Amore I

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"Allora ci sei!".

È solo alla fine del pomeriggio che vedo affacciarsi sulla porta la sua faccia, mentre faccio ancora i conti con la mia mail. Entrando mi accende la luce.

"Al buio tutto solo e soletto?"

"Solo con le cose che contano" declamo con una certa compostezza ma poi rido per il suo modo di dire le cose, per le sue smorfie quando ascolta e per il genuino interessamento che ha per me.

Stavo per dire "Solo con le cose che amiamo" per rifare il verso a qualcuno che conosciamo. Poi mi sono interrotto. A Stromae la parola amore non piace. Ne preferisce altre, come costanza, perseveranza, impegno. Ma sopra tutte, gli piace la parola fedeltà.

Stromae è stato fedele a due mogli, tuttora lo è al suo lavoro e a un tot di principi. Per lui le cose importanti ruotano attorno alla parola affidabilità: essere affidabile negli impegni presi verso qualcuno, nei contratti firmati, affidabile nel tenere in piedi un'amicizia, nel perseguire un'idea. Ed essere fedeli a un'amicizia, a un giuramento, ha più valore che andare dietro a volubili sentimenti, "a caccia di farfalle". Per Stromae, nella fedeltà c'è l'amore.

Stromae è una delle poche persone che ammiro, e che non mi fa parlar male della qualità umana di chi fa carriera – o forse sì, perché meriterebbe di più di ciò che ha, anche se non se ne lamenta E quando siamo di buon umore, scherziamo sui nostri guai.

"Dovevi fare cabaret" gli ho detto una volta.

E ci riflettevo che avere il senso dell'umorismo non è una buona qualità per scalare il successo; che se non si è arrabbiati abbastanza con la vita, tanto da lottare, se di tutte le cose che ci riguardano si coglie il lato comico e si finisce per alzare le spalle e farsi una risata... sì, insomma, non si va lontano. Se chi comprende sorride, ammesso che esista, Dio dev'essere un gran buffone. O forse mi sbaglio e magari il sorriso è solo l'effetto e non la causa di tanti fallimenti. Si ride per non farsi il sangue amaro, mica per fare i signori dando un segnale di elegante, superiore disinteresse. È un modo per sopravvivere.

Comunque questa storia dell'amore e della fedeltà era venuta fuori un giorno per caso mentre aprendo il browser per cercare una citazione bibliografica ci era saltata davanti agli occhi la storia di Amande.

Amande, che era americana, era anche un'astronauta e aveva passato trecentosei ore e rotti minuti nello spazio prima di tornare bruscamente coi piedi per Terra. Un giorno prese l'auto e filò dritta per millecinquecento chilometri prima di arrestarsi in un garage di un grande centro commerciale di una grande città. Un posto qualunque, insomma, non la coda di una biglietteria di un museo, non dentro un negozio elegante con le commesse in divisa, non un posto speciale da ricordare.

Uno di quei luoghi dove tutti si confondono uno con l'altro e che fanno in fretta a finire nelle cronache di nera.

Guanti, parrucca e impermeabile... un coltello, manette d'acciaio, sacchi di plastica... una bomboletta spray al peperoncino.... un pannolone, che aveva indossato, come le avevano insegnato al corso d'addestramento della NASA, per non fermarsi mentre stava alla guida dell'auto e non perdere tempo. Quando si è determinati, subito non è mai abbastanza presto.

Comunque, Amande guidava rincorrendo una sua fantasia. Amande amava segretamente un collega e sentiva che c'era tra loro qualcosa di più di un'amicizia nata sul lavoro, anche se i loro rapporti personali erano meno di una relazione romantica. Un sistema di disequazioni che definisce l'involucro conico di un insieme infinito di semispazi.

Una fantasia, appunto. E di mezzo c'era un'altra: si chiamava Amande anche lei, ed era di troppo. Il rigore della logica suggerirebbe di affrontare un problema complesso suddividendolo in parti più semplici e più facilmente trattabili.

Applicato a un sistema di disequazioni, il rigore della logica suggerirebbe di eliminare un'incognita per risolvere il sistema.

Ma per chi ha visto la Terra dall'alto, sospesa nel vuoto, e sebbene coi piedi che toccano il suolo si sente ancora là dove finisce la nostra atmosfera e inizia lo Spazio, il rigore della logica segue le sue vie in balia di onde gravitazionali: è una bizzarria.

Solo che nel mondo delle fantasie, delle bizzarrie, le conseguenze non hanno un peso specifico, ma la realtà... sorry bro, reality sucksPerdona la franchezza, fratello, ma la realtà... fa schifo.

Alla fine, quando la polizia la fermò, in tempo, la passione disperata di Amande si sciolse in uno sguardo assente fissato nei colori sbiaditi delle foto segnaletiche, dentro un fascicolo con l'accusa di tentato omicidio. "That was stupidHo fatto una sciocchezza" disse per giustificarsi, tornata buscamente coi piedi per Terra.

Quando scoprimmo quella storia, Stromae mi disse molto serio e compito: "È una questione di gravità, è tutto e soltanto una questione di gravità". Cosa volesse intendere ancora non lo sapevo, anche se ora un'idea me la sono fatta. E ha a che vedere col fatto che, anche se lo diceva in maniera diversa, per Stromae l'amore è come il vestito sgargiante di un pagliaccio da circo, a cui, anche se passa ogni ritegno, gli si perdona tutto perché vive nel mondo leggero delle fantasie. L'amore è quel vestito che rende leggeri e fantastici, e che ti può far perdere con gran facilità l'equilibrio sul filo del ridicolo. Ma non so dire perché questo spaventa Stromae.

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