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«Farà male.»

Liam era steso su un lettino imbottito con pantaloni abbassati sui fianchi. Un po' imbarazzante, ma non poteva farci molto. Guardò il volto preoccupato dell'amico e gli diede una pacca sulla mano. «Sono abituato agli aghi.»

Niall si morse il labbro cercando di non guardare lo strumento che ronzava a pochi centimetri dalla pelle di Liam. «Vuoi qualcosa di alcolico?»

«Non si beve nel mio negozio», intervenne il tatuatore. Capelli lunghi e scuri con le trecce, portava dei pantaloni di pelle e una maglietta nera e aveva le stazioni della via crucis tatuate su entrambe le braccia, con l'inchiostro nero. L'unico centro per tatuaggi di Verily si trovava in periferia. Il proprietario era il nipote di Tattto Tony di Marlboro, noto per aver eseguito il famoso tatuaggio sul sedere di Cher. «I tatuaggi non si rimborsano, quindi solo clienti sobri.»

Liam rise per l'occhiata gelida che gli lanciò Niall. «Va bene, ma tu vedi di non guardargli niente», replicò Niall.

Il tatuatore alzò gli occhi al cielo. «Bella, non crederesti a dove ho fatto alcuni tatuaggi. Non c'è nulla che non abbia visto.»

Liam s'intromise. «Per favore, ignoralo.» Poi, a bassa voce: «Cominci anche tu? Avresti dovuto vedere Arilyn con l'agente Stone. Era una iena.»

«La nostra Arilyn?» domandò Niall con grande stupore. «Impossibile.»

«Giuro! L'ha accusato di non fare il suo lavoro e non stava più zitta. Penso che lui fosse attratto da lei. C'era qualcosa di elettrico nell'aria. Ah, e fuma.»

«Non funzionerà mai, allora. Sono preoccupata per il suo istruttore di yoga. Ultimamente la vedo un po' giù di corda. La starà tradendo di nuovo?»

«Può darsi. L'ha già fatto due volte, inventando un sacco di scuse sugli uomini che per natura non sono monogami e sul seguire l'istinto. È un furbone.»

«Dici che dovremmo parlarle?»

«No. Deve arrivarci da sola. Come ho fatto io con David.»

«Sì, penso che tu abbia ragione.»

Il tatuatore si chinò sul suo sedere. «Pronto? Ci metterò un po'», gli disse in tono brusco.

«Pronto.» Rabbrividì per l'eccitazione. Forse era così che ci si sentiva a essere una cattivo ragazzo.

Izzy sarebbe stata fiera di lei. Il pensiero della gemella le procurò il solito rammarico. Si chiese se provare di nuovo a riavvicinarla. Forse ora che aveva rotto con David sarebbe stata più disposta a parlare.

Nel momento in cui l'ago bucò la pelle sul fondo alla schiena, Niall strillò. Liam provò un fastidio diffuso, come tante punte di spillo, ma nulla d'insopportabile. «Niall, mi stai facendo innervosire. Respira.»

«Scusa. Mi ripeti perché lo fai? I chirurghi possono farsi i tatuaggi?»

Gli venne in mente Zayn. Lo rivide uscire dalla porta, più fico che mai, pronto a portare a letto un bellissimo uomo sexy e sicuro di sé che l'avrebbe fatto stare bene, l'avrebbe toccato dappertutto e l'avrebbe preso dentro di sé.

Puttaniere.

Voleva urlare. Invece gli aveva fatto il pollice in su come un amico a cui non importasse niente di quanti uomini si scopava. In effetti prima era così. Prima rideva, gli dava del playboy e finiva lì. Ora le cose erano cambiate e non sapeva come gestirle. Era verde di gelosia come la pelle della Strega cattiva di Oz.

Tornò alla domanda di Niall. «Sì, sono i militari che non possono. Quanto al perché, diciamo che ho bisogno di darmi una scossa. Ho voglia di fare qualcosa di un po' folle. Fuori dall'ordinario. Capisci cosa intendo?»

Travolto da te - ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora