55. Per aspera ad astra

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"Notizia del giorno: Harry Styles, il bel pianista misterioso, nasconde un lato oscuro. È svenuto sul palco durante la diretta per il Concorso Pianistico Internazionale per abuso di psicofarmaci.
Fonti anonime rivelano che il pianista aveva tentato di nascondere di essere sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, non riuscendoci, sin da prima della diretta; "gli tremavano violentemente le mani".
Il management del musicista è in silenzio stampa; il suo giardiniere (con il quale ha un liason?) è giunto di tutta fretta al policlinico subito dopo l'accaduto. Rimaniamo in attesa di avere nuove notizie"

Liam chiuse Twitter, pensando che doveva impedire a Louis di entrare in Internet a qualunque costo.
Era successa una vera e propria bufera mediatica; i giornalisti avevano gridato allo scandalo, adducendo il malore di Harry ad un abuso di sostanze. Se ne stavano dicendo di cotte e di crude, e l'argomento era già stato trattato da almeno due programmi mattutini. Ed era soltanto il giorno dopo.
Niall era pallido e stravolto, e stava fumando una sigaretta dietro l'altra, mentre cercava di capire, assieme ad Anne ed agli avvocati, come gestire la situazione. Insomma, era coinvolti in una bufera di proporzioni bibliche, durante la quale, di lì a tredici giorni, Louis avrebbe dovuto affrontare gli esami di stato.

Lo raggiunse nella saletta d'attesa; vista l'eccezionalità dell'evento, la direzione sanitaria aveva loro concesso di usufruire di una saletta privata, per non essere importunati continuamente dai curiosi. Erano infatti già uscite un sacco di fotografie di Louis, pallido e sconvolto, seduto nell'astanteria del pronto soccorso.

Louis era con Anne, che aveva assunto un atteggiamento protettivo nei confronti del giovane. Era arrivata in nottata, ed aveva preso in mano la situazione, chiedendo di poter essere esentati dal continuo via vai di curiosi ed ottenendo la saletta, e poi si era dedicata a Louis, obbligandolo a stendersi su una poltrona per qualche ora e poi a sostentarsi con  qualche sorso di the.
Ora accettò con un breve sorriso il bicchiere di latte che Liam le porgeva, mentre estraeva dalla borsa di pelle un barattolo di latta.
-In Italia è una consuetudine dei bambini, ma è così buono che non posso più farne a meno- affermò, aggiungendo al latte qualche cucchiaino di Nesquik.
-Provalo anche tu, Liam- lo esorto', mentre portava il bicchiere a Louis. C'erano solo loro: Niall era impegnato con gli avvocati, e Zayn era andato in bagno.
-Grazie Anne, ma ho lo stomaco chiuso- protesto' debolmente il ragazzo.
-Lo so, tesoro, anche il mio lo è. Però devi tenerti in forza; non credo che vorrai svenire a tua volta quando ti faranno entrare in stanza- disse dolcemente lei. Louis parve considerare l'ipotesi, e si sforzo' di bere qualche sorso, traendone sorprendentemente conforto.
-È molto buono- commentò, stupito.
-Vero? Te l'avevo detto. Quando tornerò in Italia ve lo porterò-
Liam si sedette al tavolino, sulle spine.
-Louis, ti devo chiedere un favore personale. Ti fidi di me?-
-Certo- rispose subito il ragazzo.
Liam gli sorrise brevemente, e poi gli disse:
-Devi evitare di entrare in Internet e di guardare la televisione, per qualche giorno. È per il tuo bene. Fidati-
-Sono così pessime, le notizie?-
Liam annuì, e Louis gli porse il cellulare, dicendogli soltanto:
-Fammi un favore, tienilo tu...dimmi solamente se chiamano mio padre o mio fratello-
Liam annuì, sentendo un moto d'affetto nei suoi confronti.
In quel mentre entrò Zayn, e forse fu la luce dorata provenire obliqua dalla finestra, ma sentì smuoversi qualcosa nel petto. Non ebbe il tempo di rifletterci, perché il giovane esordì dicendo:
-Possiamo entrare-
Louis si alzò in piedi, sedendosi subito dopo e guardando Anne.
-Vai pure, tesoro. Non ho fretta; mi basta sapere che si riprenderà presto-
Louis la abbraccio' commosso, uscendo poi di corsa dalla saletta.

Vedere Harry addormentato sul suo letto gli fece male, e pianse tutte le sue lacrime, cullato dal segnale acustico del pulsossimetro.
-Va tutto bene, Harry. Tutto bene. Starai presto bene, e tornerai a casa con me- gli disse più volte, stringendogli una mano stranamente, per una volta, calda.

Nel frattempo, Anne prendeva la parola alla piccola riunione indetta in emergenza tra il management, rappresentato da Niall, e due avvocati.
-Non faremo conferenze stampa prima di averne parlato con Harry. Sarà lui a decidere, è di lui che stiamo parlando- affermò, decisa.
-Signora Cox, la vicenda ha suscitato un vespaio e le testate giornalistiche aspettano una smentita per quel che riguarda la tossicodipendenza; un silenzio da parte nostra avvalorerebbe questa ipotesi-
-Non mi importa. Denunciate per diffamazione chi di dovere. Dichiarate il "no comment" sino alla presa di posizione di mio figlio- ribadi' lei.
-Come vuole- capitolarono, mentre Niall la guardava in silenzio. Quando i due se ne furono andati, Niall disse:
-È consapevole che potrebbe essere la volta buona perché Harry faccia outing sulla sua patologia?-
-Certo, Niall. Ne sarei felice, credimi, se questo gli semplifichera' la vita. E per favore, dammi de tu. Non sono una vecchia bacucca- reagì lei, scoccandogli un' occhiata in tralice che lo fece sorridere.

Harry si risvegliò gradualmente nel corso del pomeriggio, mano a mano che smaltiva i farmaci che gli avevano somministrato. Il dottor Morgesten, il suo psichiatra, era giunto in tutta fretta per seguire il caso del suo celebre paziente, ed aveva pronosticato: -Episodi come questo possono ricapitare. I momenti di crisi, purtroppo, sono sempre dietro l'angolo. L'essenziale è mantenere una qualità di vita dignitosa; lui è giovane ed ha tutte le credenziali per poterlo fare-
Louis si era sentito tranquillizzato dalle parole del medico. Ed aveva passato le ore del pomeriggio seduto accanto al letto di Harry, provando conforto nel tenergli la mano. Ad un certo punto doveva essersi addormentato, perché sentì dita fredde accarezzarlo sulla nuca, e si tirò su. Incrociò le iridi verdi del pianista e scoppiò a piangere per il sollievo, lo stress e l'adrenalina accumulati.
Harry lo tirò a sé, facendogli posare la testa sul suo petto per poterlo stringere.
-Mi dispiace di averti spaventato- mormorò.
-Non importa. L'importante è che tu ti senta meglio. Cos'è successo?- Gli chiese Louis, tirandosi su e asciugandosi le lacrime con la manica.
-Non lo so- ammise sinceramente Harry, e Louis sentì la preoccupazione trasparire nella sua voce.
-Non preoccuparti. Ora va tutto bene- lo consolo' il ragazzo. Harry gli afferrò il braccio destro, ora libero dal gesso, e gli bacio' il palmo, facendolo sorridere.
-Sai, tua madre è qui ed è stata un tesoro, con me. È stata premurosa, si è occupata di me. Sei fortunato ad averla- disse Louis.
-Sono certo che anche la tua mamma sia stata una bellissima persona, per aver cresciuto un figlio come te- commentò dolcemente Harry, accarezzandogli la guancia e spostando i fili verdi che, come sempre, abbracciavano la figura del suo Louis.
-Le note sono aumentate- lo informò.
-Le terremo a bada, Harry. Non preoccuparti-
-Potrei perdere il contatto con la realtà. È questo che probabilmente è successo, sul palco-
-Se sarà così, io sarò qui ad aspettarti al tuo ritorno- affermò semplicemente Louis.
-Ma chi te lo fa fare... potresti avere il mondo ai tuoi piedi, Louis... cos'ho fatto per meritarmi questa fortuna? Me lo dici?-
Louis gli sorrise e gli sfiorò le labbra con un bacio, alzandosi:
-Ti meriti molto di più di quello che pensi. Ora vado a chiamare tua mamma: dovete parlare di una cosa importante-
-Ti aspetto qui. Ah, Louis...-
Il ragazzo si girò, sulla soglia.
-...Ti amo-
Louis si sentì morire di felicità.
-Anch'io-

9/03/2017 Traduzione titolo: "Attraverso le asperità  alle stelle", che è il motto che ha dato il titolo alla storia. L'ho conservato per adesso perché i Larry in questo capitolo, nonostante siano nel bel mezzo del caos, sono felici e si sono finalmente detti "ti amo".
😘

Ad astraWhere stories live. Discover now