Diego andò diretto alla prima stanza di fronte alla rampa delle scale, e bussò alla porta. «Ehi, sono io. Ho una sorpresa per te.»

Nadia si tenne sulle retrovie, curiosa e un po' intimorita da ciò che si sarebbe trovata davanti di lì a poco. Ad aprire la porta fu una domestica, sulla sessantina, dall'aria pienotta e premurosa. Indossava una divisa a righe bianche e blu, appuntata sul petto con una spilla da balia.

«Ciao, Concita», la salutò cortesemente Diego, sorridendole. «Lei è Nadia, la nuova baby-sitter di Lidia. Ma non dirlo ad alta voce. Voglio che sia una sorpresa», le sussurrò poi.

Concita strinse calorosamente la mano di Nadia e le regalò un sorriso che le riempì il volto paffuto. «È un piacere, signorina. Ha un'aria così affidabile e dolce. Sono davvero contenta che Diego abbia scelto lei, alla fine.»

Nadia sorrise e arrossì. «Il piacere è tutto mio. Ma sono ancora in prova. Dobbiamo lasciare che decida la diretta interessata.»

«Chi, la bambina? Oh, dolcezza, se sei arrivata fino a questo punto vuol dire che hai superato già il 90% del test.»

«Concita...» la riprese Diego, sbuffando.

«Parlo sempre troppo! Adesso tolgo il disturbo. Ah, giusto per informarvi: Lidia si è nascosta. Prima di presentarvi, dovrete trovarla.» La signora rise e si congedò, chinando leggermente il capo mentre passò accanto ai due ragazzi.

Nadia e Diego si fissarono per qualche istante, prima di varcare la soglia. Lui si portò il dito sulle labbra e le fece cenno si restare in silenzio.

«Lidia, sono entrato... Sai come funziona il gioco: devi darmi un indizio.» La informò ad alta voce e con tono allegro.

Dopo qualche secondo di silenzio, si sentì un rumore provenire dall'interno dall'armadio. Diego sorrise soddisfatto, ma iniziò a cercarla volutamente in tutti gli altri nascondigli della stanza. Alla fine, afferrò le ante dell'armadio e le spalancò.

«BU!» urlò la bambina, saltando di fuori come una rana.

Nadia la osservò a occhi spalancati: Lidia era una bambina deliziosa, con i capelli lunghi e neri e la frangia che le incastonava due grandi occhioni azzurri. Quel pomeriggio indossava un vestitino a fiorellini blu e bianchi che le arrivava alle ginocchia.

Diego si portò la mano al petto, fingendosi spaventato, poi le sorrise e la strinse in un abbraccio. «Qualche giorno mi farai prendere un colpo.»

Nadia li osservò da qualche metro di distanza, e ancora si meravigliò di quanto potesse essere premuroso e gentile Diego. Un cambiamento radicale, avrebbe osato dire.

«Ho una sorpresa per te, sai? È proprio qui, dietro di noi», bisbigliò lui all'orecchio della sorella.

«Orsetti gommosi?» urlò lei, tra un saltello e l'altro.

«No, è qualcosa di meglio.» Diego scosse la testa. «Voltati e lo scoprirai.»

Lidia si girò lentamente, pregustandosi il momento in cui avrebbe scoperto di cosa si trattava la sua sorpresa. Quando incrociò gli occhi di Nadia, corrucciò le sopracciglia e sporse in fuori il labbro inferiore, sfoggiando un'espressione infastidita e sorpresa. «Io non vedo nessuna sorpresa, Diego!» si lamentò.

«Ma come? Ce l'hai davanti agli occhi», sospirò lui. Prese per mano la sorella e la trascinò fino a Nadia «Lei è Nadia... La tua nuova baby-sitter.»

Nadia sorrise e si inginocchiò all'altezza della bambina. «Piacere di conoscerti, tesoro.»

Lidia la ignorò e si voltò verso Diego, fissandolo con urgenza. «Puoi dire a questa signora che non ho bisogno di un'altra baby-sitter?» gli sussurrò, sperando di non essere sentita dall'ospite.

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