Part 13

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"Una raccolta pazzesca: volantini, libri, riviste".

Non riesco a immaginare che genere di archivio gestiscano gli amici del Centro. Musica?

"Tutto sui movimenti anarchici".

Poi, dandomi di gomito come per mettermi al corrente di qualcosa di ancor più confidenziale: "Migliaia di pezzi. Libri, poster, volantini. Li raccolgono ovunque e poi li archiviano. Lì dentro c'è tutta la storia dei movimenti anarchici e radicali".

Non so se tutto il conciliabolo era per capire se potevano fidarsi di me mandandomi lì.

"L'idea della ciclo-officina l'abbiamo presa da loro" mi rivela Young.

"La palestra e i corsi di boxes, sono roba nostra" aggiunge.

Io che non ho nessuna intenzione di andare a trovare i loro amici mentre vado a firmare il mio nuovo contratto di lavoro, non penso però di starglielo a dire.

"Ti trovano una sistemazione, se è solo per una notte..."

"Ma noo. Ma lui si prende una stanza in hotel!" e mentre lo dice mia sorella si mette a ridere.

"Mah, pensavo di prenotarmi qualcosa, una stanza" tento distratto come se la cosa non mi toccasse, per tentare di mettere a tacere l'argomento. "Se ne trovano per niente su internet col volo".

"Ma non vorrai pagare una stanza!?" mi chiede Evil.

Lo guardo perplesso.

"Se proprio vuoi stare in hotel, usa almeno la hall".

Tutti si mettono a scuotere la testa facendo cenno di sì. Persino Joshua, persino mia sorella: sì, sì, sì come se fosse la cosa più ovvia del mondo.

"La hall?" chiedo perché non sono sicuro di avere capito bene.

"È una cosa che ho fatto per anni. È come fare l'autostop" mi spiega Evil.

Questa storia dell'autostop in hotel non la conosco ma intuisco perché a mia sorella piace Evil Monkey, e in fondo anche a me: è pieno di risorse.

"È una figata che deve essere nata insieme al primo hotel. Tu adocchi una bella hall, con un divano, una poltrona comoda. Oh, un hotel che non sia proprio un buco con due sedie in vetrina. Entri, ti piazzi lì, tranquillo e se non ti dicono niente sei a posto".

"Eh già! Figurati..." tento di protestare con la sensazione che mi stia prendendo in giro.

"Guarda che funziona. Se un rompicazzo ti chiede ..."

Mentre allungo il collo per fargli capire che sono tutto orecchi e per non perdermi una sola parola nel trambusto che ci circonda... he tricks the treat(1) .

"Tu dici che sei arrivato a Londra per incontrare tua sorella. Lei è in giro con amici, non risponde al telefono e la prenotazione... cazzo la prenotazione è a nome di uno di quei minchioni dei suoi amici che tu non conosci."

"E non mi sbattono fuori?"

"Ci devi mettere un po' del tuo, lavorarci sopra. Fai un po' il disperato per rivendertela bene. Non avere paura di fare pena e ..." it works out (2) per dirlo in bella maniera.

"Se non gli stai proprio sotto il naso,se te ne stai tranquillo in un angolo, novantanove volte su cento si scordano che ci sei. Tanto non gliene frega al portiere. L'hotel non è suo".

Cerco di trovare un'obiezione seguendo il filo della logica, come si fa con i bambini.

"Dovrei anche lavarmi al mattino..."

"Dov'è già che hanno le docce?" fa Evil guardando Young. "A Victoria, no?"

"A Paddington" interviene Joshua.

"Le hai provate?" gli chiede mia sorella e mi sembra di stare in una banda di matti.

"Cinque pounds e sono pulitissime. Quando ci sono andato, sono arrivato lì al desk. Chiedo della doccia, tutto sorridente. Il tipo mi stacca il biglietto, ma lo fa serio, con un tono che..." (3) In poche parole, mi disprezza per quanto gli ho chiesto e mi augura di andarmene a quel paese.

"Grazie tante gli ho risposto in italiano e con un sorriso da clown stampato in faccia".

Young Hyde ride come se ne sapesse qualcosa.

"Ci penso" nicchio perplesso davanti a loro, lasciando perdere la logica.

"Non hai da andarti a sposare. È una notte e risparmi un sacco di soldi".

Evil a volte è l'irriducibile che non si arrende all'economia, in lotta col mercato o come mi aveva detto una volta, in lotta contro quanto in fretta ci conformiamo alle regole, senza nemmeno provare a metterle in discussione. Se si è liberi si dev'essere liberi, e si dev'essere rispettati nella propria diversità, altrimenti la libertà è solo una chiacchiera.

Lascio cadere la conversazione per evitare che mi dica che i loro amici potrebbero aiutarmi a occupare una casa. L'irriducibile sarebbe capace di sostenere che siccome sono allenato a correre, se arrivasse la polizia a sgomberarci, partirei indubbiamente in una posizione di vantaggio. Ma non devo rispondere, sono fortunato: quelli del muro sono pronti a cantare e Evil va a fare il padrone di casa.

Mi avvicino a quello che è un angolo bar. Chiedo una delle cole alternative cubane, facendo la mia parte contro il capitalismo, e mi siedo al bancone, che fa molto cinema.

The thing is... at parties it's like I am watching traffic go by outside the window... (4) Immagino che molte di queste persone finiranno insieme la giornata. Sono contento per loro. La musica ha questo effetto su di me: music put me aside constantly(5) . Inizio a guardare chi mi sta attorno, gli altri che si divertono, as it were just me and the things around me, like two separate worlds, without any possibility of a connection . That I have to go through difficult things (6)... Mi guardo attorno come se cercassi qualcuno, per ingannare il tempo, reagire alla musica. Alice mi ha raccontato stamattina di essere venuta qui...

Si avvicina mia sorella. Le faccio un cenno con la testa come per dire che l'ho vista.

"Di che occupazione sta parlando?" le chiedo mentre per un attimo presto attenzione alle parole di Evil, col suo microfono in mano.

"Della fabbrica qui davanti".

"Eh?"

"Oggi pomeriggio. L'abbiamo occupata".

Ascolto per un attimo vagare la musica.

"Sai, Joshua..."

________________NOTE

(1) Butta la sua perla in mezzo ai porci

(2) Funziona

(3) in two words... despises me for asking the question and hopes I will fuck off and die

(4) Il punto è che... alle feste è come se mi mettessi a guardare il traffico dalla finestra

(5) La musica mi fa sentire come messo da parte

(6) Come se ci fossimo solo io e le cose attorno a me: due mondi separati senza nessuna possibilità di connessione. Che devo affrontare cose difficili

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