Capitolo 6

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-Così presto?- chiede Claudio con un sorrisetto, non è sorpreso, sa com'è veloce quel genietto.

-Colui che ha divulgato informazioni private su Amity è un'idiota. Ho qui davanti tutte le informazioni del computer che ha utilizzato e non c'è voluto più di sette secondi per averle. Non ha neppure messo una password, questo essere è troppo stupido.-

Darren? Stupido?
Impossibile.

È impossibile che lui sia così, sono sicura che l'ha fatto apposta.

-Forse vuole condurci a lui. Vuole che lo troviamo.- propongo.

-È una possibilità.- dice Adriano, ma non mi sembra molto convinto.

Claudio se ne sta zitto, non sembra che ci sia, eppure è qui con noi.
A cosa starà pensando?

Dopo aver chiesto una fotocopia delle informazioni importanti che ha ottenuto Adriano grazie al suo cervello e il suo computer, io e il mio compagno usciamo da casa di Adriano, entriamo in macchina e ci avviamo verso casa mia.

Claudio non fa uscire una parola dalla sua bocca, rimane in silenzio.
È ovvio che sta pensando a qualcosa di importante, io voglio sapere a cosa pensa.

Ma non ora, adesso devo riflettere su come devo comportarmi con Darren.

Devo interpretare il suo modo di pensare, devo capire cosa vuole che io faccia e come posso agire per fare in modo di avere il coltello dalla parte del manico.

Prendo valida l'opzione "ti ho fatto una strada semplice, vieni a trovarmi".

A questo punto la strada si divide in 2: la prima dice che mi vuole incontrare per rivedere colei che ama, la seconda dice che vuole incontrarmi per ricambiare tutto quel che gli ho fatto.

Quale delle due è più credibile? Ovviamente la seconda.
Dubito che una persona che hai cercato di uccidere venga da te amorevolmente e torna tutto come prima.

Arrivati a questo punto... cosa succede dopo?
Vuole vendicarsi, ma come?
Vuole uccidermi?

Non può... sono immortale... o forse ha trovato un modo per uccidermi?

Non posso negare l'evidenza: sto tremando.

Claudio se ne accorge e ferma subito la macchina in un luogo poco visibile.

-Calmati. Vedrai che andrà tutto bene!- dice mettendo una mano sulla mia spalla.

È una frase fin troppo banale e scontata e ha anche un espressione seria, non ci sta nemmeno provando a rassicurarmi, sta solo recitando.

Non è il Claudio che conosco, non è lui.

- può sapere che stai dicendo?- dico seria, non mi giro verso di lui, ho lo sguardo rivolto dall'altra parte.

-Sto dicendo che devi calmarti! Sul serio, agitarsi non serve a nulla!-

Sto annegando sempre più nella banalità delle sue parole, è ridicolo.

-Sei il primo che deve calmarsi! Senti le tue parole? Sono ridicole! È ovvio che hai qualcosa per la testa e di sicuro è qualcosa che c'entra con questa storia.-

Rimane in silenzio.
Ha ancora la sua mano sulla mia spalla, lentamente scivola giù, come farebbe un corpo senza vita.

Non è per niente bravo a recitare.

-Pensavo ad una cosa...- dice lentamente, con una voce talmente bassa che quasi non la sentivo.

-Se quel tuo amico è veramente vivo ed è lui che ha fatto tutto questo gioco... potrebbe vendicarsi di te...-

Fin qui c'ero arrivata anche io, e allora?

-È uno dei rischi che si ha quando si vuole sapere la verità.- gli dico con la mia voce decisa.

-Non voglio perdere una persona a me cara. Credimi Amity... non voglio vederti morta.-

Rimango spiazzata dalle sue parole... una in particolare: Amity.

Ha detto il mio nome... non l'ha mai fatto prima d'ora.

Mi ha sempre chiamata con il mio cognome "Ford", accompagnato molto spesso da "dottoressa", ma mai mi è capitato di sentire la parola "Amity" provenire dalla sua bocca, dalla sua voce.
Non si era mai azzardato a prendere troppa confidenza...

Questo vuol dire che è sincero?

Esperimento Umano 2: Speranza Oltre La MorteDove le storie prendono vita. Scoprilo ora