tempo -capitolo 209-

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MIA POV'S.
Cerco di tenere Lorenzo che barcolla insieme ai ragazzi sul marciapiede, sti coglioni hanno bevuto troppo e non riusciamo a tenerli, l'unico lucido è mio fratello che stranamente non ha toccato alcool. Mi guarda sorridendo e mi abbraccia forte sospirando, ultimamente è davvero strano ed è cambiato davvero tantissimo, la relazione con Nina lo ha trasformato in una persona diversa, in una persona speciale e mi sorprende...
Alex: non li sopporto più non vedo l'ora di arrivare a casa..
Io: perché non hai bevuto?
Alex: per Nina.. insomma è in queste condizioni e manca poco al parto non voglio che succeda qualcosa proprio adesso...
Io: ti prego dai un pò di questo buon senso anche a quei quattro..
Alex: dai poverini non alzano il gomito da na vita..
Io: ormai non si ha più tempo per le sbronze Alè, abbiamo dei figli. Se volevamo continuare a fare tutte queste cretinate dovevamo mettere tutto ciò da parte..
Alex: già.. Io non vedo l'ora che nasca..
Io: ma si sa cos'è?
Alex: non abbiamo voluto saperlo ma questo ci sta divorando e attendiamo la sua nascita con ansia..
Io: quindi pittureremo la stanza e compreremo tutto il resto delle cose con colori neutri?
Annuisce sorridendo e lo abbraccio forte baciandolo..
Io: mi hai cambiato la vita.. quel giorno che hai scritto quel tweet e poi tutto il resto.. mi hai regalato la vita che ho sempre voluto..
Alex: anche tu sei importante per me molto e so che ultimamente non stiamo più insieme, non facciamo niente e tutto il resto ma non so come chiederti un minuto per noi..
Io: lo so.. ti prometto che domani resteremo insieme, una giornata solo tra di noi. Andiamo al centro commerciale e poi al cinema come ai vecchi tempi..
Alex: ci sto nana.
Rido baciandogli una guancia e lo prendo a braccetto guardando le bambine che dormono nei loro passeggini, osservo Nina che cammina pensierosa insieme a Giulia che tiene stretto Fra. Mi guardo intorno in cerca di Lorenzo ma ad un tratto lo vedo in mezzo alla strada che ride e fa il cretino chiamando Alessandro, mi stacco da mio fratello mentre i fari di una macchina in lontananza mi colpiscono gli occhi. Urlo buttandomi sulla strada e spostandolo, alzo il viso piangendo e scoppia a ridere confuso. Gli tiro un ceffone urlandogli contro e stringendolo forte, mi guarda scosso e si massaggia la guancia in silenzio, lo porto dagli altri trascinandolo verso casa..
Nina: ehi.. stai bene?
Io:  no.. mi sento cadere, non riesco più a reggermi in piedi sto cadendo in depressione Ni.. non capisco più niente, questa fottuta malattia mi ha stravolta..
Nina: ma ce Lorenzo, le tue bambine e ci siamo noi.. dovresti passare dei momenti da sola con la tua famiglia o con Lorenzo, ma anche con me. Momenti in cui siamo solo noi.
Io: lo so..
Tiro su col naso mentre lo sguardo di Lorenzo si posa su di me e si avvicina piano, gli accarezzo la fronte in silenzio e arriviamo a casa. Saliamo su e metto a letto le mie piccoline, ritorno in camera e osservo il mio ragazzo che si butta sul letto stanco e stordito, mi siedo sul letto e sospiro stringendo la sua mano. Dorme sfinito e prendo un pezzetto di carta iniziando a scrivere...
"Ti prego non farti prendere un infarto. Non sono scappata e non sono scomparsa, ho solo bisogno di un attimo per me. Ieri sera ti sei quasi fatto uccidere per la tua stupidità e non so neanche come ho fatto a salvarti. Non allammarti sono a scuola ti prego non venire ho solo bisogno di stare sola e di riprendere un pò in mano la mia vita. Ti amo e di questo non avere dubbi. Ci vediamo domani mattina ti amo.
Ps. Ce un aspirina nel comodino prendila e resta a letto con le bambine"
Lo lascio sul comodino e scendo giù prendendo la macchina, arrivo alla mia amata scuola e mi chiudo nel mio ufficio lavorando e pensando a tutto quello che mi sta succedendo, ad una strada per riprendermi da tutto questo e soprattutto ad un modo per non farlo pesare al mio uomo che sembra più disperato di me..

Da Quando Ti Ho Perso Non So Più Chi Sono 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora