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Liam si sedette nel séparé e sorrise. I suoi migliori amici commentarono il suo arrivo convgridolini di gioia e gli passarono un margarita con la perfetta quantità di sale sul bordo del bicchiere.

Era il suo ultimo giorno in Kinnections prima di riprendere ufficialmente l'internato. Dopo aver discusso alcuni punti con Brian e dopo un confronto aperto con alcune figure chiave dell'ospedale, che aveva provveduto a informare del comportamento di Sally, Liam si sentiva più preparato. Era un chirurgo ed era tempo di riprendere in mano la sua carriera. C'erano ancora molti fantasmi contro cui combattere, ma era pronto ad affrontarli.

«Mi mancherete», disse sollevando il bicchiere. Niall, Arilyn e Kennedy fecero cin cin. «Mi ero abituato a vedervi tutti i giorni.»

Niall alzò un sopracciglio. «Questo non cambierà. So che sarai occupatissima, Liam, ma non voglio più che ci sfuggi come hai fatto prima. Hai bisogno di equilibrio. Hai bisogno di noi.»

«Assolutamente», concordò Arilyn. «La vita passa in fretta e anche se il lavoro è importante non è tutto.»

«Sappi che appena ricominci a essere strana o riservata, ti preleviamo con la forza e ti facciamo ubriacare», la informò Kennedy.

Liam rise. «Grazie, ragazzi. È bello essere di nuovo da Mugs.»

Chiacchierarono di scarpe, di Kinnections e del matrimonio di Niall. Quando notò che l'amico esitava a scendere nei dettagli, gli prese la mano. «Niall, ascolta. So che il mio matrimonio andato all'aria ha creato qualche imbarazzo. Ma sono felicissimo per te e per Slade. Perché mi avete mostrato la differenza tra l'amore vero e quello che sembra perfetto solo sulla carta. Parlare di vestiti e di fiori è divertente, e non mi rattrista affatto. Hai capito?»

L'amico annuì, e la tensione sul suo volto si allentò. «È che mi dispiaceva. Sei il mio testimone e non volevo ti pentissi d'avermi detto di sì.»

«Mai. Sarà un matrimonio favoloso e starti accanto può solo farmi felice. Adesso basta stronzate.»

Niall rise. «D'accordo. C'è qualcuno che può aiutarmi a convincere mia madre a non dare in omaggio i brownies alla marijuana?»

Kennedy alzò un sopracciglio. «Io credo che insisterò perché lo faccia.»

Arilyn rimase stranamente in silenzio per tutto il giro di drink successivo. Alla fine Liam si chinò verso di lei e le parlò a voce un po' alta per farsi sentire. «A? Cos'hai? Ti vedo distratta. Va tutto bene?»

Niall e Kennedy si scambiarono un'occhiata. Arilyn sorrise ma non era il suo solito sorriso genuino da duemila megawatt che metteva allegria solo a guardarlo. «Mi sbagliavo», disse finalmente.

Liam alzò la testa. «Su cosa?»

Nei suoi occhi verdi c'era una punta di rammarico. «Ti ho detto di vivere il momento. Di non mettere tutto in discussione, parlando di regole e sentimenti. Lo pensavo, quando l'ho detto, ma ora so che sbagliavo.»

Niall cominciò a cambiare espressione. Lo sguardo s'incattivì. Liam pensò che avrebbe dato una sonora strapazzata all'istruttore di yoga. Kennedy strinse i pugni come se si stesse preparando a pestarlo. «È successo qualcosa?» le chiese con dolcezza. «Ti ha mollata?»

Scosse la testa. I lucenti capelli rossi svolazzarono a destra e a sinistra. «Non ancora. Ma i vigliacchi fanno così. Se ami qualcuno, devi essere onesto. Coraggioso. Dirglielo chiaramente e fregartene delle regole. Perché comincio a credere che quando ami qualcuno le regole non valgono più.»

Liam era quasi piegato in due, tanto male le fecero quelle parole e il pensiero di Zayn che li accompagnò. Era un dolore lancinante, che toglieva il fiato. Da quando erano tornati, due settimane prima, lui era andato via e si era tenuto a distanza. Qualche messaggio, un paio di telefonate. Una sera avrebbe giurato di aver visto la sua macchina parcheggiata in fondo alla strada, ma quando era uscita a guardare, l'auto non c'era più.

Gli sembrava di vederlo dappertutto, ma non c'era mai. Da quel fatidico giorno sul balcone, Liam si era reso conto di non poter vivere in un continuo stato di bisogno. Non era facile allontanarsi da Zayn, anche perché aveva il timore che non sarebbe mai riuscito a dimenticarlo e che qualunque altro uomo sarebbe stato soltanto una sua pallida fotocopia. Ma ci avrebbe provato con tutte le forze.

Stavolta non c'era il premio di consolazione dell'amicizia. Alla fine le commedie romantiche avevano ragione.

Il sesso tra amici rovina tutto.

I ragazzi sospirarono, solidali. «Mi dispiace, A», intervenne Liam. «Quando ho detto la verità a Zayn, lui non ha reagito. Non è riuscito a darmi quello di cui avevo bisogno. Ma hai ragione. Meglio saperlo subito che scoprirlo dopo.»

«Già.»

Bevvero i loro cocktail con la musica in sottofondo. «Credi che Zayn ti cercherà?» domandò Arilyn.

Un nodo allo stomaco. «Se non è pronto a dare tutto se stesso, non voglio nemmeno starlo a sentire. E se sta aspettando che mi passi e che possiamo tornare a essere amici, rimarrà parecchio deluso.»

«Non sarebbe mai così stupido», commentò Arilyn. «Zayn è un tipo in gamba.»

Kennedy sbuffò dal naso. «Ha un pene. Fidatevi, potrebbe essere così stupido, specialmente adesso che Liam l'ha mandato in stato confusionale. Nessuna ha mai preteso più di una bella chiacchierata e di una scopata veloce. Non è mai stato innamorato, quindi non sa come gestire la cosa.»

«Odio l'amore», si lamentò Arilyn. Un'altra occhiata complice tra Niall e Kennedy.

Liam sospirò e finì il suo drink. «Anch'io. Essere innamorati è uno schifo.»

Kennedy alzò il braccio per chiamare la cameriera. «Ecco perché hanno inventato l'alcol, ragazzi. Un altro giro, per favore.»

Si guardarono e scoppiarono a ridere.

Travolto da te - ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora