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Liam alzò lo sguardo all'arrivo dell'auto. Una nebbiolina spettrale la circondava, quasi fosse bloccata a metà strada tra la terra e un piano più alto. Molto più alto, sperava, visto il senso di colpa ereditato dalla madre cattolica che gli impregnava l'anima. Sentirsi stordito non gli dispiaceva, invece. Meglio degli attacchi di panico che minacciavano la sua sanità mentale.

Niente più specchi. Tenersi occupato. Non pensare.

Le tre nuove regole di sopravvivenza.

Gli andò incontro e lo aiutò a scaricare le provviste. «Stai bene?» Il suo sguardo lo percorse da capo a piedi, come se nell'ora in cui l'aveva lasciato solo fosse cresciuto di qualche centimetro, superando la sua statura da Hobbit. Gli fece segno di spostarsi e prese il resto dei sacchetti, lasciandogli soltanto il pane.

«Tu sai che sono in grado di sollevare un paziente di centotrenta chili, vero?»

«Allora prendi questo.» Gli passò il cartone delle uova. «Così ti mantieni in forma.»

La battutina gli calmò i nervi, perché gli diede l'impressione che fosse tutto come sempre. Lo seguì in casa e posarono i sacchetti sul banco della cucina. «Preparo qualcosa per cena?» gli domandò.

Lui sollevò un sopracciglio. «Hai fame?»

Tra il pieno di dolciumi e il nervosismo, dubitava di riuscire a mettere un boccone nello stomaco.

«No. Ma posso cucinarti qualcosa.»

Lui sorrise e prese due confezioni da sei di Sam Adams Summer Ale da un sacchetto. «Perché invece non ci ubriachiamo?»

Gli si gettò tra le braccia, d'istinto. David avrebbe insistito perché badasse alla sua salute. Era contrario a tutti i tipi di alcolici e controllava minuziosamente quello che mangiava. Gli mancava il non avere più regole. Gli mancava Zayn.

Si sentì circondato da muscoli duri come il marmo che esprimevano forza allo stato puro. Con la testa gli arrivava alla spalla, ma la tenerezza con cui lo stringeva gli fece provare una strana nostalgia e sentì un nodo in gola. Amato, ma non posseduto. Com'è che non aveva notato la differenza? L'odore pulito di cotone e sapone gli riempì le narici. Inspirò profondamente per gustarsi il momento, poi si staccò.

«Ehi.» Gli toccò i capelli. «Se avessi saputo che saresti stato così carino con me, ti avrei proposto di ubriacarci ogni volta.»

Fece una smorfia. «Sono sempre carino con te.»

Zayn stappò una bottiglia e gliela passò. La birra ghiacciata gli scese in gola e gli scaldò lo stomaco. Il retrogusto di limone indugiò sulla lingua. «Non è vero. Hai un discutibile senso dell'umorismo. E ti diverti a torturarmi. Tipo quella volta in cui mi hai fatto uscire con il tuo amico Michael.»

Stava per ridere ma si trattenne quando vide lo sguardo accusatorio di Liam. «Cercavo solo di trovarti un bravo ragazzo.»

«Dominatore mi sembra un termine più adatto. Ha portato una frusta. E qualche altro spaventoso aggeggio che mi ha fatto rinunciare al dessert. E io non rinuncio mai al dessert.»

Liam si morse la lingua cercando di restare serio. «Non sapevo che avesse certi gusti, giuro. È un infermiere specializzato e si lamentava di non riuscire a conoscere un tizio decente. Mi aveva detto che gli piaceva il sesso con un po' di pepe, ma non il sadomaso.»

Lui prese una birra e aprì un pacchetto di salatini. «Ti sembro il tipo a cui piace essere sottomesso? O uno che si eccita a stare legato a un letto con una tenaglia alle palle? Non fa ridere, Liam.»

Lui fece un altro sorso. «Mi avevi detto che ti piaceva il sesso trasgressivo. Volevo solo farti un favore.»

«Trasgressivo, non pericoloso. Come ti sentiresti se ti facessi uscire con uno che ti ordina di metterti in ginocchio e di servirlo?»

Travolto da te - ZiamDove le storie prendono vita. Scoprilo ora