~Capitolo 22~

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"Signorina ecco a lei il pranzo" mi dice l'infermiera porgendomi un vassoio.
"Grazie mille" le sorrido amabilmente, anche se dentro di me sono tutto fuorché amabile. Appena distoglie lo sguardo da me, si rivolge verso Brian ed insieme si avviano fuori, mettendosi a parlare esattamente davanti alla mia porta. Metto il vassoio sul tavolino che ho davanti, ma la mia attenzione è rivolta a loro, i quali ridono e scherzano come se nulla fossa.
La ragazza scoppia a ridere appoggiandosi a lui con la mano, entrambi sembrano gradire la presenza dell'altro ed io faccio il terzo incomodo da lontano.
Lei è una bella ragazza, molto giovane soprattutto, ma si vede da lontano un miglio che ci sta provando spudoratamente con lui; la cosa assurda è che lo sta facendo proprio davanti a me.
Insomma, Brian è libero di fare ciò che vuole, ma come fa lei a comportarsi così davanti ad una paziente? Insomma, è inaccettabile. Dopo tutto sta lavorando, no? Non sapevo che fare l'infermiera comportasse certi tipi di benefit.

Non appena vedo che si stanno salutando, comincio a scartare velocemente il cucchiaio e comincio a mangiare facendo finta di non aver visto nulla. 
Appena metto il cucchiaio in bocca, un sapore terribile invade la mia bocca, facendomi fare una piccola smorfia. Ma che roba è? Mamma mia, è un misto di verdure scondite e senza nemmeno un po' di sale.
"Non so come fa a piacerti quella roba lì" mi dice Brian schifato mentre prende un panino, lo scarta e lo addenta. 
"Se c'è una cosa che odio tanto degli ospedali, è proprio il cibo" sputo acida mentre a fatica mangio un altro cucchiaio di questa sottospecie di zuppa.
"Ma perché li odi tanto?" mi domanda curioso mentre si siede sulla sedia vicino al mio letto.
"Li odio e basta" rispondo frettolosa, spero non rincominci.
"Si, ma un motivo ci dovrà pur essere" mi fa notare smettendo di mangiare il suo panino.
"Si è vero, un motivo c'è..." dico sospirando, "...ma non te lo dico" deglutisco un altro cucchiaio a fatica.
"Perché no? Centra per caso quello che hai detto ieri a Connor?" smetto improvvisamente di mangiare e rimango con lo sguardo fisso davanti a me. Beccata.
Non sapendo cosa dire, rimango in silenzio e continuo a mangiare contro voglia finché non mi si chiude lo stomaco. Più mi sforzo di mangiare questa zuppa e più il mio corpo sembra rigettarla.
"Guarda che se vuoi, puoi dirmelo. Non dirò niente a nessuno" il suo tono è stranamente molto calmo e caldo. Non credo di essere emotivamente pronta per aprirmi con lui, ancor meno dopo quello che è successo due giorni fa. Il sol pensiero di quella sera mi fa innervosire, tanto di rispondergli: "Mi dispiace, ma non voglio e ti sarei grata se non continuassi ad insistere".
"Ma si può sapere che hai? Perché non vuoi dirmelo?!" mi domanda visibilmente alterato.
"Brian basta, ti ho detto che devi smetterla di insistere. Non voglio parlarne!" gli sbotto contro esasperata dal suo comportamento.
"Va bene, come vuoi. Sai che ti dico? Continua così e cavatela da sola!" si alza di scatto dalla sedia con ancora metà panino in mano.
"Sai che novità! L'ho sempre fatto ed ora te ne puoi anche andare, non ho bisogno di te!" gli rispondo cercando di trattenere le lacrime. Mi guarda un attimo, notando forse i miei occhi lucidi, ma dopo poco esce dalla camera sbattendo la porta. Sobbalzo leggermente per lo spavento, ma subito dopo presa dallo sconforto e dalla rabbia, allontano il tavolino del letto facendolo scorrere verso i piedi e mi rannicchio sotto le coperte.
Mi domando perché a deludermi sono sempre le persone in cui credo davvero; finisce sempre che, in un modo o nell'altro, allontano le persone da me. Nel caso di Brian però, mi sto rendendo conto che lui non fa per me, siamo troppo diversi ed abbiamo caratteri completamente opposti, questo mi porta a volerlo allontanare anche in modo brusco, forse per non essere ferita nuovamente. Ho tanta confusione in testa, l'unica cosa che spero è di non doverlo rivedere.

Mi tengo i capelli mentre sono china sul gabinetto. Tiro nuovamente lo scarico mentre fisso un punto a caso del bagno. Sono in bagno da non so quanto ed ho rimesso anche l'anima, oltre che il pranzo. Dopo aver discusso con Brian, ho fatto molta fatica ad addormentarmi. Mi sono rigirata nel letto spesso, ho sudato molto e per il nervoso mi è venuto anche il mal di stomaco. 
Ho una nausea così forte da stare male di nuovo...
Mi alzo in tempo per rimettermi vicino al gabinetto e rimetto ancora una volta, per poi rimanere qualche minuto seduta a terra; poco dopo decido poi di alzarmi, non appena mi sento abbastanza sicura di riuscire a reggermi sulle mie gambe.
"Hellen stai bene?!" mi domanda Brian sbattendo le mani sulla porta. Incurante di chi c'è al di fuori del bagno, tiro lo scarico, mi lavo i denti e mi sciacquo la faccia per poi specchiarmi, anche se avrei preferito non farlo. Dire che ho un aspetto orrendo è dir poco, ho le occhiaie pronunciate ed il viso leggermente più pallido del normale che le fa risaltare ancora di più. Mi continuo a specchiare pensando che anche un fantasma, paragonato a me, si potrebbe considerare abbronzato e la cosa mi fa sorridere leggermente. Esco quindi dal bagno con l'obbiettivo di mettermi a letto, ma come apro la porta, mi ritrovo davanti il suo visto preoccupato: "Allora?" mi domanda quasi gridando.
"Abbassa la voce..." anche la mia voce mi rimbomba in testa, "comunque si sto bene, almeno credo..." vado verso il letto e ne sistemo le coperte. Mentre mi domando perché lui sia ancora qui, mi viene in mente una cosa: "Ma hai visto mio zio? Doveva passare ieri, ma non si è ancora fatto vivo" mi siedo sul bordo del letto, sopra le coperte appena sistemate, e bevo un goccio d'acqua. Ho la gola secchissima.
"Non è passato? Comunque so che è con gli altri e credo che a minuti saranno tutti qui" risponde sedendosi sulla sedia vicino a me e cominciando a guardarmi. Oh no, ci risiamo. Prevedo un'altra discussione, a breve.
"Perché mi fissi?" gli domando leggermente infastidita.
Lui sembra risvegliarsi improvvisamente, e mi risponde: "No niente, stavo solo pensando..."
"Meglio se non lo fai. Il tuo cervello non è abituato a questo tipo di cose e potrebbe andare in tilt" dico scoppiando a ridere, subito dopo però una fitta al fianco mi fa gridare per il dolore, ma non mi fa smettere di ridere. Ci metto subito la mano sopra cercando di regolarizzare il respiro. Questa devo ammettere che ha fatto davvero male, non me lo aspettavo.
"Vedi cosa ti succede se mi prendi in giro?" commenta ridendo, si avvicina poi mettendosi davanti a me e mi sussurra: "Dai fammi vedere come sta la ferita sul fianco" alza di poco la mia maglietta e comincia a guardare. Inevitabilmente il solo averlo così vicino mi fa sentire in imbarazzo e a disagio, inizio a guardarmi intorno cercando di non far caso al fatto che siamo tremendamente vicini.
"Certo che hai preso una bella botta" commenta toccando il livido, un brivido mi percorre la schiena fino al collo. Alza il viso di poco e rimane davanti a me. È così vicino che riesco a sentire il suo inconfondibile profumo, riesco a vedere i suoi occhi verdi e tutte le sue sfumature. Prima ancora che possa rendermene conto, prende il mio viso fra le sue mani e lo accarezza con molta delicatezza, ci guardiamo intensamente e comincia ad avvicinarsi al mio viso, fin quasi a sfiorare le mie labbra. Il cuore mi batte all'impazzata e le mie gambe sembrano quasi sciogliersi. So che dovrei respingerlo, ma non riesco è più forte di me, i suoi occhi sono così magnetici da impedirmi qualsiasi movimento.
All'improvviso però sentiamo che qualcuno bussa alla porta e, prima che possa baciarmi, lui si allontana da me e facendo finta di niente. "Ciao Helly!!" grida Valeriè irrompendo con gli altri nella stanza. Riacquisisco piano piano il controllo del mio corpo e della parola: "C-ciao!" la saluto un po' presa alla sprovvista e, dopo aver salutato anche gli altri, mi rimetto seduta a letto. La prima cosa che noto è che anche oggi lo zio non c'è, ma dato che è ancora presto e mi convinco che passerà più tardi e non chiedo quindi nulla.
"Come sta la piccola guerriera della squadra?" mi domanda Travor.
"Sto bene, grazie" rispondo ridendo ed un po' imbarazzata.
"Bene, sono contento" mi risponde sorridendo e facendomi l'occhiolino.
"A proposito di guerriera, ma come sei scappata da Miguel?" mi domanda Tony curioso.
"Si esatto, racconta tutto e non tralasciare i dettagli più atroci e violenti!" commenta ridendo Luke. Lo guardo stranita e divertita allo stesso tempo.
"Fatemi pensare, stava parlando dicendo cose senza senso, poi approfittando di una sua distrazione, l'ho colpito ed abbiamo iniziato a darcele; ma ovviamente, ho avuto la meglio e sono scappata" dico cercando di non vantarmi troppo. Dopo tutto, quello che non sanno, ma che possono benissimo immaginare, è che ero spaventatissima. Ad ogni modo, ricordando quella sera mi tornano in mente le parole di Miguel, alle quali non ho avuto ancora modo di chiedere spiegazioni.
"Brava la mia Helly!" mi dice Valeriè abbracciandomi, poi si separa e mi chiede "Ma come mai eri lì da sola?"
"I-io..." balbetto senza sapere cosa rispondere. E adesso cosa le dico? Non posso certo dirle qualcosa come: 'Guarda in tutta sincerità ero da sola perché quello stronzo di tuo fratello mi ha ferito. Come? Mah niente di che, semplicemente dopo aver passato tutta la serata con me e dopo essermi allontanata il tempo necessario per prendere da bere, tornando ho trovato la sua lingua e le sue mani occupati altrove; ma va tutto bene, dopo tutto abbiamo solo scopato qualche volta, quindi tranquilla è tutto ok'. Mentre cerco di inventarmi qualcosa, la voce di Travor risponde al mio posto:  "Semplicemente non stava bene e l'ho portata lì per allontanarla un attimo da tutto quel casino; ma non immaginavo che alla festa ci fosse anche Miguel..."
"Ah stava semplicemente male? E allora perché hai picchiato quel tipo?" domanda Brian con quell'aria di sfida.
"Si Brian, stava davvero male a causa di un'idiota" gli risponde Travor con lo stesso tono. Sembra quasi che gli stia mandando delle frecciatine, peccato che lui non se ne renda minimamente conto, ma prima che lui possa aggiungere altro, intervengo in sua difesa: "Travor basta, non devi giustificarti. Adesso però ho io alcune domande per voi." affermo seria cambiando argomento.
"Cosa c'è?" mi domanda Valeriè.
"Voglio sapere cosa sta succedendo, niente più scuse e niente più segreti. Me lo dovete"
"Noi non ti dobbiamo niente fino a prova contraria" mi risponde Brian in modo piuttosto arrogante e presuntuoso.
"Io dico di si" li rispondo seria, "Miguel mi ha presa in ostaggio, mi ha puntato una pistola contro, ha cercato di rapirmi, ha detto che tu..." dico puntando il dito contro di lui, "... sei un assassino; anzi, ha detto che tutti voi lo siete... Io adesso non ho idea del perché lo abbia detto, ma di una cosa sono sicura: mi sono stancata di ritrovarmi con una pistola puntata contro. E, inoltre, sono stufa dei vostri continui segreti. Mi escludete da quando sono arrivata ed all'inizio ho cercato di chiudere un'occhio, anche se mi dava molto fastidio; ma ora sono qui, in ospedale e ricoverata. Quindi esigo sapere cosa sta succedendo" le parole mi escono fuori in modo talmente naturale, che riesco anche a non farmi travolgere dalle emozioni. Anzi, diversamente dal solito sono mai stata così ferma e decisa.
"Hellen devi capire che non è così semplice. Ma va bene" Travor mi risponde sedendosi vicino a me.
"Cosa?!" gli altri sono scioccati dalla sua risposta.
"Travor cosa cavolo ti salta in mente?" gli chiede Valerè sconvolta e sorpresa.
"Pensateci, ormai ci è dentro senza volerlo e inoltre John è giunto alla conclusione che non vuole che sua nipote pensi che siamo degli assassini" Valerè abbassa lo sguardo e fa un leggero cenno con la testa, "Però Helly ti chiedo solo un favore" conclude poi rivolgendosi a me.
"Qualunque cosa" rispondo senza pensarci.
"Per sapere tutta la verità devi aspettare ancora un po', John è partito per due mesi e mi ha assicurato che al suo ritorno ti racconterà tutto" le parole di Travor mi fanno rimanere un po' male, ma capisco dal suo tono serio che mi sta dicendo la verità e non voglio contrariarlo.
Voglio davvero credere in lui. "Beh, ho aspettato tanto tempo, non penso che due mesi in più faranno la differenza" dico alzando le spalle e facendo finta di niente. 
Finalmente mi diranno tutto. Sono molto curiosa ed allo stesso tempo un po' agitata, ma a parte questo non so davvero cosa aspettarmi. L'unica cosa che so è che attenderò con ansia il ritorno dello zio; ma nel frattempo, ne approfitterò per rimettermi in forse e risolvere il mio 'problemino' con Brian. Spero che questi due mesi passino in fretta.


SPAZIO AUTRICE:

Hellen presto saprà la verità! Ma nel frattempo, cosa accadrà in questi due mesi? Riuscirà a risolvere tutti i suoi problemi o se ne creeranno di ulteriori?

Per scoprirlo, dovete solo aspettare il prossimo capitolo, dove ci sarà un po' un riassunto generale della situazione di Hellen. 💖💖💖

Ecco a voi il secondo capitolo, spero vi sia piaciuto! Mi scuso per eventuali errori..

Un saluto a tutti e grazie mille per il vostro sostegno  ❤️❤️❤️


Shut up and drive #Concorsiamo2k17Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora