, in perenne agitazione, ossessionata dalla sensazione di non riuscire a stare dietro a tutto, la casa da tenere pulita e ordinata, Chiara da allattare, lavare e cambiare, Beatrice da seguire, i bucati da stendere che andavano e venivano che parevano pizze in un frequentatissimo forno a legna, un marito cui preparare la cena e stirare le camicie e, come non fosse già abbastanza, il lavoro sullo sfondo che le dava pensieri.

Avevano assunto con regolare contratto una collaboratrice domestica certo, ma Claudia aveva preteso di limitare l'impegno di Oriana, trentenne rumena, a due turni di lavoro settimanali di quattro ore, e questo le alleggeriva il peso ma non risolveva più di tanto le cose.

Il vero problema era nella testa e nella personalità della moglie. Claudia era una madre capace e premurosa, una casalinga ineccepibile e perfino un'ottima cuoca. Stefano lo sapeva, glie ne dava merito in continuazione e cercava dove possibile di aiutarla ma, e questa era la parte più pesante, questo non bastava ad evitare le nevrosi della moglie di cui fatalmente diventava il bersaglio.

Avrebbe voluto dirle che non gli importava poi granché di avere sempre le camicie in ordine, di sedersi a tavola con puntualità svizzera, di avere una casa da esposizione. Stefano era cresciuto con un padre quasi sempre al lavoro con turni e straordinari massacranti e una madre premurosa e tranquilla, cui era assai legato e da cui aveva ereditato gran parte del carattere. Rassegnatasi a fare la casalinga dopo aver partorito Stefano e in conseguenza di ricatti subiti dal datore di lavoro, ella teneva ritmi ben più lenti di Claudia. Riposava dopo pranzo, si soffermava tra una faccenda e l'altra a sfogliare una rivista o a guardare la TV, conversava a lungo con i figli alla fine dei pasti senza troppa fretta nel sistemare la tavola e i piatti, che lavava rigorosamente a mano.

Federica (#Wattys2017)Where stories live. Discover now