Un caffé di plastica

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Posso anche girarci intorno, ma la verità è che vorrei qualcuno a cui raccontare di questa mail che mi rigiro tra gli occhi, un lampo tra le nuvole, il riflesso del sole sullo schermo del mio pc, poche righe di inglese... I am very glad to announce you....

Posso anche girarci intorno, ma la verità è che vorrei qualcuno a cui dirla questa fantastica notizia. Solitudine non è non avere intorno nessuno, solitudine è scegliere di farsi da parte e allontanarsi dagli altri.

E allora mi alzo, lascio il mio ufficio e scendo a prendermi qualcosa di caldo. All'ingresso incontro di nuovo Anna, occhi chiari, sguardo allegro che tiene tra le mani un caffé di plastica.

"È bevibile oggi?" le chiedo.

"Mah" mi risponde con brio perplesso. "Io ci spero tutti i giorni che sia la volta buona".

Ci provo anch'io.

"Lo sai che sono stata l'altro ieri al tuo Centro?"

"Davvero?"

"Carino il posto. Non male. Bella musica. Buona birra."

Great music, good food, nice details Bella musica, buon cibo, ambiente carino., direbbe Evil Monkey. Annuisco mentre le mie monete snocciolano come olive dentro la macchinetta tintinnando su un mucchietto di dischetti di metallo. Great music, good food, nice details. Very affordable and rustic (1)

Ma nella mia testa, come in un vuoto a perdere, ogni pensiero che si allontana dalla mia mail non ha presa. Dovrei soltanto dire "Senti, ho una notizia fantastica". Mentre lei parla con gli occhi chiari, un bel sorriso. Dovrei ascoltarla e risponderle qualcosa.

Pipette? Reagenti? Cappe chimiche? Mi parla di qualcosa che è successo in laboratorio? Butto lì una risposta buona per tutte le faccende.

"Sì, è vero" e annuisco.

Ad ogni curva nascosta dietro una frase conclusa penso di dirglielo, anche se non voglio dargli troppa importanza. Perché dovrebbe interessarle? Per un po' me lo tengo ancora per me.

"Quelli delle banche sono proprio stronzi" mi fa mentre tento di concentrarmi per aprire una finestra di colloquio personale. Com'è che dal Centro di Evil e Joshua è passata alle banche? Avrà parlato con loro? Sospeso come un ponte allungato su un vuoto quantico che separa particelle irriducibili, tento di seguire il filo del suo discorso.

"A te è mai capitato di andare scoperto sul conto?" sto per dirle di sì perché chi mai... ma senza lasciarmi il tempo, dà scontato che sì perché chi mai... continua a parlare. E io riesco a capire solo che "loro mi fanno pagare cinquanta euro per una commissione", "di massimo scoperto", e poi capisco qualcosa che non potevano fare ma hanno fatto, e non la seguo più su questo terreno delle cose finanziarie... mai capito un accidente, tranne che, per dirla come Evil – to shoot from the hit. (2) – ecco cosa posso immaginare che le banche pensino di me: shit boy, you thank I'm that blood-sucking-scum? You only have those 10 dimes left then I come and take them and multiply them by tenfold in one day!(3) 

"Ho dovuto portarla dal veterinario".

Sento che è passato il momento, che l'occasione di dirglielo ormai è sfumata. Magari al prossimo caffè.

"È diventata così scontrosa, non si fa nemmeno più prendere in braccio".

"Comunque c'è questa glucosammina; una confezione per tre mesi..."

"... poi ho trovato in un negozio una lampada infrarossi. Ho messo Magalù sul suo cuscino e come ha iniziato a sentire il calore della lampada, ha iniziato a leccarsi il pelo, come fa sempre prima di dormire..."


NOTE 

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(1) Bella musica, buon cibo, ambiente carino. Economico e alla mano..

(2) Per dirla direttamente

(3) Ragazzo scriteriato, sarei davvero quella sanguisuga che pensi? Non hai che pochi spiccioli che non sai far fruttare, allora arrivo io, li prendo e li decuplico in un solo giorno!

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