22. Rimorsi

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Louis era chiuso nella sua stanza ormai da due giorni e non aveva quasi toccato cibo, se non alcuni pezzi di mela e di pane che la sua vecchia nutrice l'aveva obbligato a mangiare.

Le precedenti settimane erano state terribili per lui, terribili per un motivo che non avrebbe mai potuto immaginare.

Il ragazzo non era riuscito a spiegarsi cosa era accaduto nella sua mente e nel suo cuore.

Semplicemente si era trovato a non sopportare più il suo fidanzato John...

Le sue parole lo infastidivano, i suoi gesti lo irritavano e i suoi baci lo disgustavano.

Quando poi John aveva cercato, una sera che erano soli in casa, di toccarlo e di infilargli le mani sotto la camicia, Louis aveva reagito dandogli un violento schiaffo in faccia.

L'uomo si era alzato stizzito e se ne era andato adirato e risentito.

Il giorno dopo il padre di Louis aveva ricevuto la visita di John e del suo famoso genitore e, in poche parole, i due avevano comunicato la rottura del fidanzamento.

A nulla erano valse le proteste del signor Tomlinson...padre e figlio  se ne erano andati sbattendo la porta.

Louis era stato rimproverato in modo duro e severo dai genitori, ma le parole che gli erano state dette non avevano toccato più di tanto il ragazzo.

Quindi, come conseguenza, si era rinchiuso in camera a guardare fuori dalla finestra, sperando che le anonime betulle che svettavano nel suo giardino diventassero gli alti alberi dell'isola che ormai sognava ogni notte.

Fu riscosso dai suoi pensieri dall'arrivo nella stanza dei suoi genitori.

" Che cosa ti succede, tesoro?" chiese la signora Tomlinson, sedendosi accanto al figlio, subito imitata dal marito.

" Quando mi trovavo su quell'isola in mezzo al mare, speravo che qualcuno mi venisse a cercare.
Ora mi manca, mi mancano gli alberi alti ed enormi, mi mancano i rumori degli animali, i fiori colorati, i gorilla, ma mi manca soprattutto il mio piccolo Harry....non credevo che mi sarebbe successo, ma mi manca davvero.
Lui non ha studiato, non sa nemmeno parlare correttamente, ma il suo balbettare come un bambino mi ha fatto trovare disgustosamente perfetto lo stile di John.
Non ha vestiti, non ha nulla da regalarmi di prezioso o di costoso, ma mi portava i fiori e le banane e io sono stato capace solo di chiamarlo scimmia e di distruggere i suoi tesori..."

Detto questo, chinò il capo sulle ginocchia e scoppiò a piangere.

Harry nella giungla ( Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora