4. Un bimbo

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Il compito era arduo e l'esecuzione richiese lunghi mesi, benché si trattasse di
edificare una sola, piccola stanza.

Desmond tuttavia, grazie alla sua abilità nei lavori di falegnameria e alle cose che avevano con loro nei bauli, riuscì a costruire una capanna dotata di porta e finestre.

Fabbricare il letto, le sedie, la tavola e gli scaffali fu un lavoro relativamente
facile, cosicché, quando Anne era quasi giunta alla fine della gravidanza, essi erano già sistemati e, se non vi fosse stato il continuo timore di essere assaliti dalle belve, se non vi fosse stata la solitudine, sempre più opprimente, non si sarebbe potuto dire che vivessero troppo male e che fossero del tutto infelici.

Durante la notte, qualche belva veniva a brontolare e a ruggire intorno alla
capanna, ma, siccome ci si abitua a qualunque rumore, quando è ripetuto spesso, essi
finirono col non badarci più e riuscirono a dormire profondamente.

Tre volte era loro capitato di intravedere grandi figure come quella della prima
notte, però mai tanto vicine da poter capire con precisione se si trattasse di uomini o di animali.

Un pomeriggio, mentre Desmond lavorava ad una nuova costruzione, perché
aveva intenzione di aggiungere altri locali alla primitiva capanna, si accorse che tutto
ad un tratto era calato un insolito silenzio nella foresta.

Tutti i piccoli animali che, di solito, vivevano sugli alberi erano spariti e l'uomo capì ben presto il perché.

Da lontano vide arrivare un enorme gorilla che camminava in posizione semi-eretta, posando ogni tanto a terra i pugni chiusi ed emettendo profondi grugniti e ringhi.

In quel momento Desmond si trovava piuttosto lontano dalla capanna, occupato
ad abbattere un albero.

Quando vide lo scimmione sbucare dalla foresta e correre verso di lui, un brivido gli percorse la schiena, ma, prontamente, estrasse la pistola che portava sempre con sè.

Si lanciò subito in direzione della capanna, gridando alla moglie di entrare e di
chiudersi dentro.

La donna lo fece e a lui non rimase che affrontare il gorilla.

Lo scimmione era un maschio di grande statura, doveva pesare sui centocinquanta chili.

Gli occhi ravvicinati, feroci, avevano dei lampi d'odio e gli enormi canini scintillavano
minacciosi nella bocca orrenda che si spalancava ringhiando,

Desmond, allora, sollevò la rivoltella e sparò, colpendo l'animale dritto al cuore.

Non appena fu certo che il gorilla fosse morto, Desmond entrò in casa ed abbracciò la donna.

Le prime parole però che uscirono dalle labbra di Anne diedero al marito una vaga preoccupazione.

Infatti Anne si guardò attorno per qualche istante, con gli occhi pieni di stupore e quindi, con un sospiro di sollievo, disse:

" Com'è bello, Des, essere a casa nostra! Ho fatto un brutto sogno, caro. Mi
pareva di non essere più a Londra, ma in un luogo orribile dove c'erano delle grosse
bestie che ci assalivano "

" Calma, Anne, calma " disse egli e, nel dir così, le accarezzava la fronte.

Quella stessa notte venne al mondo un bimbo, nella piccola capanna ai margini
della foresta vergine, mentre, davanti alla porta, urlava un leopardo e il ruggito
profondo di un leone echeggiava al di là dalla piccola altura.

Lady Anne non si riprese mai più dallo spavento provato per l'attacco dello
scimmione e visse ancora un anno, senza mai uscire dalla capanna e senza capire di
non essere in Inghilterra.

Lasciò il marito e il figlio, che ormai muoveva i suoi primi passi.

Harry nella giungla ( Larry Stylinson)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora