tristi verità -capitolo 196-

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LORENZO POV'S.
Metto tutto in macchina e sistemo le bambine mentre aspetto Mia che corre dalla fretta. Il giorno fatidico è arrivato ed è già tutto un casino, non abbiamo avvisato nessuno solo i ragazzi e non abbiamo potuto lasciare le piccole a nessuno, tra l'altro Aria è troppo piccola e ha bisogno ancora del latte di Mia visto che quello normale non lo prende. Ho prenotato una stanza in una delle tante pensioni vicine all'ospedale e adesso ci stiamo dirigendo lì, siamo partiti un giorno prima per evitare vari intoppi ma è già tardi quindi manca poco al giorno x, ok sembro un coglione ma l'ansia mi rende così. 
Clary: paaaa lalalalala...
Scoppio a ridere e guardo Mia che accende lo stereo ridendo, la sentiamo urlare qualcosa incomprensibile sulle canzoni che passano e stringo la mano di Mia cercando di non ridere troppo, poggia la testa sulla mia spalla e guido in silenzio. Siamo appena arrivati e ormai è buio, entriamo nella piccola pensione e una signora molto bassa dai capelli bianchi ci aspetta sorridendo, ci dà la chiave della stanza e ci accompagna, è davvero buffa ma anche gentilissima. Entriamo e poggio le valige ammirando l'ampia stanza, sorrido salutando la signora che va via dandoci l'orario per la colazione, guardo Mia che sbuffa grattandosi la nuca, adesso sente l'ansia e non posso far altro che abbracciarla e stringerla fronte a me...
Io: andrà tutto bene. Dai su vediamo il bagno e poi andiamo un pò sulla spiaggia visto che l'abbiamo difronte..
Annuisce sorridendo e osserviamo tutta la stanza e poi corriamo in spiaggia, ci sediamo tutti e quattro sulla sabbia bianca, le abbraccio sorridendo e osservo il mare pensando a tutto ciò che ho. Il rumore delle onde mi rilassa ma il tocco delicato della manina di mia figlia mi manda in paradiso..
Mia: andiamo è tardi e domani dobbiamo svegliarci presto..
Annuisco e ci alziamo ritornando in camera, ci mettiamo sotto le coperte e chiudiamo gli occhi abbandonandoci a una nottata di sonno e risvegli continui.
È mattina la sveglia suona ma io sono già sveglio per l'ansia, sveglio piano Mia che si accoccola tra le mie braccia sospirando, le lascio un bacio sulla fronte e ci alziamo, ci vestiamo velocemente e scendiamo giù per fare colazione, pago e andiamo via già esausti. Questo posto è enorme ma soprattutto è pieno di bambini tutti malati, mi si stringe il petto nell'osservare queste creature e pensare a tutti i loro problemi, stringo la mano di Mia mentre si dirige verso una delle tante sale di attesa, aspettiamo il nostro turno con ansia e dopo poco entriamo per fare un ecografia. Il dottore non dice niente fa il suo lavoro in silenzio e appena finisce ci dice solo di andare dal solito dottore che Mia conosce, non ne posso più è un ansia infinita, ci sediamo ancora una volta e porto le bambine fuori visto che ci sono dei giochini, le faccio giocare sorridendo e cercando di liberare un pò la mente dalle mie stesse oppressioni. Sento la voce meccanica chiamare il cognome di Mia ed entro subito dentro prendendo la mano della mia ragazza ed entrando con lei, vedo il dottore sorridere e salutarla con affetto ma anche con un velo di preoccupazione negli occhi, ci sediamo e mi osserva sorridendo..
Dott: tuo marito?
Mia: quasi..
Sorridiamo entrambi e subito prende i risultati grattandosi la nuca, sento l'ansia soffocarmi vivo, stringo la sua mano e inizio a mordermi il labbro nervoso..
Dott: allora iniziamo a dire che va tutto bene nonostante qualche problemino curabile...
Mia: per qualche problemino curabile cosa si intende?..
Dott: c'è un altro reflusso... non ha intaccato niente anzi può essere curato e questa volta senza intervento, ti daremo una cura e passerà tutto velocemente...
Mia: si... va bene...
Io: andrà tutto bene vero?
Dott: si ce bisogno solo di pazienza e della cura..
Resto in silenzio mentre sento tutto crollarmi addosso, la guardo e non fa altro che sorridere come una scema, saluto il dottore e andiamo via in silenzio. Non ho il coraggio di dire niente ma non posso neanche sfogarmi perché devo rimettermi a guidare e se mi lascio andare alla rabbia dirò cose bruttissime e le spezzerò il cuore solo per poter urlare il mio dolore..

Da Quando Ti Ho Perso Non So Più Chi Sono 2.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora