~Capitolo 15~

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Dopo una giornata di lavoro, non vedo l'ora di buttarmi a peso morto sul divano e godermi una serata in totale relax; ma purtroppo avevo quasi dimenticato Brian, il quale doveva passare a prendermi più di un'ora fa. "Dove cazzo è finito?" mi domando ad alta voce nervosa. Sono nello stesso parcheggio in cui mi ha lasciata questa mattina e prima mi ha anche mandato un messaggio con scritto l'ora in cui mi sarebbe venuto a prendere, raccomandandosi di essere puntuale. Ora io sono qui da un po' e di lui nessuna traccia. È praticamente sparito e non mi risponde più al telefono. Non so se preoccuparmi o meno... Ovviamente la mia preoccupazione è unicamente per la macchina dato che doveva usarla per tutto il giorno e non vorrei che sia successo qualcosa.  Ad ogni modo, dato che Brian ancora non si vede, credo che mi incamminerò verso casa a piedi.

Mentre cammino mi giro in direzione del suono di un clacson e vedo che è Travor. 
"Ciao Helly, ma sei venuta a piedi?" mi domanda mentre accosta vicino a me.
"Ciao! Si, diciamo che stamattina avevo voglia di camminare" abbozzo una risposta non molto credibile.
"Dai sali, ti do un passaggio" si offre gentilmente.
"Grazie mille!" di norma avrei declinato, ma ho troppo male alle gambe per poter rifiutare.
Dopo un po' che guida, mi chiedo se Travor possa sapere dove sia Brian, perciò trovo il modo di chiederglielo: "Ma tu hai per caso sentito Brian?" spero non capisca che sono un po' preoccupata.
"No, ma credo sia andato a farsi una piccola vacanza. Ogni tanto lo fa, diciamo che è il suo modo staccare" mi risponde mentre continua a guardare fisso davanti a sé. Staccare? Veramente è ospite a casa mia e doveva venirmi a prendere, ma non è venuto. Uff, e se gli fosse successo davvero qualcosa?... Insomma, non ha avvisato nemmeno lui.
Fra un pensiero ed un altro arriviamo a casa mia.
"Eccoci, siamo arrivati. Grazie!" gli dico sorridendo e salutandolo.
"Di niente!" risponde contraccambiando il mio sorriso. Mi affretto a scendere dall'auto ed aspetto che se ne vada per entrare in casa. Ora che ci penso, potrebbe anche essersi sentito male e magari è rimasto a casa, però in questo caso poteva almeno avvisarmi. Se è veramente a casa, giuro che do di matto e non risponderò delle mie azioni!
"Brian dove cazzo sei?" grido appena entro in casa, ma nessuno mi risponde. 

Ho controllato ovunque e lui non c'è. Ok, ora credo proprio che se fra un po' non torna, chiamerò qualcuno dei ragazzi e gli spiegherò la situazione. Mentre aspetto, per tenermi occupata, comincio a cucinare la cena per entrambi, nella speranza che torni prima, ma ciò non avviene e mi ritrovo quindi a mangiare da sola come ogni sera. Appena finisco, sparecchio la mia parte e lascio apparecchiato solo per lui, coprendo però il suo piatto. Non avendo voglia di guardare la tv o di uscire - anche perché non ho la macchina -, mi vado a stendere sul letto e cerco di restare sveglia per aspettarlo. Questa situazione mi fa sentire alquanto nervosa ed arrabbiata, ma allo stesso tempo mi preoccupa.

Poco prima di prendere sonno, sento la porta aprirsi e guardo l'orologio con un occhio socchiuso, rendendomi conto che ormai è l'una di notte passata. Scendo le scale lentamente a causa del sonno, accendo la luce dall'interruttore vicino alle scale e lo guardo mentre cerca di entrare furtivamente, come se non volesse fare rumore.
"Ah sei sveglia... Ciao!" Mi saluta avvicinandosi per darmi un bacio sulla guancia.
"Si, grazie a te" gli rispondo fredda mentre evito il suo bacio.
"Che cos'hai?" Mi domanda come se niente fosse.
"Hai il coraggio di chiederlo? Allora da dove inizio..." gli rispondo mentre faccio finta di pensarci, "mi hai detto che saresti venuto a prendermi, ma non l'hai fatto; ti ho mandato un messaggio e ti ho anche chiamato, ma non mi hai risposto nemmeno per sbaglio. Ti ho continuato a cercare e praticamente sei sparito nel nulla; per non parlare del fatto che non solo hai fatto tardi, ma per tutto il tempo non ti è nemmeno venuto in mente che io ero a lavoro e che ti stavo aspettando? Sono rimasta in quel cavolo di parcheggio sperando arrivassi e se non fosse stato per Travor, me la sarei dovuta fare anche a piedi. Ah e, quasi dimenticavo, ho preparato anche la cena che avresti dovuto preparare tu ed ho perso tempo a preoccuparmi per te, che a quanto pare eri a farti gli affari tuoi non so dove. Però tranquillo, è tutto ok!" Gli sbotto contro gridando e puntandogli il dito sul petto.
"Hellen lo so, scusa..." mi risponde passandosi la mano fra i capelli.
"Dimmi almeno che cazzo hai fatto per esserti dimenticato che esisto" gli ordino seria.
"N-non posso..." mi risponde abbassando lo sguardo. Lo guardo sbigottita e senza parole, "Non ci credo" dico scoppiando in una risata nervosa ed ironica, "senti, come non detto. Non mi interessa, e fai finta che non ti abbia chiesto nulla. La cena è sul tavolo, ma se non la vuoi buttala. Io vado a dormire che domani devo andare a lavorare. E non mi interessa se hai da fare o meno, domani vado in officina con la mia macchina, ciao" salgo le scale a passo svelto lasciandolo lì e torno a letto. Come ho anche solo potuto pensare di poter iniziare a legare con lui o addirittura diventare amici? Come posso anche solo fidarmi di una persona del genere? Mi sembra assurdo, ma non voglio pensarci oltre. Adesso voglio solo dormire e basta.

Shut up and drive #Concorsiamo2k17Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora