Capitolo 7

182 4 1
                                    

Il locale era immerso nella campagna che si insinuava nella cintura urbana della metropoli ed era miracolosamente sopravvissuta alle speculazioni edilizie che avevano altrove cancellato il verde dei sobborghi, soppiantato dal cemento armato dei nuovi quartieri residenziali e popolari.

L'edificio, che dall'esterno sembrava somigliare a una villa patrizia, si trovava a poche decine di metri dalla strada principale, al termine di una stretta viuzza poco illuminata.

Appena Stefano fermò l'auto nel piccolo parcheggio, si rivolse alla moglie con uno sguardo che tradiva la sua eccitazione e un tono di voce che lasciava trasparire una sorta di esitazione.

"Amore, sei davvero disposta a lasciarti andare?" le chiese.

"Si... se a guidarmi sarai tu e se il mio corpo sarà solo tuo... si" rispose emozionata e un po' in ansia per ciò che le avrebbe riservato quella notte.

Stefano le sorrise e la baciò dolcemente sfiorando le sue labbra e avendo cura di non indugiarvi troppo. Scese dall'auto, vi girò attorno, aprì la portiera lato passeggero e aiutò Claudia porgendole la mano con un gesto di galanteria d'altri tempi.

Quindi estrasse dalla tasca della giacca la benda e con cura la sistemò sugli occhi della moglie assicurandosi che il senso della vista le fosse davvero precluso.

Senza svelare nulla dei dettagli di quell'esperienza, Stefano le aveva spiegato alcuni particolari e la bendatura era stato il primo.

Era necessaria per due motivi.

Da un lato la vista, il primo senso ad essere sollecitato, avrebbe avuto il sopravvento sugli altri inducendola a reazioni che avrebbero potuto compromettere tutto.

Dall'altro, l'impossibilità di vedere l'avrebbe costretta a concentrare tutta se stessa sugli altri quattro sensi, quelli davvero centrali nell'occasione, amplificandoli.
Stefano le aveva anche chiesto di non parlare fino a che lui stesso non l'avrebbe autorizzata a farlo.
Claudia, che l'aveva ascoltato in silenzio, probabilmente chiedendosi se il marito fosse uscito di senno, l'aveva fermato in modo netto e deciso, decidendo di assecondare quello strano gioco ma a condizione che fossero ben chiari alcuni limiti.
Innanzitutto chiarì che non era disposta ad essere divisa con altri uomini né a tollerare che il marito facesse sesso con altre donne.

"Te lo dico adesso e non voglio ripeterlo, sia chiaro! Nessun uomo a parte te potrà sfiorarmi e tu non dovrai toccare nessun'altra donna, altrimenti inutile che vai avanti!" gli aveva detto con un tono fermo che non ammetteva repliche.

Stefano tuttavia conosceva perfettamente la sua donna e sapeva benissimo ciò che non era assolutamente il caso di concepire neanche lontanamente. Il suo obiettivo era semmai capire dove era esattamente il confine che voleva avvicinare. Così, sorridendole e mostrandosi comprensivo e paziente, le disse: "Amore, è la nostra notte. La mia e la tua notte. Nessun uomo ti avrà né potrà toccarti. E non dovrai sopportare di vedermi con nessun'altra donna."

Poi però chiese: "Ti darebbe fastidio anche solo il fatto che altri uomini possano vederti?"

Claudia aveva reagito con un certo disappunto, non del tutto tranquillizzata dalle rassicurazioni del marito e tuttavia sollecitata nella sua natura esibizionista, sopita ma presente.

"Quindi vuoi mostrarmi ad altri? Il tuo desiderio di me è così svanito tanto da avere bisogno di espormi come un oggetto, di far eccitare altri uomini, per eccitarti a tua volta prima di scoparmi?" gli aveva risposto, sapendo di ferirlo.
"No amore, no... non ho bisogno di fare nulla del genere per me", rispose, "il mio desiderio è offrire a te un'esperienza indimenticabile, accompagnandoti fino ai confini del tuo piacere."
"Vai avanti... sei un porco ma ti adoro... sentiamo..." aveva replicato lei dopo un momento di riflessione.
"Non hai risposto..." osservò Stefano.
"Nessun uomo. Non voglio altri che te per la mia notte. Voglio essere solo per i tuoi occhi e solo per le tue mani."
"Ok, chiaro, siamo d'accordo" concluse lui.

Federica (#Wattys2017)Where stories live. Discover now