Capitolo 30

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-Allora... vorrei chiederle per prima cosa... la notizia della denuncia è vera?-

-Sì. È vero che il signor Lewis mi ha denunciato, come è vero che sono entrata nella sua azienda senza nessun permesso- dico semplicemente, devo sempre tenere a mente quel che mi ha detto Darren: risposte brevi ma precise.

-Vorrei chiederle una spiegazione per questo...-

-Le spiegazioni le darò solo in presenza di un giudice.
Non sono obbligata a dare giustificazioni ad un reporter.-
Rimane sorpreso dalla mia risposta, non sa come continuare.
Se ogni domanda chiede delle spiegazioni, penso proprio che sarà un intervista piuttosto corta.
Prende il foglio e lo rilegge velocemente, subito dopo chiede -allora... vorrei chiederle un'altra cosa che però non riguarda la denuncia, può definirla come una piccola parentesi.-

-Mi dica- dico in tono scocciato, è così prevedibile che mi dà sui nervi.

-È vero che, anni fa, lei ha ucciso moltissime persone?-
Ma come fa Darren a prevedere tutto?
Che tipo di magie usa?
Beh... per fortuna grazie alle sue previsioni, so già come rispondere.

-Esattamente.
Sei anni fa ho fatto sprofondare un isola solo per aver salva la vita.-

-Siccome non è stata denunciata per questo motivo... potrebbe dirmi qualcosa in più?-
Sta andando tutto proprio come aveva detto Darren... inizio quasi ad aver paura della sua abilità di prevedere gli eventi.
O forse è prevedibile ma io sono così stupida da non arrivarci da sola?

-Non vedo perché no- dico accennando un sorriso, poi inizio a raccontare -mio padre, il proprietario di tutto quel che c'era sull'isola, sfruttava segretamente degli uomini e delle donne per i suoi scopi privati, ad esempio li utilizzava per i suoi esperimenti.
Io stessa ero, senza saperlo, un esperimento.
Potevo benissimo scappare senza lasciar vittime, ma sono sicura che mio padre avrebbe continuato a torturarli fino alla morte.
Così ho accelerato i tempi e li ho fatti morire tutti.
Non volevo che soffrissero ancora.-

-Mi sembra una cosa un po' egoistica da dire...-

-Non pensi male.
Anche io ho pensato di morire con loro.
Però prima volevo farla pagare alle persone che hanno fatto del male a me e a quelle povere persone.-

-Suo padre non è morto nell'isola?
È riuscito anche lui a scappare?-

-No, lui è morto.
Però c'è ancora una persona responsabile di tutte queste atrocità.
Ovvero Arturo Lewis, il vecchio collega di mio padre.-

-Quindi lei afferma che il signor Arturo Lewis centri con questi esperimenti?-

-Esatto.
Tutto quel che ho detto verrà confermato in aula, davanti ad un giudice, quindi non c'è bisogno di chiedermi eventuali chiarimenti.-

-Va bene, credo che queste informazioni siano già abbastanza.
Però vorrei chiederle un ultima cosa...-

-Sarebbe?-

-Cosa farà se il giudice le desse ragione?
E cosa se fosse il contrario?-

-La risposta sarebbe la stessa in entrambi i casi: smetterei con la mia carriera di scienziata.
Quel che dovevo fare l'ho fatto, se andrò in carcere non me ne importerà molto, stessa cosa se non ci andrò.
Quel che voglio è che si sappia che Lewis può fare cose spaventose, nient'altro.
Voglio proteggere la gente, tutto qui.-
Forse mi sono lasciata andare ed ho detto un po' troppo, ma non fa niente... quel che dovevo dire l'ho detto.
L'intervista si conclude con quest'ultima domanda.
Come promesso, chiudo la mia registrazione dentro una cassaforte davanti agli occhi del reporter e gli do la chiave.
Cerca di andarsene in tutta fretta, provo ad invitarlo a bere un caffè ma inventa varie scuse.
Saluto il reporter e anche il ragazzino quasi invisibile e chiudo la porta.

-Finalmente è finita!- sospiro buttandomi giù, non mi sento più il corpo, sono letteralmente a terra.

-Smettila di fare così è alzati!- dice Darren prendendosi per un braccio e cercando di sollevarmi -sei stata fortunata che sia durata così poco.
Ha saltato molte domande.-

-Ho notato... è strano però che non abbia insistito.
Comunque sei incredibile... hai indovinato tutto e sei riuscito a trovare la risposta perfetta a tutto.
Come hai fatto?-

-Io non ho predetto un bel niente!
Sapevo già quali erano le domande perché le avevo già viste!
Ho solo aggiunto quelle del momento.-

-Come? Non ho capito bene...-

Darren m'invita a sedermi sul divano, lì mi spiega tutto.
-Quell'uomo lavora per una rivista molto nota tra gli scienziati.
Il proprietario è un conoscente di Lewis.-

-Quindi mi vuoi dire che... ha scritto Lewis quelle domande?-

-Esatto!
Però ti ha chiesto solo le più generiche dato che l'hai stroncato sul nascere.
Con quelle domande poco specifiche non ti ha fatto nemmeno pensare che centrassero persone collegate direttamente con questa storia.
Queste domande erano state create per la notizia riguardante il tuo passato nascosto, hanno solo aggiunto le domande del momento.
Non è stato poi così difficile elaborare delle risposte sapendo ciò.-

-Quindi hai scelto proprio lui perché sapevi già le domande... furbo.
Pensavo che avresti scelto qualcun'altro solo per non dare informazioni a Lewis.-

-Non sarebbe stato divertente...-
Ridiamo entrambi, è strano ridere per cose del genere, però ogni tanto ci vuole.
Darren mi rassicura che manca poco, appena finito con il giudice saremo tutti liberi.
È difficile pensare così in avanti, quel giorno è così vicino, ma io lo sento molto più lontano.
Ho paura che questa storia non si concluderà mai, che non arrivi mai la fine, ho paura di dover sopportare il mio passato ancora per molto.
Non posso confidarmi con qualcuno, non posso far vedere che sono debole, me ne vergogno profondamente.
Osservo attentamente il sorriso di Darren, è calmissimo, non teme nulla.
Possibile che abbia realmente tutto sotto controllo?
Se così non fosse?
Magari mi sta mentendo, mi sta prendendo in giro...
Qualunque sia la verità, al momento dipendo completamente da lui, non posso fare altro che fidarmi, è troppo tardi per avere dei dubbi.
Adesso devo solo aspettare il fatidico giorno, quando andrò in tribunale per difendermi.
Fino a quel giorno, devo stare attenta a non sbagliare.

Esperimento Umano 2: Speranza Oltre La MorteOù les histoires vivent. Découvrez maintenant