Al prossimo caffé

11 3 2
                                    

La nostra presenza, mia e di Anna in questo posto è stata sempre appesa a un filo, all'insegna della ricerca della riconferma e del rinnovo, come un abbonamento a scadenza annuale, per nulla scontati. Questa comune storia è il nocciolo della nostra reciproca simpatia. Ways of living are ways of knowing (1). Viviamo le stesse emergenze e di conseguenza affrontiamo gli stessi problemi.

Quando siamo di buon umore, ci scherziamo sulle radici dei nostri mali. E ci riflettevo che avere il senso dell'umorismo non è una buona qualità per scalare il successo; che non si è arrabbiati con la vita, tanto da lottare, se di tutte le cose che ci riguardano si coglie il lato comico e si finisce per fare i superiori. Se chi comprende sorride, ammesso che esista, Dio dev'essere un gran buffone. O forse mi sbaglio e magari il sorriso è solo l'effetto causato da troppi fallimenti. Ridere, piuttosto che farsi il sangue amaro, non è fare i superiori ma cercare di sopravvivere.

Mali è una parola grossa, lo so, dovrei dire problemi. Il male, lo riconosco, è tutt'altra faccenda. Le radici dei nostri problemi... siamo due tronchi sbilenchi con le stesse secche radici, così profonde da essere diventate un groviglio difficilmente inestricabile, un labirinto da cui è difficile uscire; un impasto di abitudini che sono la nostra unica sicurezza.

Solo col tempo ho imparato cos'è lavorare qui, in questo onorabile palazzo chiamato università, e sono arrivato alla conclusione che è come andare a un ballo in maschera: ci vuole un invito. Anna ed io ci eravamo intrufolati, a questo gran ballo, per degli ingressi secondari dimenticati aperti. Una borsa di studio dopo la laurea, un dottorato per prendere tempo, ma nessuno, intendo dire nessuno di quelli che erano già dentro, aveva deciso di aprirci la porta e spingerci avanti.

Oh, ci sono grand'uomini qui, nessuno sbatte fuori chi è entrato dentro questo onorabile palazzo, ma per etichetta nessuno ti dirà mai in quale salone è la gran festa, se non hai un invito ufficiale; e tu la musica la senti, ma solo da lontano. A volte ti sembra vicina: è lì dietro una porta, finalmente l'hai trovata... e invece niente, l'ennesima illusione, inutile sperare se non conosci il passaggio segreto per arrivarci.

Poi qualche rotella si mette in moto e inizi a elucubrare... and you know, living is a question of drawing a life (2)... si inizia a pensare che stare lì dentro anche così da imbucato è pur sempre meglio che starsene fuori. Ed ero arrivato alla conclusione che la vita è la costante ricerca di un rifiugio, in qualcuno, in qualcosa.

Entrambi, Anna ed io, avevamo sfruttato una corrente favorevole e ci eravamo ritagliati un piccolo spazio. Ma come dice Joshua, che ha anche lui la sua esperienza in materia, riuscire a sfangarla era tutto un altro paio di maniche. E in questa antica attività di chiedere per ottenere e dare in cambio qualcosa, io faticavo ed Anna pure.

"Allora gli dico che ritiro tutti i miei soldi. Ohi, sai cosa fa? prende dalla cassa una manciata di monete, me le sbatte davanti e mi fa: li ritiri pure i suoi soldi, non abbiamo niente da perderci".

Damn, mi fa ridere, per come parla intanto che prendo il mio caffé. Gliene parlerò al prossimo.



NOTE

Ci si conosce per come si vive.

Oh, dannazione

SneakersDove le storie prendono vita. Scoprilo ora