Capitolo 26

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-Allora, avete il nome?- chiede Adriano tornando dal bagno.
Adesso che so la verità su di lui lo vedo con occhi completamente diversi.

-Lo sai il nome.
L'hai sempre saputo, vero?- chiedo.

Adriano mi guarda perplesso, come se non sapesse nulla di niente.
Ormai so che sta fingendo, non riuscirà ad ingannarmi.
-Ho sempre avuto un sospetto, ma sono stato zitto per paura di sbagliarmi- dice Adriano con nonchalance -adesso che ne sono sicuro inizio la ricerca.-

Adriano inizia a digitare il nome della sua azienda.
Ancora non ci credo che lo sta facendo veramente, pensavo avrebbe fatto ricatti e robe varie, dopotutto questo qui lavora per Arturo, non so di che grado sia ma un esperto dei computer come lui immagino che sia molto importante.
Spero che quel che ho pensato non si avveri...

-Fatto.
Ho il controllo di tutte le telecamere, non ho fatto nulla d'illegale dato che sono il responsabile della sicurezza.-
Adesso so anche qual'è il suo impiego specifico.
Forse non sa molto sulla storia mia e di Darren se si occupa della sicurezza dell'edificio... ma come ha fatto ad ottenere quelle informazioni?
L'unico modo possibile per scoprirlo è chiederlo, non esiste altro modo.

-Vuol dire che... proprio adesso sono disattivate?- chiede Claudio.

-Esattamente.
Fate in fretta prima che si scopra.
Quando mi chiameranno vi avviserò chiamando il cellulare di Claudio, da quel momento avrete circa mezz'ora di tempo.
Fatemi uno squillo se avete bisogno di più tempo.-
Sinceramente non sono proprio sicura se fidarmi di lui o no, ho tanti dubbi sul suo conto.
Però adesso non ho tempo da perdere, ha disattivato le telecamere e non ci vorrà molto prima che qualcuno se ne accorga.

Grazie alle istruzioni di Darren, Claudio guida all'impazzata fregandosene di stop e semafori rossi, dopo circa una dozzina di minuti siamo lì.
Claudio parcheggia nel retro, nel parcheggio apposta per i dipendenti.
È davvero strano che non ci siano controlli all'entrata, dopotutto ogni azienda con una bella fama dovrebbe avere ogni tipo di sicurezza, o almeno così penso che dovrebbe essere.

-I freezer sono nel seminterrato, bisogna fare qualche rampa di scale-
dice Darren uscendo dalla macchina -è il piano più in basso, per cui armatevi di pazienza e resistenza.

Entriamo dentro l'edificio usando le chiavi di Darren.
Ci spiega che ogni chiave ha un riconoscimento, se avessimo utilizzato degli attrezzi per scassinare una qualsiasi porta dell'edificio sarebbe scattato l'allarme.
Devo tenerlo bene a mente quando dovremo entrare nelle celle.
Percorriamo il più velocemente possibile le scale, facciamo abbastanza rumore ma è inevitabile, al momento è più importante il tempo.
Quando hai bisogno di più tempo, esso scorre molto più velocemente del solito.
Controllo il cellulare dopo aver finito ogni rampa di scale, più di una volta stavo per inciampare per questo motivo.
Darren e Claudio sono molto più avanti di me, loro sono molto più resistenti di me.
Darren inizia quasi subito a mostrare sintomi di stanchezza, ma non molla, sembra quasi che lo faccia perché non vuole essere secondo a Claudio.
Quei due non andranno mai d'accordo, è divertente, sembrano due bambini.
Finalmente arriviamo alla fine, come immaginavo c'è un macchinario apposta per identificare tutti quelli che entrano.
Quel che mi stupisce è che non c'è nessun essere umano a controllare, possibile che Lewis si fidi così tanto dei macchinoni costosi?
Purtroppo Darren non ha nessun riconoscimento per entrare qui dentro e, come ha detto prima, se si usa un qualsiasi attrezzo per aprire la porta scatta l'allarme.

-Adriano è il responsabile della sicurezza.
Sicuramente riuscirà a farci entrare!
Adesso gli mando un messaggio.-
Non mi fa piacere avere Claudio qui con noi, avrei preferito restare sola con Darren.
Però lui ci sta dando un aiuto fondamentale, questo non posso assolutamente negarlo.
Dopo pochi secondi arriva la risposta di Adriano: c'è un telecomando, è nell'ufficio del capo.
Come sempre è molto sbrigativo a scrivere i messaggi, è utile in questa situazione dove abbiamo bisogno di tempo.
Però adesso ci sarà un piccolo dettaglio che ci farà perdere moltissimo tempo: come facciamo a prendere il telecomando?
Nessuno di noi tre può arrivarci, io e Claudio non possiamo girare qui dentro dato che non siamo del posto, Darren invece si è ribellato contro Lewis.
Da come ha scritto il messaggio, Adriano ci ha fatto capire a chiare lettere che non possiamo chiedere aiuto a lui.
Tanta strada per niente, non riesco ancora a crederci che dobbiamo a rinunciare ad andare avanti, che devo rinunciare a vedere colei che mi ha messo al mondo.
Non voglio rinunciare, ma che altre opzioni ci sono?
È inutile pensare... è finita.

Darren mi fissa da un po', faccio finta di niente ma in realtà l'ho notato.
Ha iniziato da quando Claudio ha finito di leggere il messaggio.
Fa paura quel suo sguardo serio, sembra sia arrabbiato con me.
Magari mi sta maledicendo per avergli fatto fare tutta questa inutile strada solo per un mio capriccio, sì, probabilmente è questo il motivo.
Cerco di far finta di niente guardando Claudio, è qui noto una cosa strana.
Quest'ultimo sta fissando Darren, però non sembra che gli stia lanciando delle occhiatacce d'odio, tutt'altro.
Questa situazione mi fa ridere, stiamo formando un triangolo, è buffo.
Ad un certo punto però questa stramba figura geometrica si spezza.
Darren si gira verso Claudio, muovono gli occhi e le sopracciglia, si stanno mandano qualche strano messaggio in codice?
Sembrano quasi amici.
Adesso entrambi si girano verso di me, mi guardano come se fossi l'unica cosa da ammirare in questo seminterrato.
Mi sento in soggezione...

-Aspettatemi qui- dice Darren dopo questo minestrone di sguardi, sospira guardando in alto, come se non volesse continuare a parlare -farò il più presto possibile.
Amity, mi aspetto un premio per questo.-

Esperimento Umano 2: Speranza Oltre La MorteWhere stories live. Discover now